Tom's Wellness, ci siamo rimessi in forma o no?

In questo articolo tiriamo le somme dell'esperienza Tom's Wellness in collaborazione con Fitbit. Ecco il parere dei dipendenti di Tom's Hardware che hanno partecipato all'iniziativa.

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a cura di Manolo De Agostini

A inizio estate, luglio per la precisione, abbiamo dato il via a Tom's Wellness, un programma che aveva l'intento di spronare tutto il personale di Tom's a muoversi di più per stare in forma. Anche se molti di noi fanno sport, il lavoro in ufficio è sedentario, e volevamo capire se era possibile renderlo un po' meno statico, così da affrontare le giornate lavorative con spirito diverso. A tutti i partecipanti è stato fornito un FitBit Blaze, ed è inizata la competizione a colpi di obbiettivi giornalieri e settimanali. Ora, a distanza di tre mesi, vediamo come questa iniziativa ha cambiato lo stile di vita dei partecipanti.

fitbit blaze

Iniziamo con la testimonianza di chi vi sta scrivendo.

Andrea Ferrario

Ho sempre portato al polso uno smartwatch / fitness tracker, ma più che altro per valutarne le qualità a fini di recensione, o come secondo schermo per lo smartphone. Tenere al polso un fitness tracker non significa per forza muoversi di più, e i messaggi che ogni tanto ci ricordano che siamo seduti da troppo tempo non sono abbastanza incentivanti, in alcuni casi, da farci alzare. Serve motivazione, e questa può essere data da un obiettivo personale (magari a fronte di un problema di sovrappeso), o proprio come nel caso di Tom's Wellness da una competizione. È proprio la classifica a spronare ad atteggiamenti quotidiani differenti, piccole vittorie che non ti cambiano la vita ma innescano un gioco tra le parti che, di fatto, ha un effetto benefico generale. Consiglio a tutti coloro che vogliono mettersi al polso un fitness tracker di non sottovalutare questo aspetto, poiché può fare la differenza tra il raggiungimento o meno di un obiettivo.

 Fitbit Blaze Fitbit Blaze
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Pino Bruno

Avere il Fitbit Blaze al polso ha un indubbio effetto psicologico: ti costringe a muoverti, a fare attività fisica, a camminare. Basta uno sguardo al display e, se le cifre non sono soddisfacenti, ti alzi dalla sedia e cominci a passeggiare. Insomma, un tutor a volte un po' troppo severo che però fa bene al fisico e alla mente. Quando, a fine giornata, trasferisci i dati dal gadget all'applicazione dello smartphone, fai il bilancio e - se hai raggiunto l'obiettivo - vai a letto più gratificato. Il confronto con il pre-Fitbit Blaze: non c'è storia! Un solo grande limite: non va in acqua. E, per chi fa sport in piscina, è un gran dolore.

Roberto Buonanno

Ho comprato il mio fitness tracker Fitbit Surge a maggio 2015 e da allora ho perso circa 8 chili, passando da  87 a 79 - e non intendo riprenderli. Fitbit trasforma la sfida di mettersi in forma in un gioco e adotta delle strategie molto sagaci per coinvolgere al massimo i propri utenti. Innanzi tutto invita a porsi degli obiettivi. In molti vivono la vita personale e professionale senza darsi obiettivi. Che sia di fatturato, di peso o di risparmio, pensare a un traguardo, scriverlo e tenere traccia del progresso ogni giorno aiuta a crescere in ogni ambito.

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Fitbit inoltre attua un'altra tattica tipica dei migliori programmi di self help: ti invita a creare un circolo di amici con i quali giocare e competere. E soprattutto crea un sistema di rendicontazione automatico, ovvero la classifica dei passi degli amici. Chi è un minimo competitivo si troverà spesso e volentieri a uscire a fare una passeggiata extra per risalire la classifica dei passi. E sfida dopo sfida, alla fine si cammina un sacco, con tutti i benefici che ne derivano alla circolazione e alla forma. La messaggistica interna è la ciliegina sulla torta, a seconda dei risultati si possono mandare complimenti o prendere in giro, il che dà ulteriori stimoli a darci dentro.

Leggi anche: Recensione Fitbit Blaze

Dal punto di vista del dispositivo, personalmente preferisco il Surge al Blaze perché apprezzo il GPS integrato e banalmente, lo schermo sempre attivo che mi permette di consultare orario, timer e cronometri con maggior immediatezza. Di entrambi non gradisco la necessità per la ricarica di un cavo speciale o addirittura di una basetta - come nel caso del Blaze. Mi sarebbe piaciuto l'uso di un più universale micro USB o simili che forse però avrebbe dato filo da torcere ai progettisti.

Dario D'Elia

Il Fitbit Blaze può davvero cambiare la vita, a patto però di essere disposti a impegnarsi per rimettersi in forma. Il monitoraggio del battito cardiaco, dei passi effettuati e la stima delle calorie bruciate nella giornata sono utili per farsi un'idea del proprio livello di attività o sedentarietà.

Per altro l'app per smartphone dispone di una sorta di database che consente di capire l'apporto calorico del cibo. Insomma, se mangiamo per 2000 calorie al giorno e ne bruciamo 1500 il conto è fatto: siamo destinati a ingrassare. Se invece ci teniamo un po' a tavola e facciamo camminate, corse o attività sportiva è facile che nel tempo il peso scenda e migliori anche il ritmo cardiaco a riposo.

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Insomma, Fitbit Blaze è un aiuto tecnologico per chi sente il bisogno di stare meglio. Anche dormire in effetti, perché il monitoraggio notturno rileva quando siamo agitati, svegli e addormentati. L'unico effetto collaterale dl Blaze è legato alla possibilità di sviluppare un po' di ossessione sul controllo delle proprie prestazioni. In fondo non è un male, mal che vada saremo più in forma.