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a cura di Alessandro Crea

Presto un bollino applicato ai messaggi di WhatsApp ci segnalerà spam, fake news e catene di Sant'Antonio varie, tutti contenuti che effettivamente affliggono le conversazioni del popolare programma di instant messaging. Come confermato ufficialmente da Carl Woog, capo della comunicazione di WhatsApp durante il suo intervento al Global Fact-Checking Summit che si è tenuto a Roma, la chat di proprietà di Facebook ha iniziato la sperimentazione di questa soluzione che quindi presto potrebbe arrivare sui nostri smartphone.

"Aiutare i fact-checkers sarà una mossa futura cruciale per WhatsApp, abbiamo a cuore la sicurezza degli utenti", ha commentato il manager. Secondo i dati snocciolati da Woog infatti "il 9% dei messaggi sono mandati tra due persone, i gruppi contano in media 6 utenti. Un'altra soluzione per contenere la disinformazione è dare più potere agli amministratori dei gruppi che possono controllare le conversazioni e gestire il tipo di messaggi".

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"Al momento non sono allo studio di WhatsApp contrassegni per le fake news, mentre per le organizzazioni di fact-checking non è ancora possibile raggiungere tante persone, l'app deve ancora implementare sistemi per grandi numeri è stata progettata per gli amici e la famiglia".

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Certo, non si tratta di una soluzione raffinata, perché mette sullo stesso piano bufale, catene e messaggi ripresi altrove che però potrebbero anche essere affidabili nel loro contenuto, ma è comunque un primo passo importante per combattere la disinformazione e stimolarci a verificare la provenienza di alcuni argomenti, trasformandoci in altrettanti fact-checker.


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