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a cura di Mario Petillo

Contributor

God Wars: The Complete Legend

God Wars The Complete Legend mostrata la boxart giapponese del titolo

Sviluppatore: KADOKAWA GAMES

Editore: NIS America

Data di uscita: 04/09/2018

Provato su: Nintendo Switch

Disponibile su:  switch 
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Sviluppato dalla longeva Kadokawa Games, azienda nota in Giappone e nel resto del mondo per le numerose attività nel mondo dell'intrattenimento e non solo per i videogiochi, God Wars: Future Past è un tactical RPG pubblicato da NIS America originariamente per PlayStation 4 e PlayStation Vita lo scorso giugno del 2017. A distanza di poco più di un anno il titolo arriva anche su Nintendo Switch nella sua versione The Complete Legend, pronta a offrire qualche contenuto in più rispetto a quanto visto nella versione originale, pur mantenendone l'ossatura.

Alle pendici del monte Fuji, una sorta di divinità naturale alla quale va mostrata riverenza e adorazione, la giovane sovrana Tsukuyomi, a capo di un regno che ha fatto dell'enorme montagna la propria protezione e difesa, è costretta a sacrificare la sua primogenita Sakura, per cercare di domare l'ira delle divinità che aleggiano sul Giappone. Il dolore provato da tale sacrificio spinge la regnante ad abbandonare i suoi doveri regali e anche tutti i suoi sudditi, facendo perdere dietro di sé le sue tracce.

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L'ultimo gesto compiuto a favore del regno è quello di rinchiudere la sua seconda figlia, Kaguya, all'interno di un tempio, nell'attesa che anche lei fosse pronta per essere sacrificata per placare, nuovamente, l'ira degli dei. Ben presto, però, Kintaro, un fedele amico di Kaguya, riesce a intervenire a liberare la ragazza, sfruttando quella che diventa a tutti gli effetti una guerra civile, in un regno rimasto senza reggente. I due si metteranno così in viaggio alla ricerca di Tsukuyomi, affinché possa tornare al suo posto di sovrana. La vicenda raccontata da God Wars è sin da subito pregna di sacrificio e dolore, a dimostrazione di come i temi trattati siano molto più solenni delle canoniche storie fantasy proposte per il genere, tra cavalieri e donzelle in pericolo.

God Wars non ha timore di mettervi immediatamente dinanzi alla morte e farvi vivere il dramma del sacrificio alle divinità, richiamando quasi un passo biblico, ma che in realtà fa parte del folklore giapponese. C'è da sottolineare, però, che nonostante la scarsa leggerezza dei temi, la vicenda si lascia inficiare ben presto da alcuni comprimari che vanno a stemperare l'atmosfera e trasformano l'esperienza quasi in un teatrino semovente, servendosi di animali antropomorfi - una certezza di queste produzioni - e antagonisti che non sempre risultano essere ben calzanti alla gravità del momento. Le buone premesse finiscono ben presto per esaurirsi, quindi, lasciandovi dinanzi a un titolo che si lascia giocare per la bontà del battle system e del gameplay in generale piuttosto che per quella storia che, con una scrittura diversa, avrebbe potuto sicuramente conquistare una platea più vasta. 

La riproposizione del passato

God Wars parte con delle buone premesse anche dal punto di vista del gameplay, offrendoci immediatamente una panoramica affascinante sull'utilizzo del job system. Una feature che nel genere tattico riesce sempre ad ammaliare i fan della prima ora, che non smetteranno di pensare alle ore trascorse con Final Fantasy Tactics e analoghi altri titoli. Qui addirittura sarà possibile equipaggiare fino a tre job diversi, partendo da un principale, fino ad arrivare a uno di supporto, con uno skill tree per ognuno di essi.

Come nei più canonici job system, poi, portare uno di essi a un certo livello vi permetterà di sbloccarne una sorta di evoluzione, andando così a sviluppare il vostro personaggio e le capacità che potrà offrirvi in battaglia. C'è da sottolineare che uno di questi tre job sarà vincolato al combattente, così da darvi anche una caratterizzazione obbligatoria che sarà collegata a quella che è la storyline e la vicenda raccontata, di cui vi parlavamo poc'anzi. Gli altri due vi permetteranno una personalizzazione tale da condurvi, anche dopo poche ore di gioco, ad avere un cavaliere pronto a curare gli alleati che si trovano nei paraggi. Una specie di paladino, insomma, che però di strada da fare ne avrà, soprattutto quando dovrà vestirsi da tank.

Insomma per i feticisti dei job system possiamo tranquillamente dire che God Wars riesce a offrire grande varietà per chi da Tactics Ogre in poi ha cercato grande soddisfazione in un party multicolore, arrivando a toccare quota trenta job diversi. Ogni combattente, quindi, avrà dalla sua anche degli slot passivi, con delle abilità che si concentreranno su quelle che sono le caratteristiche del job: per esempio il cavaliere avrà necessariamente la possibilità di aumentare il proprio attacco di determinati punti, così come il sacerdote potrà ritoccare i propri MP. Tutte le abilità, poi, potranno essere sbloccate tramite i JP, ossia i job points, ottenuti con il canonico level up e che dovranno essere gestiti in maniera parsimoniosa per raggiungere un set di abilità che non solo vi sia congeniale, ma che sia anche ottimale per la vittoria finale. Capirete da voi, ben presto, che racimolare JP con le battaglie secondarie diventerà fondamentale, per poter arrivare in maniera più agile ai bivi della storyline: d'altronde la world map, dopo la parte iniziale, vi permetterà di muovervi con discreta libertà, sempre però basandovi su dei sentieri e dei binari ben tracciati, come proprio avveniva ad esempio in Final Fantasy Tactics Advance.

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L'intrattenersi in vari punti della mappa, tra negozi e appunto le secondarie, vi permetterà di aumentare anche la longevità complessiva del titolo, aiutandovi anche ad apprezzare alcune delle feature che sono state inserite in questa riedizione per Switch, ossia la possibilità di velocizzare gli scontri, così da poter affrontare quelli più semplici in molto meno tempo di quello che vi sareste aspettati.

Confronti impietosi 

In tutti i combattimenti, che d'altronde rappresenta il cuore pulsante di un tattico, abbiamo potuto apprezzare sempre l'intelligenza artificiale: i livelli di difficoltà sono tre, da un facile fino a un esperto, consigliato a chi ha già dimestichezza con il genere, ma in tutti i casi l'avversario proverà sempre ad avere il vantaggio dell'attacco alle spalle o da un'altura, perché God Wars si contraddistingue anche su questo, rispetto a molti altri tattici, rispettando quei dettami che appartengono ai migliori del genere. Colpire alle spalle darà un grandissimo vantaggio al vostro party, così come colpire ai lati vi darà un boost di quasi pari importanza, senza dimenticare quei colpi che verranno effettuati dall'alto, come ci ha proposto anche molto più recentemente Mario + Rabbids.

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L'aspetto che più va a impreziosire l'esperienza è la possibilità di aprire delle casse del tesoro disseminate per il campo di battaglia e utilizzare gli oggetti che ne ricaverete, così da venire incontro a necessità di cura o di recupero generico; allo stesso modo, come vi sarà suggerito nelle prime battaglie, potrete affidarvi alla raccolta di erbe curative dal terreno, per utilizzarle come meglio crederete. Insomma, un po' di soluzioni ispirate ci sono in God Wars, che però per lo più va a confermare tutte le meccaniche di un genere che dopo vent'anni ancora fatica a trovare una vera e propria novità. In questo si può tranquillamente dire che Mario + Rabbids, per quanto la direzione artistica fosse diversa e le intenzioni fossero diametralmente opposte, ha trionfato nettamente: God Wars rispetta la tradizione, persegue una filosofia che è propria di quelle produzioni giapponesi austere, caustiche, che vogliono raccontare il folklore e l'abnegazione nipponica attraverso battaglie sanguinolente e dialoghi intensi. In questa sua lotta per rispettare il passato, però, ci costringe a vivere un'esperienza che per quanto completa e impegnativa - due aspetti sicuramente positivi - non riesce a fare breccia nei nostri cuori, soprattutto a causa di una direzione artistica davvero poco ispirata. Per chi, inoltre, ha già messo le mani sul titolo originale, ritrovarsi su Switch l'avventura puramente riproposta non avrà grande senso, nemmeno dinanzi alla possibilità di aggiungere un capitolo alla trama delle vicende narrate.

D'altronde God Wars arriva sulla console ibrida di Nintendo con un fare molto pigro, offrendo un'edizione completa, ricca di uno scenario aggiuntivo che vi porterà ad approfondire le vicende legate a Kaguya, ma che più di quello non fa. Non rivede, ad esempio, quell'assetto tecnico che era palesemente nato per PlayStation Vita e che offriva un tratto davvero poco curato, se non spigoloso, dei vari personaggi. C'è da apprezzare, però, così come era già stato possibile fare nella versione per PlayStation 4, il lavoro svolto nel doppiaggio e per le scene animate di intermezzo: la recitazione è positiva, così come quasi tutti i dialoghi sono doppiati, ma esclusivamente in lingua inglese, come d'altronde i testi, che non presentano l'italiano. Le cut scenes, invece, sono tutte in stile anime, mostrandoci un buon tratto, sicuramente più pulito di quello mostrato durante il gioco.

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PROJob System stratificato e dettagliato; La Complete Edition ha qualche feature valida.

CONTRODirezione artistica scialba e non ispirata; Nessuna novità sostanziale nel battle system; Personaggi poco memorabili.

VERDETTOInsomma God Wars è, ed era già nella sua versione per PlayStation 4, un prodotto a metà strada per Kadokawa: il genere dei tattici è sicuramente un territorio impervio, ma per chi ci aveva già provato con Natural Doctrine poteva essere un modo per impegnarsi e trovare una direzione un po' più illuminata, innovativa. Invece il team ha cercato la vittoria con una squadra già collaudata, ma che a distanza di vent'anni non ha più niente da raccontare, se non diverse ore di divertimento che, però, si potrebbero trovare in qualsiasi altro titolo del medesimo genere. Senza un elemento che possa contraddistinguerlo dalle altre produzioni, come ad esempio Mario + Rabbids o anche Disgaea, la vita di God Wars è davvero difficile, soprattutto su Nintendo Switch, dove gli avversari fino a ora hanno avuto decisamente vita facile. D'altronde il successo di un titolo nel genere tattico passa anche e soprattutto da quanto sia ispirata la storia e da quanto la direzione artistica sappia trasmettere: non è un caso che i due titoli citati poc'anzi siamo riusciti a conquistare una buona parte dell'utenza videoludica, lasciando a God Wars poco più di 100.000 copie vendute nella sua versione su console Sony. Ciò non toglie, però, l'ottimo lavoro svolto con il job system e con un battle system sicuramente in linea con ciò che il genere ha saputo offrire negli ultimi anni, permettendo a God Wars di essere un titolo gradevole - nulla di più - per gli sfegatati del tattico..

7,5


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