Samsung ha dovuto superare sfide ingegneristiche senza precedenti per realizzare il Galaxy Z TriFold, il suo primo smartphone con schermo pieghevole triplo, e la soluzione più critica non riguarda né la cerniera né il display, ma un componente apparentemente banale: la bobina per la ricarica wireless.
Con uno spessore di appena 3,9 millimetri quando completamente aperto e 12,9 mm quando chiuso, il dispositivo ha richiesto lo sviluppo di tecnologie custom che hanno messo alla prova i limiti fisici dell'elettronica moderna.
Il vero protagonista di questa innovazione è Witz, azienda nata come divisione di Samsung Electro-Mechanics e fornitore storico delle serie Galaxy S e Z, che ha sviluppato una bobina di ricarica wireless ultra-sottile specificamente progettata per questo form factor estremo.
Le bobine standard utilizzate negli smartphone tradizionali (così come nei più recenti foldable) risultavano troppo spesse per un dispositivo che, una volta dispiegato, misura meno di 4 millimetri di profondità. Secondo quanto riportato da ET News, integrare un modulo convenzionale avrebbe costretto Samsung a compromettere la capacità della batteria o ad aumentare significativamente lo spessore complessivo, vanificando l'obiettivo progettuale principale.
La soluzione ingegneristica di Witz ha permesso di mantenere la compatibilità con lo standard Qi del Wireless Power Consortium, garantendo una ricarica wireless da 15W, identica a quella del Galaxy Z Fold 7 attualmente in commercio. Tuttavia, le specifiche restano inferiori ai rumor che circolano sul futuro Galaxy S26 Ultra, per il quale le indiscrezioni suggeriscono un salto a 25W nella ricarica senza fili. Il dispositivo integra una batteria da 5.600 mAh suddivisa in tre celle separate, supporta la ricarica via cavo a 45W e offre anche la ricarica wireless inversa a 4,5W per accessori come auricolari true wireless.
Un aspetto che merita particolare attenzione riguarda la dicitura "Qi2 Ready" presente nei materiali promozionali. A differenza di quanto avviene con il sistema MagSafe di Apple o con i dispositivi completamente conformi a Qi2 come la serie Pixel 10 di Google, il Galaxy Z TriFold non integra magneti nel corpo del telefono. La bobina di ricarica è tecnicamente compatibile con lo standard Qi2, ma per utilizzare caricabatterie magnetici o accessori come portafogli sarà necessario acquistare una custodia dedicata dotata di magneti integrati. Una limitazione comprensibile considerando i vincoli di spazio, ma che rappresenta comunque un compromesso rispetto alle implementazioni complete della tecnologia.
La battaglia per ridurre lo spessore dei dispositivi pieghevoli rappresenta una delle sfide più complesse nell'ingegneria mobile contemporanea. Ogni componente deve essere ripensato per occupare il minor volume possibile, dalla batteria agli strati del display, dalle antenne ai moduli fotografici. Nel caso del Galaxy Z TriFold, la ricarica wireless avrebbe potuto facilmente diventare il collo di bottiglia che comprometteva l'intero progetto, costringendo a scelte progettuali più conservative.
Al momento il Galaxy Z TriFold è disponibile (o meglio "era", visto che è andato immediatamente sold out) esclusivamente in Corea del Sud e Cina, ma l'arrivo negli Stati Uniti è previsto per il primo trimestre del 2026. Non ci sono ancora conferme ufficiali sulla disponibilità in Europa, né indicazioni sui prezzi per i mercati occidentali.