EA: meglio le espansioni che la pubblicità in-game

Electronic Arts sostiene che la pubblicità nei videogiochi così come la conosciamo sia destinata a soccombere, a favore di un nuovo modello di business. Le microtransazioni, che hanno decretato il successo di Zynga, sono il nuovo obiettivo dell'azienda canadese, grazie a Battlefield: Play4Free.

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a cura di Roberto Caccia

Electronic Arts sostiene che la pubblicità all'interno dei videogiochi non sia in grado di raggiungere gli obiettivi economici fissati dall'azienda, al contrario delle microtransazioni che offrono margini di guadagno decisamente più ampi.

Sulla falsariga di Microsoft (Pubblicità nei videogiochi, Microsoft chiuderà Massive) anche EA si ritrova costretta a riorganizzare le priorità aziendali. Ben Cousins, general manager della divisione free-to-play, ha dichiarato che EA non sta realizzando molte entrate con questa forma di business

I giorni dei cartelloni pubblicitari nei videogiochi sembrano agli sgoccioli, secondo EA

"La pubblicità in gioco non sta crescendo rapidamente come ci saremmo aspettati. Al contrario, il business dei beni virtuali è cresciuto molto velocemente durante lo scorso anno, ed è diventato una fonte di reddito molto più sicura."

EA intende seguire così il successo ottenuto da Zynga, l'azienda che deve la sua fortuna alle microtransazioni presenti nei suoi passatempi su Facebook.

Il gioco sul quale l'azienda canadese punta le sue carte è Battlefield: Play4Free, uno sparatutto con uscita prevista nella primavera del 2011 (Battlefield Play4Free gratis, ma se spendi vinci). Questo nuovo capitolo segue il successo di Battlefield: Heroes, un gioco gratuito con pubblicità in-game e microtransazioni.

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"Pensavamo che sia la pubblicità nel gioco che la vendita di beni virtuali sarebbero stati un successo, ma in realtà il primo modello di business è cresciuto molto velocemente, mentre l'altro non ha mai preso piede del tutto", spiega Cousins riferendosi ai numeri di Battelfield: Heroes.

Nonostante tutto, non siamo ancora vicini alla morte delle pubblicità in-game, secondo EA. Il trucco è di integrarle profondamente nel gioco, e non limitarsi a seminare cartelloni pubblicitari  in giro per i vari livelli, o piste.

"Abbiamo creato una partnership con Dr Pepper (una bevanda analcolica statunitense) che permette a chi acquista una bottiglia di usare il codice per avere una nuova divisa in Battlefield: Heroes. Questo tipo d'integrazione potrebbe funzionare, mentre i giorni dei cartelloni pubblicitari sembrano finiti", conclude Cousins.

E voi cosa ne pensate? Siete favorevoli alle pubblicità in gioco e alle microtransazioni?