Glass City, il paradiso dei designer

Recensione di Mirror's Edge Catalyst, il gioco d'azione in prima persona che vi mette nei panni di un'eroina esperta di parkour, alle prese con una società opprimente.

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a cura di Tom's Hardware

Glass City, il paradiso dei designer

Lasciandoci alle spalle la lunga e doverosa parentesi sui combattimenti è giunto il momento di tornare a parlare degli aspetti positivi del gioco e fra questi non posso fare a meno di citare la città di Glass. 

Se amate le distopie futuristiche resterete incantati dalla bellezza del mondo creato dai grafici di DICE. Glass è infatti una città ricca di grattacieli ultra moderni e la stessa sensazione di ambienti "asettici e sterili" di Mirror's Edge ritorna a gran forza anche in Catalyst, contribuendo a dare la sensazione che si tratti di una città magnifica, anche se è soltanto una facciata.

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Esplorando i vari quartieri di Glass, ognuno caratterizzato dal suo stile cromatico peculiare, vi ritroverete in abitazioni e uffici che sembrano arredati da designer di lusso. Io stesso non nego di aver trovato appartamenti in cui mi trasferirei al volo (se non fosse per la Kruger-Sec), con fontane, cascate e ciliegi in fiore che si alternano a costruzioni in vetro e metallo, con forme spigolose che svettano verso l'alto, a simboleggiare l'ascesa e l'evoluzione dell'umanità, che fra l'altro è uno degli elementi della trama.

Gli ambienti sono anche piuttosto vari, visto che si passa da quartieri con abitazioni per gli abitanti più ricchi ad altri dedicati ai cittadini del ceto medio o basso, passando da veri e propri cantieri in costruzione fino ad arrivare al sottosuolo.

Tutto questo è possibile grazie a un ottimo uso del Frostbite, il motore grafico ideato dai ragazzi di DICE, in grado di gestire senza fatica il vasto mondo di gioco e di conferire un elevato dettaglio grafico agli ambienti. Peccato per alcuni momenti in cui il framerate è messo un po' in crisi sui sistemi meno potenti e su console, e anche per alcuni oggetti e personaggi di contorno per cui non sono stati usati molti poligoni.

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La resa visiva del gioco è comunque fantastica, merito di una direzione artistica che farà la gioia di chi è appassionato di questo stile di design ultra moderno. Se invece la vostra passione sono i prati verdi e boschi rigogliosi troverete Glass piuttosto fredda e spoglia. Non credo che ci siano vie di mezzo per apprezzare il lavoro fatto da DICE: o lo amerete o arriccerete il naso.

Io ci sguazzo a pennello, anche se devo ammettere che è strano esplorare Glass senza incontrare anima viva, o quasi. Ci sono solo i nemici, qualche altro runner, i personaggi della storia e alcune comparse - irraggiungibili per il giocatore - che si divertono in ricevimenti esclusivi o che lavorano negli uffici, dall'altra parte del vetro di un grattacielo, oltre il "bordo dello specchio".

Glass City integra anche una sorta di ciclo giorno e notte, che in alcune fasi del gioco è dettato arbitrariamente da missioni della trama principale. Completando l'avventura è invece possibile assistere liberamente all'alternanza fra il giorno e la notte, dandovi modo di osservare ogni angolo di Glass illuminato dal Sole o dalle luci artificiali. Niente meteo dinamico; che la Kruger Holding controlli anche il clima? O forse è colpa delle scie chimiche? La risposta nella prossima puntata.

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Rimanendo in tema di elementi visivi è doveroso ricordarvi la cosiddetta Prospettiva del Runner, una scia rossa che si può richiamare con la pressione dell'apposito pulsante e che serve per indicarvi la strada più comoda - non per forza la più veloce - per raggiungere l'obiettivo prefissato sulla mappa. Una bella comodità quando si devono compiere lunghe distanze, anche se il mio consiglio è quello di regolare le impostazioni in modo da limitare la presenza della scia.

Con l'impostazione "Classica" potete infatti fare affidamento ad alcuni elementi dell'ambiente colorati di rosso: correndo in quella direzione e interagendo con quegli oggetti sarete rivolti nella direzione giusta per raggiungere il vostro obbiettivo. Potete inoltre scegliere di disattivare completamente gli aiuti; in questo modo dovrete orientarvi esclusivamente con la mappa e la vostra memoria.

La mia opzione preferita è quella Classica, che vi permette comunque di osservare gli elementi cromatici di supporto e di premere il pulsante per far comparire la scia, nel caso doveste avere qualche dubbio sul vostro percorso. Così sarete voi a scegliere se mostrare o nascondere la scia, a seconda della situazione.