Cronaca semiseria di una serata alla taverna di Dark Souls 3

Resoconto semiserio di una serata alla taverna di Dark Souls 3 a Milano, fra confusi appassionati di videogiochi e cavalieri intoccabili.

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a cura di Roberto Caccia

Questo weekend ho indossato i vestiti più milanesi che ho trovato nell'armadio (maglietta nerd e giubbotto di pelle) e sono partito alla volta della bolgia della Design Week. Il piano malvagio era il seguente: accompagnare la mia ragazza fra le installazioni e gli eventi del Fuori Salone e visitare la taverna di Dark Souls 3.

Grazie a una partenza strategica, vale a dire con un ritardo esagerato, sono riuscito a evitare la ressa della Design Week e ci siamo diretti subito al pub "rivisitato" in chiave Dark Souls. Il piano malvagio è partito alla perfezione: gamer battono designer 1 a 0.

Il pub in questione è il Nox in Via Torricelli 5 a Milano, un luogo ideale per questa "trasformazione" visto che l'arredamento del locale ha uno stile vagamente medievale con muretti di mattoni, nicchie decorate, archi a volta e travi in legno. Un posto un po' più allegro di Lothric, ma neanche troppo.

Foto Nox

L'ingresso del locale - Foto reperita online

All'ingresso ci ha accolto un ragazzo che senza troppi giri di parole ci ha fatto capire che per sederci avremmo dovuto aspettare una ventina di minuti. Un biglietto da visita non proprio eccezionale, ma considerando che era sabato sera, che non avevamo prenotato e che eravamo in pieno caos del weekend milanese, con annessa Design Week, abbiamo preso la notizia con filosofia, approfittandone per dare un'occhiata alla "trasformazione" del pub.

Ho scritto volutamente la parola trasformazione fra virgolette, perché in realtà c'era ben poco a tema Dark Souls 3, escludendo la statua di un cavaliere all'ingresso e una postazione per provare il gioco di fianco al bancone. Forse le mie aspettative erano un po' troppo elevate, ma mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più. Un non morto / scheletro in giro per il locale, lo staff del personale truccato a tema, il barista in armatura pesante (anche se poco pratico sarebbe stato dannatamente divertente, almeno per me).

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Mentre aspettavamo ne ho approfittato, dopo le dovute presentazioni, per fare qualche domanda al ragazzo che ci ha accolto.

  • Mi puoi dire qualcosa di più su questa trasformazione?
  • No, non posso, è top secret. Devi chiedere a quelli di Namco Bandai. Però oggi non c'è nessuno. Devi tornare qui martedì, c'è uno YouTuber: si chiama Sabac... Saboc...
  • Si chiama Sabaku No Maiku, Michele per la precisione, lo conosco ed è del network di Tom's Hardware, il sito per cui lavoro da 5 anni. Volevo solo sapere cos'è cambiato rispetto alla versione normale di questo pub.
  • Devi scoprirlo da solo...

Dopo questa risposta ho assunto la tipica espressione delle guardie di Metal Gear Solid quando scoprono il buon Snake in giro per Outer Heaven e probabilmente mi è anche comparso un punto interrogativo sopra la testa, ma ho deciso di lasciar perdere, anche perché nel frattempo era giunto il momento di accomodarci al tavolo.

In giro per i vari schermi installati nel locale c'era un trailer del gioco ripetuto in loop, mentre gli altoparlanti sparavano l'accompagnamento musicale del filmato. La mia ragazza non è una grande appassionata di videogiochi e dopo la terza ripetizione del brano ha cominciato a dare segni di sconforto. Io sono riuscito a resistere fino alla quinta volta. Nemmeno contro i boss più ostici del gioco ho ascoltato così tante volte un singolo brano. Consiglio per la prossima volta: mettete la colonna sonora dell'intero gioco al posto di una singola canzone. Le orecchie degli avventori vi ringrazieranno.

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Dopo esserci seduti siamo stati ignorati per una quindicina di minuti e la tentazione di alzarci e andare da un'altra parte si è fatta forte. Tuttavia abbiamo deciso di affrontare la serata con la stessa tenacia con cui si affronta un gioco della saga di Dark Souls, così abbiamo chiamato una cameriera dicendole che eravamo pronti a ordinare. Cinque minuti dopo è arrivato un altro ragazzo ad ascoltare le nostre richieste. Lieto evento!

Durante l'ordinazione ho chiesto se c'era qualcosa a tema, come una fiaschetta di Estus o qualche stuzzichino con il nome vagamente ispirato al gioco. Il ragazzo, decisamente più gentile del suo collega, mi ha detto che le birre piccole si chiamavano Estus Piccole, mentre quelle medie si chiamavano Estus Medie. Fine.

  • "Allora prendo una Estus Media, per favore"
  • "Ok, che birra vuoi?"
  • "...una Tennent's Super"

La mia risposta è arrivata con un misto di rassegnazione e delusione. Dentro di me nutrivo la speranza di vederla servita in una fiaschetta o in un calice un po' diverso dal solito. Povero illuso. Il cameriere gentile ha confermato il mio timore, aggiungendo un dettaglio di fondamentale importanza:

  • "Abbiamo scritto anche Estus Media e Piccola nel menù"
  • "Grazie per la delucidazione, lo avevo notato..."

La tanto sponsorizzata trasformazione del locale consisteva dunque in quello che vi ho già citato: la statua del cavaliere con cartello "non toccare", schermi con lo stesso trailer e accompagnamento musicale ripetuto fino allo sfinimento, in aggiunta ad alcune tovagliette / poster che alcuni fan - me compreso - hanno arrotolato per portarsi a casa un ricordo e 1000 pergamene per i primi 1000 clienti che ordinavano qualcosa al tavolo.

Dark Souls Nox

Standing ovation ai gestori della pagina Facebook del Nox per aver condiviso uno screen di uno smartphone al posto dell'immagine dei menu

Dopo una decina di minuti abbondanti - eravamo nel locale da più di un'ora - è arrivata la birra e un calice di vino rosso di una bottiglia che probabilmente era già aperta all'epoca del primo Demon's Souls. Dopo le rimostranze del caso i camerieri ci hanno aperto una bottiglia nuova e l'umore è migliorato di pari passo con la qualità del vino: non di molto, ma sufficientemente.

Per il cibo, qualche stuzzichino, abbiamo dovuto attendere un'altra eternità. Le immagini del trailer non hanno nemmeno allietato l'attesa, visto che il filmato laggava con un framerate inferiore ai 20 FPS. Persino la sezione nella Città Infame (per gli amici Blighttown) del primo Dark Souls su console era più fluida del trailer trasmesso sugli schermi.

Dopo aver consumato velocemente la nostra cena frugale era giunto il momento di alzare i tacchi. Con il conto sono arrivate anche le pergamene commemorative con la scritta: Sei una delle anime perdute che hanno lodato il sole al falò della taverna di Dark Souls. In realtà sono solo una delle anime perdute che hanno deciso di visitare un locale a tema di un videogioco rimaste deluse dalla mancanza di contenuti dedicati al gioco stesso.

Due ragazzi incontrati fuori dal locale, anch'essi armati di pergamena, mi hanno confermato che non è cambiato granché rispetto al solito Nox. "Sono venuto qui tre anni fa per festeggiare il mio compleanno ed era praticamente identico", mi ha raccontato uno dei due appassionati.

Dopo quest'ennesima conferma mi sono rassegnato a scattare qualche foto ricordo con il cavaliere, esibendomi in una posa in linea con il cartello "non toccare". Ok, misterioso cavaliere, non toccherò la tua armatura pesante e tu non toccherai la mia armatura leggera di pelle.

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Fortunatamente il mio viaggio nelle lande di Milano, che a una certa ora della notte possono diventare pericolose quanto quelle di Lothric, non si è concluso qui, ma questa è un'altra storia... Col senno di poi avrei preferito affrontare la bolgia del Fuori Salone: avrei visto sicuramente cose più interessanti. Che rimanga fra noi, mi raccomando, è un'informazione top secret!

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