Gotham Knights, all'ombra del pipistrello prosperano le serpi | Recensione

Torniamo tra i vicoli ciechi della città iconica del mondo DC per l'uscita di Gotham Knights, al tramonto di un'era.

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a cura di Ecleto Mucciacciuoli

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Gotham Knights è un insieme di sensazioni. Amo il chiasso e il dolce delirio che striscia nelle strada di Gotham City, mi ha sempre affascinato. Una città fatta di maschere e ammantata da una fitta coltre di oscurità, come se l’intero posto fosse l’epicentro del male. Mi affaccio tra le strade e so di respirare nel regno delle contraddizioni e delle opportunità. Un mondo che non ha mai nascosto di essere il riflesso corrotto delle nostre anime, un luogo dove a lungo hanno fermentato le storie più tragiche dell’universo supereroistico. Apro la finestra e sono assuefatto dalla perdizione morale che aleggia nei quartieri. La cruda realtà del mondo DC è romanzata, ma è molto più vicina, nel suo ciclo di paradossi, alla nostra quotidianità di quanto possiamo immaginare.

In questa suggestiva cornice, che galvanizzerebbe qualunque amante dell’universo supereroistico, WB Games Montréal prova a proporre una Gotham diversa, ancora più rarefatta nel suo abisso di perdizione. Sappiamo tutti quanto sia ardua la ricostruzione virtuale della città iconica del mondo DC, quindi le aspettative sono state anche gonfiate del suo biglietto da visita. Un action RPG open world che ha l’onore e l’onere di soddisfare gli orfani della serie dedicata a Batman e stuzzicare coloro che amano i supereroi in ambito videoludico. Senza indugio dunque lasciamoci coccolare dai nuovi paladini della giustizia che giungeranno nelle vostre cose sulle piattaforme PlayStation 5, Xbox Serie X/S e PC il 21 ottobre 2022. Quando accenderete la vostra piattaforma scorgerete il simbolo del pipistrello in camera vostra?

Batman è morto. Una frase che intorpidisce i buoni di cuore e fa esultare i vili. Non è solo la fine di un eroe, un simbolo, ma la morte stessa della giustizia. È come se il sottile filo che teneva Gotham appesa poco sopra il baratro dell’oscurità si fosse spezzato all’improvviso. La notizia non serve neanche che si diffonda. Da quando le ali del pipistrello hanno incominciato a mancare dal chiarore della luna per troppe notti, la criminalità è tornata. Strisciando dalla fogna dell’egoismo, la malattia della città è tornata a proliferare, consapevole ormai di avere di nuovo il nulla osta per vincere su ogni cuore. In questo terribile clima di caos, Robin, Nightwing, Batgirl e Cappuccio Rosso devono diventare dei veri prestigiatori, ancor prima di succedere a Bruce.

Il grande inganno ora sta nel dissimulare e mistificare la morte del loro mentore, così da non aprire tutte le gabbie della città insieme. La scomparsa del pipistrello deve essere trattata come un tempo si faceva con i re e i reggenti. Rassicurare il popolo che il sovrano è solo via per un po’ di tempo per riprendersi, senza però rivelare la vera entità del suo problema. Il fatto solo che esista Batman nella mente della gente è, per ora, un pensiero più che confortevole. Chiaramente l’inganno può solo rallentare la verità e quindi i quattro eroi si apprestano a presiedere nel Campanile della città, facendo squadra contro il crimine. Affrontano la realtà, accettano il lutto, chiudono casi irrisolti e ricercano anche un po’ di loro stessi.

Le fondamenta della corruzione di Gotham Knights e il crepuscolo della giustizia

Fortunatamente il lascito del pipistrello è ovunque. Ci sono persone e oggetti che quasi parlano per lui, quindi gli insegnamenti non mancheranno mai. La trama di Gotham Knights inizia dunque al tramonto dell’era della giustizia, mentre i nuovi vigilanti devo raccogliere il retaggio del loro maestro. Si avverte il disagio di non essere all’altezza, così come si percepisce che il male ora non ha freno tra le strade. Ci saranno molti storici volti della città a fare la loro comparsa nella storia e avrete modo di seguire tante intriganti storie parallele. Gli amanti dell’universo DC Comics salteranno sicuramente sulla sedia in qualche incontro, ma gran parte del lavoro è merito della scrittura dei personaggi. Sia gli eroi che gli antagonisti sono carismatici e memorabili, anche nelle loro assurdità. Certo, si grida spesso al citazionismo e si ammicca a molti fatti passati, ma ogni parentesi narrativa ha un suo arco ben delineato.

La storia principale è già di per sé un’esperienza che riesce ad abbracciare molti aspetti della città, dalla sua storia al ramificato intreccio socio-politico. Nell’apprendere un po’ di più la natura di Gotham, vi sarà naturale leggere o ascoltare con piacere le varie storie che brulicano nei quartieri. Oltre alla campagna principale, l’opera vanta di un lungo insieme di micro racconti davvero ben gestiti e amalgamati, che sicuramente rapiranno la vostra attenzione dalle main quest. Una scrittura globalmente accattivante, avvolgente e ben riuscita, che riesce sempre a tenerci incollati allo schermo, tra una scazzottata e l’altra.

Lo sconquasso di una città in bilico su una bugia

La Gotham City proposta è il paradiso di ogni amante dei titoli supereroistici. Dalla nostra base operativa, infatti, potremmo uscire per pattugliare le strade tutte le notti, così da sventare crimini efferati e raccogliere materiali utili. In Gotham Knights si avverte un lento, ma appagante, sistema di progressione nell’avanzare delle giornate. Sradicare il male che serpeggia nelle strade non è certo semplice, ma ogni piccolo crimine risolto, contro una qualunque fazione nemica, vi offrirà indizi e materiali per potenziare il vostro arsenale. Accumulare un certo numero di dati vi garantirà la segnalazione di crimini più impegnativi da completare, che possono andare dalla rapina all’individuazione di un covo di malviventi.

Fortunatamente le indagini sono ben condensate nell’ambiente di gioco e avrete modo di scorrazzare liberamente per soddisfare la vostra curiosità. Devo comunque avvisare che, sebbene i crimini di piccola intensità siano numerosi e sufficientemente diversificati, alla lunga si avverte un po’ il senso di ripetività tipico di questo genere ludico. Ciò che davvero mi sono mancati sono gli eventi in game tra una ronda e l’altra, segreti in cui imbattersi che avrebbero spezzato la routine o delle attività bizzarre da scovare. Avrete senza dubbio molte attività da portare a termine e gironzolare in città ha comunque il suo fascino, quindi sono sicuro che la noia busserà alla vostra porta solo dopo diverse decine d’ore di gioco. La Gotham City esplorabile è stata eretta sulla base logica e creativa del classico modello “città di supereroi” in ambito ludico.

Una città spenta e l'eco della storia

Un open world interamente esplorabile, che vi farà spaziare tra vicoli bui e grattacieli avvolti dal grigiume dello smog. A terra la città si percepisce come viva nei punti di interesse, quelli di crimine e all’ombra dei grandi monumenti di Gotham. Il resto, ahimè, è un insieme di scelte che ormai questi genere ludico perpetua da anni. Interazione praticamente assente con i cittadini, edifici solo in minima parte reali e per la maggiore cartonati estetici e scarsità di eventi in game. Ovviamente non ha senso mettere in croce il gioco in questione, anche perché è chiaro di risenta degli influssi di mercato. La formula, con le sue sbavature e strozzature di scena, funziona egregiamente e guida il focus del giocatore nei punti nevralgici della città, non premiando molto l’esplorazione libera.

È anche doveroso sottolineare l’eccezionale lavoro fatto sul fronte storico-fumettistico. I memorabili luoghi presenti a Gotham troneggiano nelle varie aree in tutto il loro splendore e la ricostruzione è affascinante. Non parlo solo di abilità nello sviluppo, ma anche nell’eccellente diffusioni di dettagli e materiali reperibili che spiegano con cura i numerosi aneddoti dalla sua fondazione. È un piacere constatare che tutto il mondo di gioco sia una miniera di informazioni da assorbire, anche passivamente. Mi è capitato in più di un occasione di essere stregato dai racconti di quei luoghi e mi sono lasciato cullare dai vari documenti che ho trovato. Un gran lavoro fatto sul lato della rievocazione artistica. Lo spostamento in città è stato, infine, ben pensato e valorizzato.

Retaggi della old gen e qualità ruolistiche in Gotham Knights

Potremo spostarci sui vari appigli con il rampino, spiegare le ali per planare, sbloccare punti di viaggio rapido per cambiare quartiere e contare sempre sulla Batcycle. La moto a chiamata comparirà davanti a noi e sarà sempre disponibile per una bella passeggiata al candore della luna. Maneggevole e personalizzabile, un vero piacere per gli occhi e per i comandi. Unica pecca è che ad alta velocità si notano dei leggeri cali di frame, vittima di un’ottimizzazione trascurata. Davvero frustrante elogiare un gioco per le sue qualità ludiche e poi vederlo sciupare per delle piccolezze tecniche. La polemica riguardo gli fps è, secondo me, assolutamente gonfiata, ma legittima.

Il gioco, non solo per quest’aspetto, è ancorato ai limiti arrugginiti della old gen, ma non vuol dire che non sia da acquistare. I cali di frame, ci tengo a precisarlo, non inficiano il gameplay in alcun modo, né disturbano il normale svolgimento della partita. Tuttavia, quando si ha l’occasione di arrabbiarsi per un’occasione sprecata, devo doverosamente fermarmi a riflettere. Ora, non so se con i successivi aggiornamenti queste sbavature si andranno a sanare, ma posso rassicurarvi sul fatto che non le avvertirete come invalidanti.

Sul fronte ludico Gotham Knights si destreggia piuttosto bene, offrendo una varietà ben ramificata nel tempo e appagante da scoprire. Forte della presenza di quattro personaggi giocabili con tante abilità peculiarie ciascuno, il gameplay si lascia approcciare come se fosse pongo nelle nostre mani. Ogni missione può essere strategica collaudata e modellata in base alla strategia che vogliamo usare, ai poteri del nostro eroe di turno e le sue attitudini belliche. Fortunatamente potrete cambiare personaggio quando desiderate dalla vostra base operativa e tutti saliranno di livello in modo omogeneo.

Una libertà di gioco che non può essere liquidata in poche parole in fase di valutazione, anche perché ognuno dei quattro eredi del pipistrello custodisce un ben articolato numero di qualità. Non mi sbilancio nel dire che ciascuno di essi è paragonabile a ogni altro supereroe in una qualunque storia giocatore singolo. Ciò lo sottolineo con forza per rimarcare il fatto che ognuno di loro ha un gameplay unico e un proprio inventario, anche artisticamente mozzafiato oltre che funzionale. L’estetica in tal senso è un solido punto di forza dell’opera, poiché attingere a moltissimi costumi o gadget che gli appassionati ricorderanno sicuramente. Il lato ruolistico non sarà magari all’avanguardia, ma svolge egregiamente il suo compito. Oltre a potenziare i tratti base del personaggi nell’albero abilità, sono presenti anche dei supporti elementali per armi e mosse speciali. Questa variabile permette un approccio più intelligente e godibile, oltre che un parco armi più variegato.

La ballata del crimine che non dorme mai

L’equipaggiamento può essere forgiato e sistemato nel quartier generale, mentre il materiale è reperibile sia al termine delle varie quest, che nei bauli sparsi nel mondo di gioco. Al di là dell’inventario ricco, ciò che lascia sbigottiti è indubbiamente il parco mosse usabili in battaglia. Noterete subito che il sistema di progressione è ben bilanciato e calibrato, pertanto ci sarà spesso modo di sfoggiare abilità uniche. Una volta padroneggiato il combattimento base, che potrete raffinare nella sala d’addestramento alla base (incredibile, prima volta che un tutorial non mi annoia) sarete pronti a scegliere il vostro stile.

Ci sono chiaramente mosse più utili contro certi nemici e, in tal senso, sarete puniti a ogni dimenticanza. Consci del modo migliore per ubriacare il vostro avversario, tra schivate perfette e colpi dirompenti, sarà il vostro approccio alla scena del crimine a fare tutta la differenza. Giungiamo ora all’argomento più spinoso quando si analizzano giochi del genere: la profondità ludica. Ho sottolineato in precedenza la presenza di una varietà di azioni durante le ronde sufficientemente variegata, ma non ho discusso ancora delle secondarie. Sebbene a primo impatto Gotham Knights faccia un discreto lavoro per rendere il gameplay stimolante e mai stagnante, bisogna invece ergere ben oltre al di sopra della mediocrità il lavoro fatto nella scrittura delle secondarie.

La noia non è a Gotham City

Tra villain di spessore, storie articolate e un fiume di attività opzionali, il viaggio in città appare ben più colorato di tanti altri giochi sul mercato. L’arte del team di sviluppo è stata quella di valorizzare i grandi nomi presenti in questo capitolo, ricercando poi la giusta alchimia tra attività di pattuglia e sfide ardue. Il vostro impegno nel mondo di gioco si riversa, infatti, nelle missioni secondarie e quelle che sembravano zone oscure della città ora hanno un altro sapore e significato. La scrittura di Gotham Knights è, ancora una volta, encomiabile. Gli elementi che fungono da collante vincente sono gli interrogatori e le indagini. Ogni tanto potrete torchiare durante uno scontro un nemici con poca salute per estorcergli informazioni sui crimini o per avanzare in qualche quest legata a una fazione.

Il vostro acume e ingegno sono messi alla prova durante la ricerca di indizi per risolvere casi complicati o enigmi raccapriccianti. Oltre alle secondarie ben scritte potrete divertirvi facendo delle gare con la moto, oppure passare del tempo nei minigiochi presenti alla vostra base. Insomma, in quanto a longevità e goliardia pura ci siamo. Il lato cooperativo è quello che vive di alti e di bassi purtroppo. Non fraintendetemi: la modalità è godibile e giocare in compagnia di un vostro amico renderà la vostra permanenza in Gotham Knights piacevole, esilarante e mai noiosa, ma non vi è alcun tipo di novità. Mi sarei aspettato qualche combo di coppia durante gli scontri, una serie di attività di squadra aggiuntive o un modo - anche semplice - per sfruttare al meglio questa modalità. Ci si limita a svolgere un buon compitino, ma con poco coraggio.