Gameplay

Recensione di Doom, il nuovo capitolo della celebre saga di sparatutto di iD Software, capace di dettare gli standard di un intero genere di giochi.

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a cura di Nikolas Lacquaniti

Gameplay

Il gameplay è il piatto forte di questo titolo e incorona Doom come uno dei migliori FPS usciti negli ultimi anni. Gli scontri sono frenetici, adrenalinici e ricchi di armi e di violenza: cosa volete di più dalla vita? Esecuzioni che sfociano in veri e propri massacri dei nemici in fin di vita? Ci sono anche queste, non vi preoccupate. Questi momenti sono scriptati, ma ogni angolazione può dar vita a un'esecuzione differente, dunque è altamente improbabile ritrovarsi sempre di fronte alla solita monotona e noiosa uccisione. Preparatevi a farvi sorprendere ogni volta dalla violenza di cui è capace il nostro marine.

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Il punto di forza del gioco è sicuramente la sua rapidità. Per fronteggiare le orde di demoni e non fare una brutta fine dovrete sfoggiare i vostri migliori riflessi e spostarvi velocemente all'interno della mappa.

La conoscenza dei movimenti che possono compiere i demoni risulta essenziale nelle situazioni più frenetiche, dunque meglio studiarsi a memoria i pattern dei nemici e i loro punti deboli perché anche un piccolo passo falso può portare direttamente al Game Over. Per questo motivo vi consigliamo di prestare molta attenzione a dove mettete i piedi.

A rendere tutto più interessante ci pensano il doppio salto e la possibilità di arrampicarsi sulle superfici. Questi due dettagli possono sembrare delle banalità ma aiutano ad ampliare le strategie di gioco e, soprattutto, permettono uno sviluppo verticale della mappa, che non è una cosa da poco. 

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Fortunatamente il nostro eroe è più veloce rispetto a quasi tutti i demoni, fatta eccezione per quelli che non vedono l'ora di correrci incontro nel tentativo di incornarci. Questo aiuta a pianificare le strategie offensive e difensive, ma la velocità di fuga da sola non è sufficiente a salvarvi la vita; spesso è infatti consigliato andare incontro al nemico per cercare di recuperare qualche punto vita tramite un'esecuzione.

Una delle differenze maggiori rispetto agli sparatutto moderni è che non esiste la ricarica delle armi o la rigenerazione automatica della vita. Per fare scorta di munizioni e aumentare la propria salute bisogna raccogliere oggetti sparsi per la mappa, che spesso richiedono dei movimenti complessi per essere raggiunti. Tutte le armi hanno un numero limitato di colpi, tranne la pistola che il più delle volte si usa solamente per abbattere i nemici più deboli. Ogni arma è infatti utile per uccidere un determinato nemico. Dunque non basta conoscere i punti deboli dei demoni ma si devono anche imparare le varie modalità di fuoco del nostro equipaggiamento.

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Le vere novità di gameplay riguardano il potenziamento e le modifiche delle armi da fuoco. Completando degli obiettivi o uccidendo un determinato numero di demoni si ottiene l'accesso a una serie di modifiche delle armi, al potenziamento della vitalità, dell'armatura o all'aumento di munizioni trasportabili. Questi punti vanno spesi con parsimonia in base al proprio stile di gioco. Effettuare una modifica invece che un'altra fa la differenza tra la vita e la morte, siate dunque furbi nella scelta. Insomma bisogna essere molto strategici sia nella gestione degli scontri a fuoco, sia nella parte "gestionale" del gioco per non finire morti nel giro di due secondi.

Inoltre, per la gioia dei fan della serie, fanno il loro ritorno le keycard. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, sono chiavi magnetiche che permettono di aprire determinate porte. Senza di esse la zona risulta inaccessibile dunque fate attenzione e guardatevi bene attorno quando correte nella mappa. Non notare una chiave al momento giusto potrebbe farvi perdere un sacco di tempo.

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Una nota di merito va alle boss fight. Non vogliamo aggiungere molti dettagli in merito perché meritano di essere viste in prima persona ma, per fare un esempio, ricordano molto gli scontri con i boss della saga di Dark Souls. Questi scontri sono molto impegnativi, in quanto bisogna imparare a memoria tutte le azioni che il nemico è in grado di compiere e reagire in maniera corretta per evitare di finire uccisi. Insomma le boss fight sono la ciliegina sulla torta di Doom perché sono divertenti, impegnative e dannatamente soddisfacenti. Ricordatevi, più sono grossi e più fanno rumore quando cadono!