Bella grafica, buona longevità

Recensione - Prova della versione PC di Risen 2: Dark Waters, il gioco di ruolo di Piranha Bytes.

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a cura di Roberto Buonanno

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Bella grafica, buona longevità

La realizzazione tecnica di Risen 2 è ottima. Come impatto siamo ai livelli di Skyirim. I Piranha Bytes non sono mai stati dei programmatori raffinatissimi, infatti girando per il mondo capita spesso di vedere difetti di collisione e di applicazione delle texture. Gli effetti dell'acqua, per esempio, sono poco convincenti, basti vedere le cascate. 

Il gioco in generale è leggero, perché pensato per il porting alle console, di fatti non sfrutta l'hardware più potente ma gira benissimo anche su sistemi datati. Nel nostro caso abbiamo giocato tranquillamente in Full HD al massimo dei dettagli con una vecchia Nvidia GTX 280. Il passaggio a una Geforce 680 ha solo aumentato un po' la fluidità generale con le impostazioni massime di Anti Aliasing e Filtro Anisotropico.

A parte questi sofismi, se non si sta a guardare il pelo nell'uovo, gli scenari sono uno spettacolo, anche perché le ambientazioni sono veramente affascinanti. Diversamente da Skyrim, le mappe di Risen sono più contenute e, forse per questo, più complesse e maggiormente curate. I modelli dei personaggi principali e degli antagonisti sono a loro volta ben fatti, anche se mai troppo raffinati. Il gioco nasce su PC ma è realizzato con in mente le console, infatti il controllo con il Joypad è nativo e ben fatto e le grafiche sono leggere, pronte per il porting.

Risen 2: Dark Waters - Clicca per ingrandire

Nei vari Gothic l'elemento della rigiocabilità era garantito da due variabili. La prima legata alla scelta di sviluppo del personaggio; si poteva ricominciare una nuova avventura infatti come mago, guerriero da mischia o arciere. Inoltre, nel corso della storia ci si poteva affiliare a varie fazioni. La scelta avrebbe influenzato il proseguimento delle avventure e le missioni da compiere.

Nel nuovo Risen le fazioni sono limitate a due, l'Inquisizione e gli indigeni. L'adesione a un gruppo piuttosto che l'altro influenza anche fortemente lo sviluppo delle abilità del personaggio. Con l'Inquisizione sarà gioco forza diventare un guerriero, rimarrà da decidere se specializzarsi maggiormente in armi da mischia o da fuoco. Con gli indigeni è più naturale dedicarsi alla magia Vudù come complemento.

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Di fatto Risen si può rigiocare almeno 2 volte, per un totale potenziale che va da 40 a 60 ore; la seconda ipotesi nel caso che si decida di battere a tappeto l'arcipelago, così com'è giusto che sia.

La seconda avventura è d'obbligo per gli appassionati perché permette di ricalibrare abilità ed esplorazione e di ovviare agli eventuali errori della prima esperienza. 

Inoltre ci sono i contenuti scaricabili. Il gioco si presenta con 3 contenuti già al giorno del lancio e, stranamente, Piranha Bytes non ne annuncia altri. Staremo a vedere.