Il team di sviluppo di Final Fantasy 7 Remake ha seriamente valutato di ridimensionare la leggendaria Buster Sword di Cloud per renderla più realistica, ma alla fine ha deciso di mantenere le proporzioni iconiche dell'originale. Una scelta che oggi, alla luce del successo della trilogia remake, si è rivelata vincente secondo le parole dello stesso director Naoki Hamaguchi. La decisione rappresenta un perfetto esempio di come il rispetto per il design originale possa prevalere sul realismo tecnico quando si tratta di elementi divenuti simboli culturali nel mondo videoludico.
Durante un'intervista condotta insieme a Guillaume Broche, director di Clair Obscur: Expedition 33, Hamaguchi ha svelato i retroscena di questa discussione interna al team. "Mentre lavoravamo a Remake, c'era questo aspetto legato al peso e a come Cloud la brandisce con una mano sola che sembrava quasi indebolire il senso di realismo", ha spiegato il director giapponese. La Buster Sword, con le sue dimensioni spropositate rispetto alla corporatura del protagonista, rappresentava un potenziale problema di coerenza visiva nell'ambizioso progetto di ricostruzione in Unreal Engine del classico PlayStation del 1997.
Le discussioni interne a Square Enix hanno portato il team a considerare una versione più "normale" dell'arma, più in linea con le proporzioni realistiche che caratterizzano il comparto grafico della trilogia remake. Tuttavia, la scelta finale è stata netta: "Era semplicemente troppo iconica, e se l'avessimo trasformata in una spada normale, i giocatori non l'avrebbero accettata", ha chiarito Hamaguchi. La fedeltà al design originale ha prevalso, una decisione che si è rivelata azzeccata considerando come una nuova generazione di player si sia innamorata della riproposizione del personaggio.
Nella stessa intervista, Hamaguchi ha fornito aggiornamenti significativi sullo sviluppo di Final Fantasy 7 Remake Part 3, rivelando che "l'esperienza di gioco principale è quasi completa" e che il team si trova ora nella fase di rifinitura e polish. Il director ha sottolineato come il team non abbia mai inteso creare tre parti che dessero la sensazione di essere lo stesso gioco, anticipando quindi potenziali novità sostanziali nel gameplay e nella struttura della terza parte.
Un dettaglio particolarmente intrigante emerso dall'intervista riguarda l'importanza della parola chiave "Highwind" per il terzo capitolo. Hamaguchi ha specificato che introdurre nuove esperienze di gameplay e una nuova scala rappresenta un elemento chiave per il successo del progetto, e che Highwind sarà senza dubbio centrale in questo senso. Per chi conosce l'originale Final Fantasy 7, il riferimento all'iconica nave volante lascia presagire l'implementazione di meccaniche di esplorazione aerea che potrebbero rivoluzionare la formula ludica vista finora in Remake e Rebirth.
Il director ha chiuso l'argomento con un messaggio diretto alla community: "Come director, sento molto forte la forma finale del gioco. Onestamente, vorrei davvero che tutti potessero giocarlo il prima possibile", pur precisando che il titolo necessita ancora di essere rifinito con cura prima della distribuzione. Square Enix promette di condividere ulteriori informazioni a breve, mantenendo alta l'attesa per la conclusione di quella che si sta configurando come una delle trilogie JRPG più ambiziose della storia recente dei videogiochi.