Nemici con stile

Valve sforna un FPS atipico, che punta tutto sulla cooperazione tra amici. Scommessa vinta.

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a cura di Tom's Hardware

Nemici con stile

Arcade si sposa a meraviglia con il termine gore, e Left 4 Dead non poteva che conciliarli. Piuttosto fluido e preciso, il gioco punta principalmente sullo splatter nudo e crudo, con teste che esplodono e sangue che scorre a flutti. La massiccia presenza di nemici a schermo porta inevitabilmente a dei bug, soprattutto nella gestione delle collisioni tra gli zombi e il paesaggio. Ma queste piccolezze non riescono a scalfire l'immediatezza del gamplay, che pur non limitandosi al solo shooting è in grado di generare delle sessioni di gioco appaganti e assolutamente divertenti.

La reattività è comunque un fattore che influenza notevolmente anche i nemici. Orde a parte, che più che studiarsi delle strategie, si fiondano in massa contro i quattro superstiti, il vero problema è tenere a bada certe tipologie di mostri dai poteri personali. Il Boomer, ad esempio, pur essendo grasso e lento, trova sempre il momento più opportuno per vomitare una bile densa che ha due effetti: acceca i Survivor e attira su di loro le orde. L'Hunter è il consueto cacciatore (appunto) che colpisce da lontano per freddare da vicino, mentre il Tank punta tutto sulla forza bruta. Lo Smoker, invece, è dotato di una lunga lingua in grado di afferrare un superstite e trascinarlo per diversi metri. Per finire, la Witch, che chiede solo di essere lascia in pace a piangere. Odia le luci e i rumori forti, soprattutto quello degli spari. Se si percepiscono i suoi singhiozzi, conviene spegnere le torce e passarle accanto in silenzio. In caso contrario, beh, buona fortuna!