Il codice sorgente della trilogia originale di Zork è stato rilasciato con licenza MIT, rendendo ufficialmente open source uno dei titoli più influenti nell'evoluzione del medium videoludico. La decisione arriva dalla collaborazione tra i team di Xbox e Activision insieme all'Open Source Programs Office di Microsoft, l'azienda che attualmente detiene i diritti della proprietà intellettuale del franchise dopo l'acquisizione di Activision nel 2022.
L'approccio adottato per questa operazione di apertura del codice presenta caratteristiche peculiari. Invece di creare nuovi repository da zero, Microsoft ha scelto di contribuire direttamente agli archivi storici già esistenti. La mossa è stata orchestrata in collaborazione con Jason Scott, celebre archivista digitale noto per il suo lavoro con Internet Archive, che ha supervisionato l'invio ufficiale delle pull request ai repository storici di Zork I, II e III, includendo la licenza MIT e la documentazione formale della concessione open source.
Va precisato che il rilascio riguarda esclusivamente il codice di programmazione delle avventure testuali. Tutti gli elementi accessori come packaging commerciale, materiali di marketing e risorse promozionali rimangono di proprietà esclusiva, così come i marchi registrati e i brand associati al franchise. Questa distinzione è importante per comprendere i limiti della liberalizzazione: si tratta del cuore tecnico del gioco, non dell'intero universo commerciale che lo circonda.
La vicenda presenta un curioso retroscena che attraversa decenni di storia informatica. Il codice sorgente originale di Zork era già stato caricato su GitHub nel 2019 dallo stesso Scott, ma la situazione legale rimaneva ambigua e potenzialmente precaria. Senza una licenza formale, Activision o Microsoft avrebbero potuto in qualsiasi momento richiedere la rimozione del materiale, lasciando gli sviluppatori e gli appassionati in una zona grigia dal punto di vista giuridico.
L'intreccio tra Zork e Microsoft affonda le radici negli anni Ottanta, quando il destino del videogioco poteva prendere una piega completamente diversa. Bill Gates, fondatore di Microsoft e grande appassionato di Zork, aveva tentato di acquistare i diritti di pubblicazione direttamente da Infocom, la casa editrice originale. La trattativa però naufragò, e Infocom venne successivamente acquisita da Activision sul finire del decennio. È ironico che dopo quasi quarant'anni il franchise sia comunque finito sotto il controllo Microsoft, seppure attraverso un percorso tortuoso e imprevisto.
Come sottolineato nell'annuncio congiunto firmato da Stacy Haffner, direttrice dell'OSPO di Microsoft, e Scott Hanselman, vicepresidente della Developer Community dell'azienda, questa iniziativa rappresenta un riconoscimento del valore storico e culturale di Zork. Le avventure testuali create negli anni Settanta hanno plasmato intere generazioni di sviluppatori e game designer, influenzando l'industria videoludica in modi che continuano a manifestarsi nei titoli contemporanei. La scelta di aprire il codice garantisce che questo patrimonio culturale rimanga accessibile per studio, preservazione e ispirazione delle future generazioni di creativi digitali.