Le trattative per il futuro di TikTok negli Stati Uniti si muovono tra dichiarazioni ottimistiche e incertezze concrete, mentre milioni di utenti americani attendono ancora risposte definitive sul destino della loro piattaforma preferita. Il presidente Donald Trump ha annunciato progressi significativi nelle discussioni con il leader cinese Xi Jinping riguardo alla vendita forzata dell'applicazione, ma i dettagli rimangono vaghi e la situazione complessiva appare ancora in bilico. Quello che doveva essere un accordo completato entro gennaio 2025 si sta trasformando in un negoziato diplomatico che coinvolge questioni ben più ampie del semplice controllo di un social network.
Un puzzle diplomatico che va oltre TikTok
La conversazione telefonica tra Trump e Xi Jinping ha toccato temi cruciali per i rapporti tra le due superpotenze: dal commercio internazionale alla crisi del fentanyl, fino alla guerra in Ucraina. In questo contesto, la questione TikTok appare come un tassello di una strategia diplomatica più ampia. "Ho appena concluso una chiamata molto produttiva con il Presidente Xi della Cina", ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social, aggiungendo che i due leader si incontreranno al vertice APEC in Corea del Sud a ottobre.
Le parole scelte dal presidente americano rivelano però una certa ambiguità strategica. Da un lato ringrazia per "l'approvazione di TikTok" come se si trattasse di un fatto compiuto, dall'altro parla genericamente di "progressi" sulle varie questioni discusse. Questa contraddizione linguistica riflette la complessità di un accordo che deve soddisfare sia le esigenze di sicurezza nazionale americane sia gli interessi economici cinesi.
Il consorzio americano e i dettagli dell'operazione
Il gruppo di acquirenti identificato per rilevare TikTok rappresenta un mix interessante di giganti tecnologici e investitori finanziari. Oracle, già coinvolta nelle precedenti trattative durante il primo mandato di Trump, guida un consorzio che include la società di venture capital Andreessen Horowitz e il gruppo finanziario Susquehanna International Group. Secondo le indiscrezioni, ByteDance manterrebbe una quota di partecipazione appena inferiore al 20%, rispettando così i limiti imposti dalla legge americana approvata dal Congresso nel 2024.
L'aspetto più delicato dell'operazione riguarda la tecnologia alla base del successo di TikTok: il suo algoritmo di raccomandazione. Il nuovo sistema dovrà essere completamente isolato dal controllo cinese, una sfida tecnica non indifferente considerando che proprio questo algoritmo rappresenta il cuore pulsante dell'esperienza utente che ha reso TikTok così popolare tra i giovani americani.
Tempistiche incerte e utenti in attesa
Nonostante gli annunci ottimistici, la realtà operativa suggerisce tempi ancora lunghi. Le fonti vicine alle trattative parlano di almeno 30-45 giorni aggiuntivi per finalizzare l'accordo, il che significa che la scadenza di gennaio 2025 - già prorogata per la quarta volta - potrebbe slittare ulteriormente. Per gli oltre 100 milioni di utenti americani di TikTok, questa incertezza si traduce in ansia per il futuro della piattaforma che molti utilizzano non solo per l'intrattenimento, ma anche per attività commerciali e creative.
La risposta ufficiale di TikTok sui social media riflette questa cautela: "Ringraziamo il Presidente Xi Jinping e il Presidente Donald J. Trump per i loro sforzi nel preservare TikTok negli Stati Uniti. ByteDance lavorerà in conformità con le leggi applicabili per garantire che TikTok rimanga disponibile agli utenti americani attraverso TikTok U.S." Una dichiarazione diplomatica che evita di celebrare prematuramente un accordo ancora in divenire, mentre la comunità degli utenti resta sospesa tra speranza e preoccupazione per possibili nuove tensioni commerciali che potrebbero far deragliare definitivamente le trattative.