L'attesa per Metroid Prime 4: Beyond ha attraversato un'intera generazione di console, trasformando questo titolo in qualcosa di più di un semplice videogioco. Dal primo annuncio alla misteriosa scomparsa, fino al riavvio del progetto nel 2019 affidato nuovamente a Retro Studios, il gioco è diventato una leggenda vivente nel panorama videoludico. Parlarne oggi significa confrontarsi non solo con l'eredità di un franchise iconico, ma anche con il peso di anni di speculazioni e speranze.
La nostra esperienza diretta con Beyond su Nintendo Switch 2, sia in modalità portatile che collegata al televisore, ha finalmente dato una risposta alla domanda più importante: questo è un autentico Metroid Prime, senza compromessi. Ma dopo quasi vent'anni dall'ultimo capitolo della saga, è sufficiente preservare l'identità della serie per superare la prova più ardua?
Un prologo che fa da maestro
La sessione di prova si è aperta con una sequenza che abbiamo già potuto testare in precedenza su Switch 2, ma questa volta l'abbiamo affrontata in modalità portatile per valutare le prestazioni generali della console, che si sono rivelate eccellenti. Quello che abbiamo vissuto rappresenta probabilmente l'apertura del gioco: un laboratorio della Federazione Galattica sul pianeta Tanamar subisce un attacco dei Pirati Spaziali, e Samus deve intervenire.
È il classico "risveglio" di Samus, un tutorial ben orchestrato che permette di familiarizzare nuovamente con i comandi fondamentali: il Salto, la Morfosfera, lo Scan Visor. Questi primi istanti servono anche a introdurre la narrativa e il principale antagonista: Sylux.
Chi non ha seguito con attenzione la lore di Metroid potrebbe non riconoscere il nome. Per i veterani della serie, invece, Sylux rappresenta un ritorno atteso da tempo: il cacciatore di taglie rivale apparso in Metroid Prime: Hunters per Nintendo DS, la figura enigmatica che inseguiva Samus nella celebre scena post-credits di Metroid Prime 3: Corruption.
L'incontro tra i due è intenso e conciso, culminando in un evento devastante. Il contatto con una misteriosa reliquia strappa Samus dalla sua realtà e la proietta in un mondo completamente inedito. Un pianeta, o forse una dimensione alternativa, ostile e alieno, ma al contempo ricco di stratificazioni affascinanti.
Già in questi momenti iniziali emerge la cura maniacale di Retro Studios nella costruzione dell'ambientazione. Il pianeta presenta molteplici sfaccettature, un'architettura incomprensibile e una lore che, ne siamo certi, catturerà gli appassionati pronti a scansionare ogni singolo dettaglio. E lo sappiamo bene, perché anche noi ci siamo ritrovati ad attivare il visore su qualsiasi cosa.
La seconda porzione della demo, più sostanziosa, ci ha trasportato nelle fasi iniziali dell'esplorazione di questo mondo sconosciuto, subito dopo l'incidente. È in questo segmento che Beyond rivela la sua vera essenza, allontanandosi da uno degli elementi cardine della serie: l'isolamento totale.
Samus non è completamente sola. Incontriamo rapidamente due nuovi personaggi. Il primo è Mkenzie, un ingegnere che ci assisterà sia fisicamente che via radio durante l'avventura. Il secondo è una creatura aliena autoctona, un abitante del pianeta dall'aspetto quasi contemplativo, che sembra volerci proteggere e che, presumibilmente, ci farà da guida in alcune sezioni del gioco.
Il piacere del gameplay
Dal punto di vista strettamente ludico, come si comporta Metroid Prime 4? Fortunatamente, in modo eccellente. Ed è qui che l'hardware di Switch 2 dimostra il suo valore. La classica struttura Metroid torna in maniera evidente: esplorazione, ricerca di potenziamenti per armi e abilità, utilizzo di questi poteri sia in combattimento che per accedere a nuove zone.
Per quanto riguarda l'esplorazione, la demo è stata onestamente limitata. La libertà di movimento era ridotta e il livello prevalentemente lineare, progettato per mostrare interazioni specifiche. Non abbiamo potuto testare il backtracking, l'elemento vitale di ogni Metroidvania. Tuttavia, sono convinto che questa sia stata una scelta deliberata legata alla natura dimostrativa della sessione. Il mondo che abbiamo intravisto è ricco di complessità, piattaforme inaccessibili, porte misteriose e innumerevoli oggetti da analizzare.
Anche i puzzle ambientali che abbiamo affrontato erano intelligenti nella loro eleganza, richiedendo un utilizzo accurato dello Scan Visor e delle prime capacità di Samus. La boss fight conclusiva della nostra sessione, pur non presentando elementi particolarmente innovativi (un grande "petalo" corazzato che richiedeva la distruzione simultanea di punti vulnerabili specifici), si è dimostrata coinvolgente e avvincente, un classico "puzzle con le armi" tipico dello stile Prime.
La rivoluzione del controllo
L'aspetto che ci ha maggiormente conquistato è la gestione del sistema di mira. Prime 4 su Switch 2 offre diverse configurazioni di controllo, ma è inevitabile sottolineare quanto l'impostazione "mouse" dei Joy-Con 2 sia semplicemente straordinaria per un'esperienza come Metroid. Non potremmo immaginare un modo diverso per giocarlo.
E non parliamo del semplice puntamento giroscopico presente su Wii o nel remaster per Switch originale.
Parliamo di un livello di precisione 1:1, reattivo, paragonabile a quello di un PC. Muovendo il Joy-Con destro, il mirino di Samus rispondeva con una fluidità e un controllo che trasformavano completamente l'approccio al combattimento.
Diventa possibile correre lateralmente evitando i proiettili nemici mentre si mantiene una mira perfetta. Questo sistema, da solo, apre possibilità di gameplay completamente nuove, rendendo gli scontri più dinamici, più aggressivi e incredibilmente più soddisfacenti, influenzando anche alcuni enigmi ambientali.
Per il resto, siamo rimasti delusi dall'impossibilità di provare concretamente la moto (Vi-O-la) e il tanto discusso hub centrale che dovrebbe collegare le diverse aree di gioco. Con il lancio ormai prossimo, una caratteristica così rilevante avremmo preferito sperimentarla prima dell'uscita ufficiale prevista per il 4 dicembre.
Tirando le somme
Il nostro primo contatto con Metroid Prime 4: Beyond su Switch 2 è indubbiamente promettente. Retro Studios sembra aver centrato l'obiettivo di preservare l'autentica identità della saga, con una struttura ludica solida e un'ottima performance tecnica. La vera rivoluzione risiede nel sistema di controllo: la precisione "mouse" dei nuovi Joy-Con 2 è straordinaria e ridefinisce il combattimento, rendendolo fluido e dinamico come mai prima d'ora.
Tuttavia, questa demo ci lascia con domande aperte. Non abbiamo potuto testare il backtracking, linfa vitale del genere, né provare elementi discussi come l'hub centrale o la moto "Vi-O-la". Anche l'inedita presenza di alleati, che rompe il classico isolamento di Samus, andrà valutata sulla lunga distanza. Le basi per un grande ritorno ci sono tutte, ma per un giudizio definitivo sul peso di un'eredità così importante, vi rimandiamo alla nostra recensione completa in arrivo a ridosso del lancio.