Bill Gates, cofondatore di Microsoft e tra i più influenti osservatori delle dinamiche tecnologiche globali, ha dichiarato pubblicamente durante un'intervista a CNBC che il settore dell'intelligenza artificiale sta attraversando una fase di bolla speculativa.
Secondo il miliardario e filantropo, l'attuale scenario ricorda la bolla delle dot-com di fine anni Novanta, quando numerose società Internet risultarono sopravvalutate, provocando un crollo significativo dei mercati tecnologici. L'analisi è stata rilasciata martedì nel programma "Squawk Box", dove Gates ha cercato di contestualizzare l'entusiasmo degli investitori per le tecnologie di intelligenza artificiale.
La valutazione critica di Gates assume particolare rilevanza nel momento in cui i mercati finanziari stanno destinando flussi di capitale senza precedenti verso startup e aziende operanti nel comparto AI. La distinzione operata dal cofondatore di Microsoft rispetto alla "tulip mania" olandese del XVII secolo risulta significativa: mentre quella rappresentò una speculazione pura su un bene privo di valore intrinseco crescente, l'attuale fase avrebbe fondamenta tecnologiche concrete, pur con evidenti distorsioni valutative.
Tra il 1995 e il 2000, migliaia di società Internet ricevettero valutazioni miliardarie basate più sulle aspettative che sui fondamentali economici. Il successivo crollo portò alla scomparsa di oltre l'80% delle imprese quotate, pur lasciando emergere colossi come Amazon e Google. Gates ritiene che l'AI seguirà una traiettoria analoga: molte società oggi finanziate diventeranno "vicoli ciechi", come ha affermato esplicitamente.
L'analisi del filantropo americano evidenzia rischi specifici per il settore: il costo energetico dei data center rappresenta un problema concreto per la sostenibilità economica di molti operatori. Le infrastrutture computazionali necessarie per addestrare e operare modelli di AI richiedono investimenti nell'ordine di miliardi di dollari, con costi operativi che possono erodere rapidamente i margini. Diverse società hanno già annunciato piani di spesa capex superiori ai dieci miliardi di dollari per i prossimi anni fiscali.
Gates ha comunque riconosciuto il valore trasformativo dell'intelligenza artificiale, definendola "la cosa tecnica più grande della mia vita". La tecnologia, secondo l'imprenditore, possiede un potenziale paragonabile a quello che ebbe Internet nella ridefinizione dei modelli economici e sociali globali. Il punto critico riguarda la capacità degli investitori di distinguere tra aziende con modelli di business sostenibili e quelle che stanno semplicemente cavalcando l'onda dell'entusiasmo.
Le preoccupazioni di Gates trovano eco nelle dichiarazioni di altri protagonisti del settore. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente messo in guardia contro l'eccessivo entusiasmo degli investitori, riconoscendo implicitamente la presenza di dinamiche speculative. Altri analisti sostengono invece che le valutazioni attuali riflettano adeguatamente il potenziale trasformativo della tecnologia, citando le applicazioni già operative in settori come healthcare, finanza e automotive.
Il contesto macroeconomico complica ulteriormente il quadro. Con tassi di interesse che rimangono elevati rispetto al decennio scorso, il costo del capitale per le startup tecnologiche è aumentato sensibilmente. Questo potrebbe accelerare la selezione naturale tra le società AI, favorendo quelle con revenue consolidate rispetto alle pure "capital burning companies", come le ha definite Gates. I venture capitalist stanno già mostrando maggiore prudenza nei round di finanziamento Serie B e C.
La questione delle società "me-too", ovvero quelle che replicano modelli esistenti senza reale differenziazione, emerge come centrale nell'analisi di Gates. Nel settore AI, dove le barriere tecnologiche all'entrata sembrano abbassarsi con la disponibilità di modelli open source, il rischio di sovraffollamento competitivo diventa concreto. La market share potrebbe concentrarsi rapidamente nelle mani di pochi player dominanti, lasciando gli altri senza margini di sostenibilità economica.
BUSINESS 9: La riflessione di Gates solleva interrogativi strategici per investitori e manager: quali criteri adottare per distinguere le future Amazon dalle future Pets.com? La storia insegna che anche durante le bolle più evidenti emergono vincitori destinati a ridefinire interi settori. La sfida consiste nell'identificare quali modelli di business basati su AI possiedano reale sostenibilità economica e vantaggio competitivo difendibile, oltre la narrazione tecnologica e le proiezioni di crescita esponenziale che oggi dominano i pitch deck presentati ai fondi di investimento.