LG G2, rivoluzione nel design

Nel 2013 la versione Android di riferimento era Jelly Bean. HTC stupì il mondo con il suo smartphone HTC One M7 e Samsung rispondeva con uno sforzo di marketing dalle proporzioni bibliche. LG entrava in competizione con il G2, e Google ampliava i propri orizzonti con nuovi dispositivi.

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a cura di Tom's Hardware

LG G2, rivoluzione nel design

LG G2 Verizon Screen

Con il G2, LG diede inizio a una rivoluzione nel design degli smartphone di fascia alta. L'azienda dimostrò che era possibile inserire uno schermo molto grande in un dispositivo relativamente piccolo. Vi fu la decisione di spostare i pulsanti di alimentazione e del volume, dai lati al lato posteriore; una cosa mai tentata prima.

Ad alcuni sembrava una pazzia, un'idea che non avrebbe mai preso piede. Ad altri invece pareva una rivelazione. In entrambi i casi, l'LG G2 riusciva a distinguersi dalla concorrenza. E per quanto alcuni non si abitueranno mai ai pulsanti posteriori, ciò che sembrava una follia si dimostrò piuttosto utile.

Ad alcuni sembrava una pazzia, un'idea che non avrebbe mai preso piede. Ad altri invece pareva una rivelazione. In entrambi i casi, l'LG G2 riusciva a distinguersi dalla concorrenza.

Questo perché LG riuscì a trovare la posizione esatta, quella dove vanno a finire le dita quando teniamo il telefono, qualsiasi sia la mano che usiamo. Si poteva spegnere lo schermo o regolare il volume con una mano sola, senza dover aggiustare la presa. Come disse un dirigente LG all'epoca:

ramchan woo

"Il design con i pulsanti sul retro ebbe diverse origini, all'interno di LG. Il reparto design all'epoca aveva un mock-up con i pulsanti dietro, molto bello. Allo stesso tempo si spingeva per cornici il più sottili possibile. Il nostro team R&D disse che spostando i pulsanti sulla faccia posteriore, sarebbe stato possibile ridurre al minimo la cornice destra e sinistra. Saltò fuori così, come dal nulla".

Il risultato fu uno smartphone avanzatissimo, con uno schermo 5,2 pollici a 1080p, hardware di primo livello, e una fotocamera eccellente con stabilizzazione ottica. Non mancava praticamente nulla all'LG G2.

Il software, purtroppo, era il tallone d'Achille di questo smartphone impressionante. Un vero peccato, e non è cambiato molto da allora. Da una parte LG poteva vantare un'autonomia eccezionale, ma dall'altra l'interfaccia era uno sgraziato mix cromatico, con elementi mal progettati; LG inoltre tendeva a essere lenta nella pubblicazione degli aggiornamenti software. C'erano alcune cose utili, ma in generale il software non era un granché.

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Il G2 risultava quindi essere una riedizione di Dr.Jekyll e Mr. Hyde, con hardware eccellente ma software discutibile. Il suo impatto tuttavia fu notevole, e non sarebbe eccessivo definirlo un'icona nel sovraffollato mondo Android. Al momento della sua uscita era senza dubbio uno degli smartphone top di gamma da tenere d'occhio. Alcuni lo usano ancora oggi.

Il G2 non era il primo smartphone di fascia alta proposto da LG, ma era quello con cui l'azienda iniziava a raccogliere risorse dalle sue società controllate (LG Display, LG Innotek ed LG Chem), per creare un prodotto che si potesse differenziare dai concorrenti.