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Darksiders Genesis | Recensione

La nostra recensione di Darksiders Genesis, prequel della celebre saga che ci mette nei panni di Guerra e della new entry Conflitto.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Fascino: se dovessimo definire con una sola parola la saga di Darksiders molto probabilmente sceglieremmo questa. Un fascino magnetico ed irresistibile, che ammalia e stupisce: impossibile, del resto, rimanere indifferenti dinnanzi al magistrale stile di Joe Madureira e alla mitologia della serie, che fonde sapientemente insieme i quattro cavalieri dell’apocalisse e alcuni degli elementi più importanti alla base della nostra cultura. Fascino che traspare quindi in una moltitudine di elementi e che ha concorso ad innalzare a cult un’epopea che non è però mai riuscita a guadagnarsi gli stilemi del capolavoro, fermandosi sempre un pelo sotto l’agognata linea di demarcazione che divide le opere immortali dai comunque più che ottimi titoli. Un’ascesa, quella di Darksiders, che, dopo un notevole esordio ed un ancor più interessante secondo capitolo, ha però subito una brusca frenata d’arresto con un terzo episodio che, nonostante delle innegabili qualità, ha lasciato l’amaro in bocca a diversi fan. A poco più di un anno dall’uscita del per certi versi deludente titolo, di cui potete trovare qui la nostra recensione, la saga prova però a rialzarsi con Darksiders Genesis, prequel dei primi tre capitoli che stravolge letteralmente alcuni dei capisaldi del franchise.

Due cavalieri, una missione

Genesis prova a rimediare al mezzo passo falso di Darksiders 3 non solo ponendosi narrativamente alle origini della saga ma anche variando fortemente l’intera struttura di gioco. L’ultimo capitolo delle avventure dei quattro cavalieri dell’apocalisse si pone infatti a metà tra un diablo-like e uno shoot'em up, riuscendo a coniugare al suo interno i migliori aspetti di entrambi i generi. La telecamera passa quindi ad una visuale isometrica ed anche il gameplay, sebbene conservi l’inconfondibile e irrinunciabile feedback della serie, si tramuta in una versione sostanzialmente differente, grazie soprattutto alla presenza congiunta di Conflitto e Guerra, impegnati in una pericolosa e lunga missione.

In Darksiders Genesis potremo infatti impersonare ben due cavalieri dell’apocalisse, mandati dall’Arso Consiglio ad investigare sull’operato del demone Samael. Una volta giunti sul posto Conflitto e Guerra trovano però una situazione diametralmente opposta a quella preventivata e si ritrovano presto invischiati all’interno di un millenario conflitto. L’attenzione dei due cavalieri viene infatti rapita da un misterioso piano di Lucifero e, proprio per sventarlo, i due temibili alleati si trovano costretti a stringere una delicata alleanza con alcuni demoni, tra cui anche il precedentemente sospettato Samael.

Da questo semplice ma intrigante incipit si dipanano quindi successivamente tutte le vicende che portano a quella che sarà la sinossi narrata nei tre episodi principali della saga.

Darksiders Genesis, che ricordiamo essere disponibile dal 5 dicembre 2019 su PC e Google Stadia, con le versioni console attese solamente per il prossimo 14 febbraio, è quindi un’esperienza drasticamente differente da quella a cui eravamo abituati per una lunga serie di motivi, tra i quali primeggia l’articolato ed inedito gameplay che fa da ponte tra due generi. Questa simbiosi riesce a convincere soprattutto grazie alla presenza congiunta all’interno del titolo di Conflitto e Guerra, due dei temibili cavalieri al soldo dell’Arso Consiglio. I due nephilim, tanto diversi tra loro quanto entrambi incredibilmente potenti, riescono infatti a completarsi alla perfezione, con Guerra che incarna uno stile più pesante e diretto mentre la new entry dell’opera si concentra maggiormente sull’agilità e sugli scontri a distanza.

Queste loro distinte caratteristiche ben si sposano sia al gioco in singolo, in cui il giocatore può liberamente decidere che personaggio interpretare in base alle diverse situazioni, sia in cooperativa, quando la formula alla base del titolo esplode in tutta la sua grandezza e permette ai vari utenti di esibirsi in virtuosismi non indifferenti e di combinare tra di loro i maggiori pregi di entrambi i personaggi. Genesis è quindi un’opera assolutamente versatile e poliedrica che, grazie soprattutto alla complementarità dei due cavalieri dell’apocalisse, riesce ad offrire un’esperienza unica, che avvince e convince, senza annoiare mai.

Tanto diversi quanto ugualmente potenti

Volendo andare ora ad esaminare più nel profondo i due prodi cavalieri possiamo trovare due personalità agli antipodi, con lo sbruffone e scanzonato Conflitto che ben si contrappone al ligio e per certi versi semplicistico Guerra. Proprio sulla loro relazione Airship Syndicate ha imbastito un teatrino decisamente divertente, dove i due eroi si punzecchiano a vicenda senza fortunatamente mai valicare il confine con il ridicolo. A peggiorare il tutto è però purtroppo una localizzazione non all'altezza della situazione, con un doppiaggio che, nonostante sia in linea con i predecessori, pecca in quanto a pathos e che, soprattutto, spesso non coincide esattamente con i sottotitoli. Si tratta di sciocchezze, certo, ma che inficiano purtroppo pesantemente con l’immedesimazione del giocatore.

Anche per quanto riguarda il gameplay ci troviamo in ogni caso dinnanzi a due protagonisti egualmente validi e, sebbene alcuni possano trovarsi maggiormente a proprio agio con uno dei due in particolare, è decisamente evidente come entrambi ben si integrino con il sistema di gioco. Come dicevamo poco fa i due personaggi sono infatti assolutamente complementari e mentre Guerra è dedito al combattimento ravvicinato e dispone di conseguenza di tutta una serie di attacchi e abilità volti a questa sua peculiarità, Conflitto, nonostante disponga anche lui della possibilità di ingaggiare da vicini i nemici con coreografici colpi melee, è decisamente più indicato per gli scontri a distanza ed incarna quella che è l’anima shoot’em up dell’opera.

A rendere ancor più variopinta la situazione è inoltre la presenza in Darksiders Genesis di tutta una serie di differenti armi per i due protagonisti, trovabili durante l’esplorazione dei livelli o acquistabili da Vulgrim, il demoniaco mercante presente anche nei precedenti episodi della serie. Guerra potrà quindi intervallare a proprio piacimento un lungo elenco di spadoni, ognuno con una propria caratteristica peculiare, mentre Conflitto potrà portare con sé contemporaneamente due differenti tipologie di munizioni con cui crivellare i vari avversari. Tali munizioni, che non sono illimitate e dovranno quindi essere raccolte dai nemici caduti, dispongono inoltre anche di un attacco speciale decisamente più potente, che potrà essere utilizzato solamente dopo aver inanellato correttamente una serie di colpi.

Anche i due cavalieri possiedono inoltre una serie di abilità speciali, anch’esse sbloccabili con il proseguo del gioco ed utilizzabili tramite una sorta di mana conosciuta con il nome di collera. Tra cloni da evocare, fendenti che scuotono il terreno e mine di prossimità, insomma, avremo solamente l'imbarazzo della scelta. I talentuosi ragazzi di Airship Syndicate hanno poi ben pensato di non fermarsi qui e hanno introdotto all'interno del titolo anche le potentissime forme caotiche dei due cavalieri, ossia delle versioni dalle sembianze demoniache di Conflitto e Guerra richiamabili solamente per un breve lasso di tempo. Come facilmente immaginabile si tratta di una meccanica dirompente, bellissima da vedere e divertentissima da utilizzare, che, quando utilizzata, ci permette di fare sfracelli senza troppi problemi sul campo di battaglia.

Per quanto riguarda il gameplay Darksiders Genesis ha quindi decisamente molto da offrire, grazie ad un versatile ventaglio di scelta che va a dipingere in definitiva un panorama sotto questo punto di vista assolutamente completo ed un gameplay veloce e dinamico, oltre che decisamente solido.

Una telecamera fastidiosa

Il prodotto di Airship Syndicate ha però anche diversi aspetti negativi, il più evidente dei quali è sicuramente una cattiva gestione della telecamera. Se per la maggior parte del tempo la soluzione imbastita dallo studio è abbastanza efficace capita però talvolta, anche troppo spesso ad onor del vero, di rimanere incastrati in qualche angolo nascosto e di non capire più cosa sta succedendo a schermo. Se tale eventualità causa un discreto fastidio nel bel mezzo dei vari e numerosi combattimenti, rimanendo comunque arginabile con qualche accorgimento, durante le fasi platform la situazione precipita però decisamente, a causa soprattutto di proporzioni dalla difficile lettura che ci costringeranno spesso e volentieri ad imbarcarci in una lunga serie di tentativi.

Il che è un vero peccato perché, tolta questa evidente problematica, le sezioni platform del titolo, per quanto non trascendentali, sono decisamente ben fatte e concorrono a spezzare un ritmo di gioco che sarebbe sennò diversamente stato contraddistinto per la sua quasi totalità solamente da una serie interminabile di sconti.

A intervallare uno scontro dall’altro sono poi talvolta presenti anche vari puzzle, che non riescono purtroppo a brillare come le fasi platform precedentemente descritte e che si rivelano quindi solamente un comunque gradevole riempitivo a quella che è l’esperienza di gioco complessiva di Darksiders Genesis.

A non convincere pienamente sono inoltre anche le boss battle, tanto ispirate a livello artistico quanto tremendamente ripetitive per quanto riguarda il gameplay. Il modus operandi migliore per affrontarle è infatti nella maggior parte dei casi il classico hit & run dove, manco a dirlo, a prevalere è soprattutto Conflitto, grazie alle sue innegabili capacità di colpire a lungo raggio. Un vero e proprio peccato, soprattutto considerando il grande materiale in mano a Airship Syndicate e il grande lavoro fatto a livello artistico e di immaginazione sotto questo punto di vista.

Darksiders Genesis e level design: una storia d'amore

Fiore all’occhiello di Darksiders Genesis, oltre al precedentemente citato gameplay, è il level design delle mappe, con Joe Madureira e soci che sono riusciti per l’occasione ad orchestrare una serie di ambientazioni belle da vedere e fantastiche da esplorare. I livelli di Darksiders Genesis sono infatti colmi di collezionabili e oggetti, vie alternative e segreti nascosti e, soprattutto, sono tra di loro sempre differenti. Un vero e proprio inno al completismo, che costringerà numerosi giocatori a tornare sui propri passi per recuperare l’item lasciato indietro ed aprire lo scrigno dimenticato in qualche criptico dedalo.

Nella medesima direzione va inoltre anche il particolarissimo sistema di potenziamento basato sui nuclei delle creature introdotto in Darksiders Genesis. Nel titolo di Airship Syndicate sarà infatti possibile ottenere dai nemici sconfitti o tramite l'immancabile Vulgrim dei particolari oggetti contenenti, appunto, l’essenza di qualche particolare avversario. Questi item, che si suddividono in tre categorie differenti, ossia attacco, salute e collera, possono poi essere posizionati accuratamente all’interno di un albero delle abilità in modo tale da aumentare ulteriormente le potenzialità dei due cavalieri dell’apocalisse. Considerando come i nuclei delle creature siano presenti in sovrannumero rispetto agli slot disponibili è ancor più evidente come Airship Syndicate sia riuscita con tale meccanica a inserire un’ulteriore ed apprezzata vena strategica all’interno di Darksiders Genesis.

Tutti questi aspetti, insieme ad un ulteriore livello di difficoltà che viene sbloccato alla fine del gioco, concorrono a rendere il titolo altamente rigiocabile ed ad aumentare una longevità che, per quanto riguarda la run singola, supera comunque la decina di ore.

Aspetto tecnico

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico la quarta avventura dei cavalieri dell’apocalisse, o la prima in ordine cronologico, non stupisce particolarmente per virtuosismi tecnici vari ma ammalia invece grazie ad una direzione artistica di livello, che riesce ad innalzare sensibilmente l’appeal e la qualità dell’opera. Ottimo, infine, anche il comparto sonoro, che riesce a dare un quid non indifferente al titolo grazie ad arrangiamenti e composizioni dal tono epico che ben si sposano con le vicende narrate.

Voto Recensione di Darksiders Genesis


8.2

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Level design ispirato

  • Comparto artistico e audio di livello

  • Conflitto e Guerra sono divertentissimi da utilizzare

Contro

  • Telecamera fastidiosa

  • Boss battle ripetitive

  • Localizzazione non all'altezza

Commento

Darksiders Genesis è un titolo solido e deciso, che non sfigura al cospetto degli illustri predecessori ma che non riesce purtroppo ancora a far entrare l’intrigante saga nel firmamento dei capolavori. Un ottimo level design, un gameplay dinamico e una direzione artistica di livello rendono però Darksiders Genesis un titolo assolutamente consigliato per tutti gli amanti degli hack 'n' slash, che troveranno nel titolo di Airship Syndicate un’opera completa ed ammaliante. Peccato solo per una telecamera fin troppo fastidiosa e delle boss battle non all’altezza del resto dell’esperienza.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Darksiders Genesis - PC