Beyond Due Anime divide la critica: gioco o film interattivo?

Beyond Due Anime, l'ultima produzione di Quantic Dream è ufficialmente disponibile su PS3 e la critica lo ha accolto con giudizi controversi.

Avatar di Roberto Caccia

a cura di Roberto Caccia

Beyond Two Souls, in italiano Due Anime, è ufficialmente disponibile su PlayStation 3. Considerato come una delle ultime esclusive di peso per la console di Sony prima del debutto di PS4, il titolo sta destando curiosità sul lavoro di David Cage e del suo team di sviluppatori.

Con due protagonisti del calibro di Ellen Page e Willem Dafoe, innovative tecniche di motion capture (le stesse usate in Avatar), un copione di più di 2000 pagine si capisce che stiamo parlando di un prodotto decisamente fuori dal comune rispetto agli standard moderni dell'industria videoludica.

Ellen Page in versione poligonale in Beyond: Due Anime

Il giocatore dovrà prendere parte alle avventure di Jodie (Ellen Page), una giovane ragazza dotata di poteri soprannaturali e con un legame psichico con un'entità invisibile chiamata Aiden.

Fra flashback e una narrazione che tocca i vari momenti della vita della protagonista toccherà ai giocatori scegliere come cambiare il corso degli eventi e incidere sulla narrazione, che può contare su 23 possibili finali. Sulla carta tutto molto intrigante, ma com'è stato accolto dalla stampa specializzata?

 

Attualmente il gioco ha una media voti di 73 punti su 100 su Metacritic, il celebre aggregatore di recensioni. Un punteggio simile a quello affibbiato dagli utenti, pari a 7,4 punti su 10. Si sprecano le lodi sul comparto grafico, giudicato stupefacente, soprattutto considerando l'hardware su cui gira questo gioco.

Buone notizie anche per quanto riguarda la storia e la recitazione dei protagonisti, due caratteristiche reputate più convincenti rispetto a Heavy Rain, il titolo sviluppato precedentemente da Quantic Dream. Alcune recensioni sottolineano tuttavia che la scelta di affidarsi spesso ai flashback è un po' forzata e finisce per spezzare troppo la storia.

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Inoltre diverse testate si lamentano di un gameplay troppo limitato, che riduce l'esperienza a una sorta di film interattivo. Un "difetto" tuttavia ricorrente nelle ultime produzioni di Quantic Dream, come Fahrenheit e Heavy Rain, e che sembra essere quasi un marchio di fabbrica dei giochi di questo studio.

L'impressione è quella di trovarsi davanti a un'opera controversa, che si ama o si odia, e i voti delle recensioni online sembrano confermare questa tendenza, con punteggi che passano da 10 su 10 a una sufficienza risicata. In attesa di proporvi la nostra recensione vi facciamo una domanda: vi farete tentare da questa strana esperienza videoludica?