Liberati gli sviluppatori di Arma III, non sono pericolose spie

I due sviluppatori di Arma III arrestati a settembre dalle autorità greche con l'accusa di spionaggio sono stati liberati. La cauzione, fissata a 5000 euro ciascuno, permetterà ai due dipendenti di Bohemia Interactive di riabbracciare i loro cari e di tornare alle loro vite.

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a cura di Roberto Caccia

Le autorità greche hanno liberato i due sviluppatori di Bohemia Interactive arrestati a settembre con l'accusa di spionaggio. Dopo quattro mesi in carcere (128 giorni) Ivan Buchta e Martin Pezlar possono fare il loro ritorno a casa grazie al pagamento di una cauzione di 5000 euro ciascuno.

Ivan Buchta e Martin Pezlar sono stati liberati su cauzione dalle autorità greche

Per chi si fosse perso la vicenda ricordiamo che i due dipendenti sono stati imprigionati per aver fotografato installazioni militari. Inizialmente si pensava che gli scatti dovessero essere destinati allo sviluppo di Arma III, l'atteso sparatutto di Bohemia che sarà ambientato proprio nell'isola dove sono stati arrestati i due sviluppatori.

Successivamente la software house ha pubblicato un comunicato in cui chiariva la propria posizione, spiegando che i due programmatori erano in vacanza presso l'isola greca e che la stavano visitando come normalissimi turisti. Una tesi difesa anche dall'avvocato dei due giovani, che ha insistito sulla buona fede dei suoi assistiti.

L'isola di Lemno, teatro degli eventi di Arma III e dell'increscioso incidente che ha portato all'arresto dei due sviluppatori

Il caso ha sollevato un polverone mediatico che ha richiamato l'attenzione dei politici greci e della Repubblica Ceca, la nazione di provenienza dei due sviluppatori e dove si trova la sede di Bohemia Interactive. Il clamore dell'arresto e la pesantezza di una possibile pena fino a vent'anni di carcere ha mobilitato numerosi appassionati, che si sono attivati con manifestazioni di protesta, petizioni e raccolte di firme per smuovere la situazione.

Ora finalmente sembra tutto finito nel migliore dei modi e i due turisti-programmatori possono finalmente tornare ad abbracciare i loro cari e a dare il loro contributo su Arma III, anche se in questo caso l'aspetto lavorativo passa decisamente in secondo piano. La software house ceca non ha ancora commentato la notizia, ma Dean Hall, il responsabile della mod DayZ e collega di Buchta e Pezlar, ha espresso la sua gioia su Twitter.

Dean Hall, collega dei due sviluppatori accusati di spionaggio, esprime la propria gioia su Twitter

"Ivan e Martin sono stati scarcerati dopo 128 giorni! Questa è la notizia più bella che potessi ricevere! Non vedo l'ora di rivederli", commenta Hall. "Tutto è bene quel che finisce bene" è invece il nostro commento, una "frase fatta" degna della peggiore sagra delle banalità, ma che in questo caso si presta perfettamente a descrivere il nostro pensiero.