Samsung e Google ai ferri corti per gli smartwatch

Secondo voci di corridoio sembra che i vertici di Google e Samsung si siano incontrati per parlare di smarwatch. Google non è particolarmente contenta dell'impegno profuso dal partner su Tizen a discapito di Android Wear.

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a cura di Manolo De Agostini

Samsung e Google sono come e gatto. Si odiano e si amano. Già, perché Samsung è diventata grande puntando fortemente su Android con la linea di smartphone Galaxy. Un successo che ovviamente ha fatto anche il gioco di Google. Allo stesso tempo però Samsung si è trovata un po' alle strette, perché a differenza dell'arcirivale Apple non è riuscita a costruirsi un ecosistema di servizi in grado di farle incamerare altri introiti.

Per questo Samsung sta lavorando su Tizen, un sistema operativo alternativo ad Android su cui avrà molto più controllo. Tutti gli smartwatch di Samsung sono basati su Tizen, anche il Galaxy Gear che ha debuttato con Android ma che, con un aggiornamento software, è passato al nuovo ambiente. Samsung sta poi lavorando per avviare la distribuzione del primo smartphone Tizen, il Samsung Z, a partire dalla Russia.

Ed è proprio questa attenzione verso Tizen, riporta il sito The Information, che avrebbe fatto inalberare Larry Page, amministratore delegato di Google. Il nodo della discordia è rappresentato dagli smartwatch. Nonostante Samsung sia salita sul carrozzone Android Wear, Google non sarebbe felice dell'impegno del "fidato" partner.

Secondo il sito c'è stato un incontro privato pieno di tensione tra il leader di Google e il vicepresidente di Samsung Jay Y. Lee all'inizio del mese, in cui Page avrebbe espresso il suo dispiacere circa i maggiori investimenti di Samsung verso Tizen piuttosto che Android Wear. Google non avrebbe gradito il Gear Live, praticamente una "copia" del Gear 2 con sistema operativo Android.

La casa di Mountain View vuole maggiore impegno dai propri partner per creare prodotti unici che aiutino Android Wear a imporsi tra i consumatori. Chiaramente Samsung è libera di agire come crede e spendere soldi e investire risorse nelle aree che reputa più redditizie. Certo è che avere il fiato sul collo di Google non è cosa da poco e probabilmente dovrà parare il colpo in qualche modo, anche perché Tizen non è una piattaforma forte a tal punto da fare la voce grossa. Dovrà scendere a patti.

Sembra inoltre che i due dirigenti abbiano parlato del "look and feel" di Android, con Google che ha chiesto a Samsung di smettere di realizzare applicazioni che imitano alcune delle sue soluzioni.