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Hi-Fi Rush | Recensione – Standing ovation

La recensione di Hi-Fi Rush, nuovo titolo di Tango Gameworks pubblicato a sorpresa da Xbox, un action ritmico incredibile tutto da scoprire

Avatar di Andrea Baiano Svizzero

a cura di Andrea Baiano Svizzero

Quando Hi-Fi Rush è stato mostrato durante il Developer Direct di Microsoft ho genuinamente esultato, travolto da una presentazione che in pochi minuti era riuscita a raccontare perfettamente il prodotto. Un action con elementi ritmici, sviluppato da Tango Gameworks e disponibile da lì a poche ore, anche sul Game Pass. Una notizia splendida, che mi ha permesso di avvicinarmi ad un nuovo titolo in maniera diversa rispetto al solito. Non con video di gameplay acerbi o campagne marketing, ma toccando con mano un titolo che a pelle aveva intercettato il mio gusto. Di shadow drop così efficaci ce ne sono ben pochi, soprattutto nel vasto panorama delle major videoludiche, ma la scommessa è stata vinta.

Hi-Fi Rush ha rapidamente scalato le classifiche di vendita su Steam, e gli abbonati Game Pass hanno potuto soddisfare la curiosità provandolo senza alcuna spesa aggiuntiva. Un modello perfetto per un lancio simile, tale da generare un buzz social non indifferente. Tra nostalgici di Jet Set Radio, fan di Bayonetta e anime perdute per il dimenticato Sunset Overdrive, diversi tipi di pubblico si sono lasciati ipnotizzare dalle graffianti note di Chai, il protagonista di questa insolita avventura.

Il ritmo nelle mani

L'aspetto più insolito della produzione Tango Gameworks è sicuramente il suo sistema di combattimento, che mescola elementi da classico stylish action ad una componente ritmica. Di fatto, Hi-Fi Rush fonda tutti i suoi elementi sul ritmo, e sul tempismo del giocatore nell'eseguire ogni azione. In questo senso è utile immaginarlo come un action qualunque, composto da attacchi rapidi e pesanti e una serie di combo che possono essere concatenate per risultati migliori. Che voi prendiate una D o una S poco importa, ma quella valutazione è lì a ricordarvi come andrebbe giocato il titolo, e che nel mondo ci sarà sempre qualcuno più bravo di voi.

L'elemento rivoluzionario è il ritmo, che viene scandito attraverso dei battiti. Gli attacchi rapidi hanno un battito, mentre quelli pesanti ne hanno due. Ciò richiede al giocatore di tenere il tempo per riuscire a mettere a segno combo efficaci, infliggendo così più danni. L'aspetto davvero interessante nel design di Hi-Fi Rush è che il giocatore non sbaglia mai davvero. Se pensate ad un qualsiasi rhythm game sulla piazza, sia esso puro o legato al party game, l'errore risulta spesso in una interruzione della musica. Avete sbagliato, il flusso si ferma e vi sembra quasi di sentire un "buu" in lontananza. Carriera finita, chitarra in spalla e un sogno sfumato fa peso sul cuore.

Hi-Fi Rush sceglie invece di continuare a suonare, dandovi un feedback sul vostro errore ma senza interrompere l'azione. Continuerete a far danni e a sbaragliare orde di nemici, ma senza l'efficacia, la pulizia e i danni che andare a tempo vi permetterà di ottenere. Una soluzione ottima per non scoraggiare gli utenti più in difficoltà con la meccanica. Fortunatamente, ci sono vari escamotage affinché il giocatore con meno orecchio impari ad andare a tempo. Il primo è l'ambiente: ogni singola animazione presente nel gioco segue il ritmo, scandendo ogni momento come un perfetto metronomo. Vedere cartelloni, piante, luci e tanto altro andare a ritmo non è solo incredibilmente soddisfacente da vedere, ma è anche un efficace strumento di game design.

Il secondo è un vero e proprio metronomo, attivabile a piacere in qualsiasi momento, e posizionato in basso. Il suo funzionamento è sicuramente efficace per capire quando premere i tasti, o per riprendere il ritmo dopo qualche liscio.

Se vi state chiedendo se tutto questo funziona, la risposta è decisamente positiva. Hi-Fi Rush riesce ad utilizzare questa semplice idea per costruire un action con un sistema di combattimento ricco di elementi e sfaccettature. Ogni combo ha, ad esempio, a disposizione una finisher chiamata "Vai così!", che se eseguita col giusto tempismo (quando due cerchi sono sovrapposti) permette di infliggere danni ingenti. Padroneggiare questo elemento si rivelerà fondamentale, per trarre il meglio dai sistemi pensati dagli sviluppatori.

In aggiunta, spendendo la valuta di gioco nel negozio, potremo infatti acquistare nuove combo e mettere in scena attacchi estremamente coreografici e complessi. Hi-Fi Rush non si trattiene e sfrutta ogni elemento, come i personaggi secondari, per metterlo al servizio del suo combattimento. Ci sono schivate, parate, attacchi concatenati e mosse speciali di vario tipo. Il tutto senza mai dimenticare la regola aurea: andare a ritmo. Persino gli attacchi nemici vanno a ritmo, aiutandoci a prevederne il timing e a reagire col giusto tempismo.

Quando tutti i tasselli sono al loro posto, il sistema di combattimento di Hi-Fi Rush diventa un concerto di colpi, schivate, parate e attacchi speciali. Un caos calmo che premia la capacità di seguire i suoni e restare lucidi, con l'adrenalina che vi attraversa le mani come la distorsione di una chitarra elettrica. Una sensazione propria del genere in cui si inserisce, ma che qui raggiunge nuove vette. Una perfetta unione tra gameplay e musica, impreziosito da un'ottima colonna sonora, composta anche da brani su licenza dei Nine Inch Nails, The Black Keys e tanti altri.

Go Chai, go, go

Nonostante sia fondamentale per l'esperienza, Hi-Fi Rush non è uno di quei titoli il cui gameplay sovrasta completamente le altre sue componenti. Proprio come in una band, tutti gli strumenti che lo compongono sono affiatati e creano un'armonia funzionale e riuscita. Mi riferisco nello specifico alla componente narrativa, che vede Chai alle prese con una corporazione capitalista dalle grandi ambizioni. Precisamente, conquistare il mondo. Ecco messa così potrebbe dare un effetto sbagliato, come quelle storie che si prendono troppo sul serio e non è ben chiaro dove vogliano andare a parare.

Hi-Fi Rush non commette questo errore, e racconta l'inusuale trasformazione di Chai da aspirante rockstar con un braccio fuori uso a improbabile eroe. Nel farlo dipinge un piccolo universo pregno di colori, che ricorda i progetti animati della Dreamworks, ma anche il noto Avatar di Nickelodeon. Una spessa line-art tratteggia dei personaggi carismatici, in un universo che fin da subito si dimostra estremamente ironico e divertente.

La furia capitalista della Vandelay è senza freno, e muoversi tra le ambientazioni del suo gigantesco complesso ci porterà a contatto con situazioni surreali. Robot lavatori in fuga per la propria vita, o altri impegnati in profondi discorsi sulla propria condizione lavorativa precaria. Un commento sociale che fa ironia sulle assurde contraddizioni del capitalismo, senza mai stonare o arrivare al giocatore con quell'aria da paternale ben calcolata.

Chai, l'aiutante Peppermint e la dolcissima gatta 808 sono protagonisti di un'avventura divertente e ben scritta (e piena di riferimenti alla cultura pop), che li vedrà a contatto con i capi dei diversi dipartimenti della Vandelay. In una decina di ore, nell'arco dei suoi 12 capitoli, Hi-Fi Rush mette sul piatto ambientazioni e situazioni sempre diverse, introducendo gradualmente nuove meccaniche e nuovi nemici al loro servizio. Nel suo essere uno stylish action ritmico piuttosto puro, riesce ad offrire sezioni platforming tutto sommato funzionali, con potenziamenti e collezionabili a fare da incentivo.

Il rampino in questo senso è piuttosto utile, così come alcune sezioni che nel platform si ibridano con la sua natura ritmica, dando vita a divertenti diversivi tra un combattimento e l'altro. L'uso dei compagni viene poi esteso all'esplorazione, permettendo di accedere ad aree inaccessibili grazie ai loro poteri unici.

Il rifugio è poi il luogo perfetto dove rifiatare, un piccolo hub in cui parlare con gli altri personaggi, accedere al negozio, ma anche allenarsi nella Palestra per migliorare l'esecuzione delle combo. Nonostante la sua durata, Hi-Fi Rush non è un titolo che si esaurisce al primo ascolto. Una volta completata l'avventura sarà disponibile un nuovo livello di difficoltà (al di sopra del Molto Difficile), oltre alla possibilità di cambiare l'aspetto di Chai, rigiocare i livelli e accedere ad una sfida aggiuntiva.

Hi-Fi Rush è perfetto per i perfezionisti, ma anche per quelli che nel migliorare i propri punteggi vogliono rivisitare i livelli. I poteri dei compagni aprono una serie di aree aggiuntive impossibili da raggiungere alla prima partita, offrendo quell'incentivo in più tipico dei metroidvania. Peccato per un level design piuttosto ordinario, funzionale all'esperienza ma sicuramente non il punto forte dell'avventura. 

Voto Recensione di Hi-Fi Rush - Xbox Series X


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Il gameplay action ritmico è incredibile

  • Direzione artistica pregevole

  • Colonna sonora perfettamente centrata

  • C'è molto da fare, nonostante la longevità "ridotta"

Contro

  • Level design ordinario

  • Qualche voce italiana è meno azzeccata di altre

Commento

Hi-Fi Rush si è dimostrato essere un titolo divertente e dal gameplay estremamente appagante. Sembra quasi assurdo che un team come Tango Gameworks sia riuscito a confezionare un'esperienza simile, ma quando si guarda allo storico del leggendario producer Shinji Mikami, tutto acquista di senso. Hi-Fi Rush eredità quello spirito naïf, totalmente votato al divertimento e al gameplay, tipico di produzioni come Viewtiful Joe e God Hand, di quella Clover Studio che fu per Mikami e Kamiya una nuova casa dopo l'abbandono di Capcom. Il director John Johanas è riuscito nell'impresa, dimostrando una visione accattivante e ben confezionata. Il gameplay action ritmico è incredibile, lo stile buca lo schermo e la narrazione fa ridere nel modo giusto. Chiude il cerchio un doppiaggio italiano buono e una gatta robot che ha già conquistato il mio cuore, e  presto conquisterà anche il vostro.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Hi-Fi Rush - Xbox Series X

Hi-Fi Rush - Xbox Series X