Quando ASUS annunciò la collaborazione con Microsoft per creare un handheld capace di incarnare lo spirito Xbox in formato portatile, molti di voi pensarono che fosse finalmente arrivato un dispositivo in grado di trasformare l’esperienza, spesso problematica, di Windows 11 su handheld in un ambiente più vicino alle console tradizionali e alla filosofia di SteamOS.
Con ROG Xbox Ally X, l’azienda taiwanese compie effettivamente un passo deciso verso la maturità di questo segmento: quello dei PC da gioco portatili con un’anima da console.
Non si tratta di un semplice refresh dei precedenti ROG Ally, ma di una vera evoluzione progettuale che punta a colmare gran parte delle lacune dei modelli passati. ASUS ha introdotto miglioramenti concreti in termini di ergonomia, prestazioni e autonomia, ridefinendo l’esperienza d’uso di un dispositivo che ambisce a essere il riferimento nella categoria.
Tuttavia, il risultato finale resta segnato da una serie di compromessi tecnici ed economici che vale la pena considerare prima dell’acquisto. Di seguito, analizziamo i cinque principali motivi per cui ROG Xbox Ally X potrebbe non essere la scelta ideale per tutti.
1. Un display che guarda al passato
Il primo elemento critico riguarda il pannello da 7 pollici, un IPS LCD con rapporto d’aspetto 16:9, risoluzione Full HD (1920×1080) e refresh rate da 144 Hz.
Pur trattandosi di un display di buona qualità, con copertura sRGB superiore al 100%, tempi di risposta rapidi e un vetro Gorilla Glass Victus con trattamento DXC anti-riflesso, la tecnologia scelta appare ormai anacronistica nel 2025.
La luminosità massima di 500 nit non regge il confronto con quella dei pannelli OLED montati su alcuni competitor, limitando la leggibilità in ambienti molto illuminati. Inoltre, la diagonale da 7 pollici appare ormai contenuta per un handheld di questa fascia, specialmente considerando le interfacce ricche di testo e i giochi che richiedono una lettura precisa degli HUD.
Le cornici generose e il posizionamento leggermente decentrato del display non aiutano sul fronte estetico.
In sintesi, se cercate un dispositivo con uno schermo ampio, brillante e ottimizzato per l’uso in mobilità, ROG Xbox Ally X non è la soluzione più moderna del mercato.
2. L’assenza dell’alimentatore
Un altro aspetto da tenere in considerazione è la rimozione dell’alimentatore da 65W dalle unità vendute in Europa (fatta eccezione per il Regno Unito).
Questa scelta deriva dalle nuove direttive europee sui rifiuti elettronici, che spingono i produttori a ridurre gli accessori inclusi nelle confezioni per limitare l’impatto ambientale.
Di conseguenza, chi acquisterà il dispositivo dovrà procurarsi separatamente un alimentatore da 65W o superiore, a meno che non disponga già di un modello compatibile.
Sebbene Xbox Ally X si carichi senza problemi con qualsiasi caricatore USB-C conforme allo standard PD, l’alimentatore originale ASUS garantisce maggiore stabilità e previene la comparsa di notifiche di sistema che segnalano l’utilizzo di caricabatterie non ufficiali.
Non è un difetto grave, ma rappresenta comunque una spesa aggiuntiva e un dettaglio da conoscere prima dell’acquisto.
3. Peso e portabilità migliorati, ma non perfetti
ASUS ha ridisegnato completamente lo chassis di ROG Xbox Ally X, introducendo impugnature ergonomiche ispirate ai controller Xbox e una distribuzione dei pesi ottimizzata.
Il risultato è un dispositivo solido e comodo da tenere in mano, con un bilanciamento notevole durante le sessioni di gioco più lunghe. Tuttavia, questo miglioramento ergonomico ha comportato un aumento sensibile di dimensioni e peso.
Con 700 grammi di massa complessiva, l’Ally X è più pesante rispetto a diversi concorrenti diretti e risulta anche più spesso della media, fattore che ne penalizza la portabilità. L’aggiunta delle impugnature laterali lo rende più confortevole durante l’uso, ma meno pratico da trasportare, specialmente se lo si abbina a una custodia protettiva.
Nelle sessioni da divano o durante le maratone di gioco, il peso può diventare un limite concreto, affaticando le mani nel tempo. In altre parole, ROG Ally X offre un’ottima ergonomia in termini di presa, ma non raggiunge ancora la leggerezza ideale per un dispositivo pensato per la portabilità quotidiana.
4. Non aspettatevi un vero 1080p/60 FPS
Il cuore del dispositivo è l’AMD Ryzen Z2 Extreme AI, un APU di nuova generazione che promette un incremento prestazionale del 30% rispetto allo Z1 Extreme, con una migliore efficienza energetica.
Sulla carta, si tratta di un progresso importante. Tuttavia, nella pratica, le prestazioni reali dipendono fortemente dall’ottimizzazione dei singoli titoli e dal livello di dettaglio scelto.
Nei giochi tripla A più esigenti, lo Z2 Extreme consente di ottenere 40-45 FPS a 1080p con settaggi medi, un miglioramento rispetto ai 30 FPS medi della generazione precedente, ma ancora lontano dai 60 FPS stabili che molti utenti si aspettano.
Prodotto in caricamento
Per raggiungere risultati più elevati sarà necessario intervenire manualmente con profili personalizzati, riduzione della risoluzione o l’utilizzo di tecnologie come FSR o frame generation. In altre parole, ROG Xbox Ally X non offre ancora un’esperienza plug-and-play paragonabile a quella di una console.
È quindi importante che gli utenti comprendano fin da subito la natura PC del dispositivo, dove la potenza va gestita e ottimizzata, piuttosto che semplicemente “accesa”.
5. Un prezzo che resta impegnativo
Il prezzo di listino di 899 euro colloca ROG Xbox Ally X tra gli handheld più costosi, sebbene resti il più economico tra i modelli con dotati di un AMD Ryzen Z2 Extreme
ASUS ha lavorato in modo intelligente per contenere i costi, accettando compromessi su alcuni elementi — come il display e gli accessori — pur mantenendo un livello qualitativo alto in termini di materiali e assemblaggio.
Resta tuttavia un investimento significativo. A fronte di una cifra vicina ai 1000 euro, gli utenti si aspettano un salto generazionale netto rispetto ai modelli precedenti o prestazioni comparabili a una Xbox Series S, cosa che il dispositivo, realisticamente, non è ancora in grado di garantire.
ROG Xbox Ally X è un prodotto destinato a un pubblico di appassionati che conoscono bene le dinamiche del PC gaming e desiderano portarle con sé in mobilità, più che a chi cerca una console portatile “chiavi in mano”.
Una generazione di compromessi intelligenti
Nel complesso, ROG Xbox Ally X rappresenta un passo importante nella maturazione del gaming portatile su PC. È la dimostrazione di come la linea tra console e computer si stia progressivamente assottigliando, spinta da un ecosistema hardware sempre più efficiente e da un crescente interesse verso l’esperienza “desktop in tasca”.
Allo stesso tempo, resta un dispositivo costruito su compromessi consapevoli. Migliora in quasi ogni aspetto rispetto al predecessore, ma non riesce ancora a offrire quel salto generazionale che molti si aspettavano.
ROG Xbox Ally X è un ottimo handheld, probabilmente uno dei più bilanciati della categoria, ma non è ancora la risposta definitiva al sogno di una Xbox portatile. Più che un traguardo, rappresenta una tappa di transizione verso una nuova generazione di handheld che, verosimilmente, arriverà nei prossimi anni con display più moderni, prestazioni più elevate e un prezzo più competitivo.
Per chi desidera entrare oggi nel mondo del PC gaming portatile, Xbox Ally X rimane una scelta valida e completa, purché si sia consapevoli dei compromessi che comporta.