NOOB: The Factionless, l’RPG old school secondo Microids

La nostra recensione di NOOB: The Factionless, un singolare RPG ispirato a una web-serie francese... Pronti a un grande viaggio?

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a cura di Michele Pintaudi

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Il mondo dei videogiochi, lo ripetiamo spesso, è bello perché vario: nel mercato di oggi, tutti noi possiamo infatti attingere a decine e decine di esperienze diverse, adatte a ogni tipo di esigenza. C’è chi preferisce vivere avventure di stampo quasi cinematografico, chi adora gli enigmi e chi invece predilige un semplice passatempo per divertirsi senza pretese.

In questo ricco panorama non manca una folta nicchia di appassionati di giochi di ruolo, in tutte le varie concezioni in cui essi si sono trasformati negli ultimi decenni. Ce n’è davvero per tutti i gusti, e il titolo di oggi si presenta come un’esperienza totalmente in linea con gli standard che ognuno di noi ormai conosce. Stiamo parlando di NOOB: The Factionless, tratto da una web-serie molto nota in Francia, sviluppato dai team di Olydri Games e BlackPixel Studio e pubblicato da Microids. Un titolo “classico” ma con qualche particolarità che vale certamente la pena approfondire, scopriamolo insieme!

Benvenuti nel mondo di Horizon 4.2

Come scritto qualche riga fa NOOB: The Factionless è un RPG ispirato da una web-serie francese, creata nel 2008 da Fabien Fournier e Anne-Laure Jarnet e capace negli anni di ottenere una discreta popolarità oltralpe. Si tratta di un franchise che ha dato vita a fumetti, manga, romanzi e a tante altre opere: un successo insomma importante, per un’opera che in Italia debutta proprio con il videogioco di cui parleremo oggi.

Il gioco ci mette inizialmente nei panni di Baster il Neogico e Drek il Berserker, alter ego virtuali di Adam e Martin: due ragazzi di Tolone da poco venuti a conoscenza dell’arrivo di una nuova versione del popolarissimo MMORPG Horizon. Il loro sogno è divenire professionisti degli eSport, e la nuova versione del gioco aggiungerà una modalità che permetterà loro di realizzare questo sogno.

Con il prosieguo dell’avventura il nostro team di NOOB si arricchirà di altre due figure, e il viaggio all’interno di questo interessante mondo fantasy avrà finalmente inizio. Nelle prime battute possiamo apprezzare una narrazione ben curata che, passo dopo passo, va a raccontare a dovere il particolare mondo di gioco. La peculiarità sta nel fatto che, di fatto, non vestiremo i panni di due PG di un gioco di ruolo… Ma dei ragazzi che li interpreteranno, in una sorta di meta-narrazione ricca di citazioni d’ogni genere.

Non mancheranno infatti tanti rimandi al mondo dei videogiochi e della cultura pop in generale, con una vena ironica tipica di un titolo che (giustamente) non si vuole prendere troppo sul serio. Dopo qualche ora di gioco, purtroppo, il ritmo della narrazione si trova però a calare vertiginosamente: l’impianto del racconto appare man mano sempre più ripetitiva, e va a mancare quel guizzo in grado di alzare davvero il livello dell’esperienza.

A livello di gameplay ci troviamo di fronte a un titolo dalla struttura estremamente standard: il combattimento a turni è infatti proposto in maniera identica a moltissime altre opere del genere, e da questo punto di vista nulla di strano. Ciò che farà storcere un po’ il naso agli appassionati del genere è la gestione della crescita dei personaggi: le varie abilità cresceranno in maniera estremamente lineare, con il giocatore che si troverà di fronte a poche opportunità di personalizzazione.

Un elemento degno di nota è quello legato all’esplorazione, con il mondo di Horizon che risulta visivamente molto accattivante e ricco di dettagli… A fronte, anche qui, di qualche limitazione di troppo. La mappa presente in alto a destra della schermata, infatti, non indicherà altro che punti di salvataggio e transizioni da una porzione all’altra della mappa stessa. Nel momento in cui dovremo raggiungere un NPC, insomma, spesso e volentieri ci troveremo ad andare per tentativi: un punto decisamente a sfavore per il gioco, con la sensazione che un po’ di attenzione in più avrebbe certamente fatto comodo.

Tanti pro e contro sia dal punto di vista della narrazione che da quello dell’esperienza videoludica vera e propria, per un titolo che in ogni caso riesce a strappare qualche risata grazie a un citazionismo ripetuto ma non ostentato. La scrittura, in generale, risulta sempre e comunque apprezzabile: e in un’opera di questa portata, parlando in termini di ore di gioco, non è mai un aspetto scontato.

NOOB, ma con stile!

Abbiamo citato poco fa l’interessante comparto visivo che rende NOOB: The Factionless, sin da una prima occhiata, un prodotto esteticamente degno di nota. Con l’avanzare della nostra avventura, però, emerge qualche problematica di troppo a livello tecnico. Le stesse ambientazioni, nel momento in cui divengono troppo complesse e ricche di elementi, risultano “pesanti” quasi come se il gioco si poggiasse su un motore eccessivamente datato.

Dopo qualche ora di gameplay la sensazione generale è quella di avere per le mani un titolo per Nintendo 3DS, e non un’opera appartenente a questa generazione. Lo stile insomma non si discute, ma una maggiore cura dei dettagli e anche delle semplici texture avrebbe reso il tutto molto più fruibile anche sotto l’aspetto visivo. Del resto l’occhio vuole la sua parte, soprattutto quando altri elementi denotano carenze non da poco.

NOOB: The Factionless non presenta alcun doppiaggio, ragion per cui la narrazione è scandita quasi esclusivamente dai testi come in buona parte dei JRPG già presenti sul mercato. Per coloro che conoscono l’inglese nessun problema, anche al netto del fatto che i dialoghi sono presentati in modo molto semplice e senza mai ricorrere a termini particolarmente complessi: il problema è nella traduzione italiana, che spesso e volentieri presenta errori che rischiano di compromettere la comprensione di frasi anche molto semplici.

Un aspetto quest’ultimo che potrà senza dubbio essere sistemato con un prossimo aggiornamento, ma che di certo non gioca a favore di un prodotto che comunque arriva da una nicchia fedele e affezionata almeno oltralpe. Era lecito aspettarsi di più? Forse sì, ma in ogni caso permangono alcuni elementi positivi dall’esperienza complessiva. Oltre alla già citata narrazione, ci sentiamo di spezzare una lancia anche in favore della colonna sonora (un ottimo accompagnamento per la nostra avventura) e alla durata complessiva, che si assesta sulle 25/30 ore di gioco. Cosa riserverà il futuro a questo franchise, dal punto di vista videoludico, ancora non lo sappiamo: nel frattempo, per chi fosse incuriosito, NOOB: The Factionless può essere un’ottima porta di ingresso per scoprire la saga. Che aggiungere? Buon viaggio!