Le regole della fibra valgono anche per i satelliti, TIM risponde alle accuse di Starlink

Il settore delle telecomunicazioni è al centro di un dibattito tra innovazione tecnologica, sfide regolative e necessità di sviluppo infrastrutturale.

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a cura di Marco Silvestri

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Il panorama delle telecomunicazioni è nel pieno una profonda trasformazione, dove la convergenza tra i servizi tradizionali offerti dalle telco e quelli forniti dai giganti digitali attraverso le piattaforme Over-The-Top (OTT) solleva interrogativi cruciali in merito alle regolamentazioni vigenti.

Pietro Labriola, amministratore delegato di TIM, ha evidenziato questa disparità di trattamento in occasione di "5&Co.", una conferenza internazionale organizzata dal CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), sottolineando la necessità di un approccio normativo uniforme che abbracci tutti gli operatori del mercato.

Labriola ha messo in luce come il contesto attuale veda un crescente numero di persone che ricorre a servizi come WhatsApp, Messenger e Telegram per telefonare, messaggiare e videochiamare. Questo utilizzo massivo di alternative OTT pone interrogativi riguardo il perché le regolamentazioni e gli obblighi normativi restino appannaggio esclusivo delle telecomunicazioni tradizionali, creando un evidente squilibrio nel mercato.

La questione del trattamento normativo disomogeneo è solo uno degli aspetti toccati da Labriola, che ha posto l'accento anche sulla necessità di un aggiornamento delle regole in modo da riflettere la realtà attuale del mercato. L’incertezza regolatoria e il dibattito sul consolidamento nel settore delle telecomunicazioni in Europa hanno altresì trovato spazio nelle sue considerazioni, auspicando che il superamento del modello tradizionalmente verticale possa offrire una maggiore flessibilità strategica e finanziaria a TIM nel contesto di un settore in continua evoluzione.

In parallelo al dibattito sulle regolamentazioni, si è sviluppato un confronto tecnico tra TIM e Starlink su possibili interferenze e modalità di coesistenza delle tecnologie.

Un primo incontro è stato tenuto presso il MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), dove è stato presentato un modello tecnico elaborato dalla Fondazione Ugo Bordoni. Questo confronto illustra vividamente la complessità del settore delle telecomunicazioni e l'importanza di un dialogo aperto per la gestione delle frequenze e la convivenza tecnologica.

Benedetto Levi, CEO di Iliad, ha invece sottolineato l'urgenza di un dialogo costruttivo tra pubblico e privato per affrontare le sfide del settore, con un focus particolare sulle norme relative ai campi elettromagnetici e le autorizzazioni per gli operatori mobili. Levi ha proposto la realizzazione di un catasto elettromagnetico nazionale interattivo che, basandosi su una piattaforma GIS, potrebbe significativamente ridurre i tempi e i costi gestionali, accelerando allo stesso tempo lo sviluppo delle nuove reti.

Il settore delle telecomunicazioni si trova dunque al centro di un complesso equilibrio tra innovazione tecnologica, sfide regolative e necessità di sviluppo infrastrutturale. La convergenza tra offerte tradizionali e servizi digitali avanzati, insieme al dibattito su un quadro normativo equo e alla ricerca di soluzioni tecniche per garantire la coesistenza delle tecnologie, riflette l'urgente bisogno di un rinnovato approccio strategico che possa garantire equità, innovazione e crescita nel mercato globale delle telecomunicazioni.