Ninja vs Trump: i videogiochi non sono la causa della violenza

I videogiochi sono la causa della violenza negli Stati Uniti? Trump è convinto che sia così, ma molti si oppongono a questa interpretazione, Ninja compreso.

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a cura di Nicola Armondi

Le discussioni sulla violenza all'interno dei videogiochi proseguono da tempo: l'argomento è stato trattato sia tramite studi scientifici (che spesso sottolineano come non vi sia un legame sensibile tra i due elementi) sia tramite le chiacchiere da bar che giungono alle conclusioni, e alle soluzioni, più sconclusionate. È facile criticare in modo disinformato e, la maggior parte delle volte, le parole si perdono nel vento. È tutto un altro paio di maniche quando a pronunciare tali parole è il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, davanti all'intero mondo. Se poi si mette in mezzo anche uno streamer di fama internazionale come Ninja, la questione assume grandissima risonanza.

Nel caso nel quale ancora non l'abbiate capito, facciamo riferimento ai tristi avvenimenti che hanno avuto luogo negli USA poco tempo fa: le sparatorie a Dayton, Ohio e a El Paso, Texas. Trump ha infatti dichiarato, come vi avevamo riportato, che la causa di tutta quella violenza erano anche i videogame: "Dobbiamo fermare la glorificazione della violenza nella nostra società. Questo include i brutali e macabri videogame che sono ormai molto comuni."

Ovviamente molti si sono dichiarati a sfavore di questa interpretazione; ora, tra loro compare anche Ninja, nome d'arte di Tyler Blevins, famoso giocatore di Fortnite, che può contare su milioni e milioni di follower (anche se ne ha persi alcuni nel passaggio a Mixer). Lo streamer ha affermato: "Suvvia, amico. L'hai mai visto Minecraft? Che violenza c'è in Minecraft? Nessuna, amico." Ha poi aggiunto: "La violenza non è causata dai videogame. È così, amico."

Ninja potrebbe non essere considerato una fonte attendibile, forse, ma con uno stile molto colloquiale ha espresso al proprio pubblico quello che pensano tutti, compresa l'ESA (Electronic Software Association), la quale ha risposto a Donald Trump con una lettera aperta nella quale spiega che sono 165 milioni gli americani che giocano ai videogame, e il conteggio tocca i miliardi considerando il resto del mondo: nonostante ciò, in molti altri paesi il tasso di sparatorie non è minimamente vicino a quello degli USA. Diteci, voi cosa ne pensate di tutta la questione?