Smartphone 1000 volte più veloce con copertura totale

L'imprenditore Steve Perlman ha sviluppato un protocollo che promette copertura costante e più velocità.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Steve Perlman è convinto che il suo smartphone potrebbe avere sempre il massimo della copertura, in ogni luogo, e che la velocità di navigazione potrebbe essere anche 1000 volte superiore a quella attuale. Potrebbero sembra i deliri di un folle - e forse lo sono - ma vengono da un imprenditore e inventore piuttosto noto nella Silicon Valley.

La sua idea si chiama pCell, che sta per "personal cell". Relativamente semplice nel concetto, pCell parte dal lavoro svolto dallo stesso Perlman sul protocollo DIDO (Distributed-Input-Distributed-Output): ogni telefono ha una linea dedicata invece di condividere con altri la banda messa a disposizione dalla torre più vicina. "Dall'invenzione delle tecnologie senza fili la gente si è mossa a secondo della copertura. Ora è la copertura che segue te", afferma con orgoglio Perlman.

Steve Perlman. Foto: Wired

Con pCell sostanzialmente ogni telefono ha una propria piccola cella, una bolla di segnale grande un centimetro che segue il dispositivo ovunque e fornisce la stessa banda che abbiamo con i sistemi moderni - senza però condividerla con altre persone. Ecco perché la velocità aumenta vertiginosamente.

Tutto sta nell'interazione tra le antenne: al momento le antenne funzionano indipendentemente l'una dall'altra, e anzi se non sono ben posizionate possono interferire tra loro. Perlman ha invece realizzato un nuovo tipo di antenna che sfrutta l'interferenza come risorsa che amplifica il segnale.

Pieter van Rooyen, che ha collaborato con Perlman, ha spiegato a Cade Metz di Wired, che è come quando si buttano due sassi in uno stagno. Ognuno genera le proprie onde, ma quando queste s'incrociano se ne genera una terza più forte. Questo è ciò che accade, proprio nel punto in cui si trova il telefono. "Le onde si sommano tra loro, intorno al telefono", dice van Rooyen "mentre altrove si cancellano vicendevolmente".

Perlman ha tenuto finora poche dimostrazioni per un pubblico ristretto, nelle quali ha dimostrato che questo sistema permette lo streaming di video 4K senza alcun problema. "Se AT&T decidesse di usarlo a San Francisco", afferma Perlman speranzoso, "avrei cinque tacche ovunque e potrei fare video streaming HD sull'iPad".

Insomma, rete sempre disponibile e velocissima. Chi non lo vorrebbe? Ma bisogna convincere gli operatori a investire per adeguare la propria infrastruttura, introducendo hardware nuovo compatibile con il protocollo DIDO. Spingerli ad aprire il portafogli potrebbe essere molto più difficile che inventare qualcosa di miracoloso.

Richard Doherty, un altro collaboratore di Perlman, è però ottimista: "questa non è solo una tecnologia destabilizzante. Può tanto rafforzare quanto innervosire molti attori forti del settore. È una questione che osserveremo per settimane e anche mesi".