Crytek in "Crysis", tutta colpa di Ryse e del CryEngine

Crytek sta affrontando un periodo di crisi. I principali imputati sono l'eccessiva quantità di denaro speso per Ryse: Son of Rome e il basso tasso di adozione del CryEngine.

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a cura di Roberto Caccia

Crytek sta affrontando un periodo di crisi economica. Il sito web DSOGaming, che si basa sul rapporto della rivista tedesca Gamestar, dipinge un quadro nero per la software house, al punto che l'unica opzione rimasta potrebbe essere addirittura la bancarotta.

La situazione sarebbe talmente grave al punto che diversi dipendenti stanno già abbandonando la barca che affonda, non si sa se di propria iniziativa o su "gentile invito" delle alte sfere. Nel frattempo sembra che alcune aziende del settore siano alla porta, pronte a saccheggiare Crytek nel caso dovesse svendere le sue proprietà intellettuali all'asta, come avvoltoi affamati intorno a una carcassa morente.

Per quale motivo l'azienda starebbe affrontando un periodo così nero? Sul banco degli imputati troviamo due principali indiziati. Il primo è Ryse: Son Of Rome, un titolo che ha accompagnato il debutto di Xbox One.

Lo sviluppo di questo gioco ha infatti richiesto un'ingente quantità di denaro, ma il flop delle vendite non è servito a far sorridere le finanze di Crytek. Aggiungendo il fatto che si tratta di un titolo disponibile soltanto su una piattaforma è difficile che con il passare del tempo la situazione sia destinata a migliorare.

Il secondo responsabile per la crisi di Crytek è il basso tasso di adozione del CryEngine, un motore che nonostante le ottime potenzialità non è riuscito a convincere gli sviluppatori, finora più inclini a usare soluzioni proprietarie o della concorrenza.

Il recente cambiamento del modello di business potrebbe migliorare le cose, ma considerando che la situazione attuale è legata a doppio filo al mondo delle console potrebbe esserci poca richiesta per un motore che si bassa sullo spremere a fondo le potenzialità delle schede video più moderne.