Furto dati dal PSN, Adiconsum scende in campo

Adiconsum, l'associazione per la tutela dei diritti dei consumatori, chiede la Garante della Privacy di affrontare la vicenda del furto dei dati dal PSN, che avrebbe colpito oltre un milione e mezzo di italiani.

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a cura di Manolo De Agostini

L'Adiconsum bussa alla porta del Garante della Privacy sul caso del furto di dati degli utenti Playstation Network. Dopo l'ADOC, una nuova associazioni a difesa dei consumatori s'interessa del clamoroso attacco all'infrastruttura online di Sony che ha portato all'esposizione delle informazioni (anche sensibili) di 77 milioni di utenti nel mondo.

"Adiconsum chiede al Garante della Privacy di convocare un tavolo con le associazioni, per verificare se sono state rispettate tutte le normative sulla tutela dei dati personali, in particolare ai sistemi adoperati per salvaguardare i dati relativi alle carte di credito utilizzate e a Sony Italia un incontro urgente per concordare le azioni da intraprendere in difesa dei consumatori per il danno subito e le forme di sicurezza da attuare per la riapertura del network. Adiconsum sta predisponendo tutte le attività necessarie per la tutela individuale e collettiva", ha dichiarato Pietro Giordano, Segretario Generale Vicario dell'associazione.

Adiconsum, come l'Adoc, stima che sarebbero 1 milione e mezzo gli italiani a rischio di furto d'identità. Ricordiamo che Sony ha dichiarato di essere al lavoro per ripristinare il servizio e sta collaborando con aziende esterne e l'FBI per rintracciare i colpevoli e ridurre i danni il più possibile.

Nella giornata di ieri è emerso che i malintenzionati starebbero cercando di vendere un database con 2,2 milioni di utenze, completo di numeri di carte di credito e codici di sicurezza (Furto PSN: 2,2 milioni di utenze in vendita?). Non c'è la certezza su questa informazione, tuttavia gli utenti PSN farebbero bene a tenere sott'occhio email e conti bancari.

Il sito Kotaku segnala ad esempio che a un australiano, tal Rory Spreckley, sarebbero stati sottratti 2 mila dollari con addebito sulla carta di credito per operazioni svolte da terzi. Secondo l'uomo tutto questo sarebbe stato causato dal furto dei dati avvenuto sul PSN, anche se al momento non ci sono prove concrete che lo indichino.