Nintendo prova a obbligare Discord a sputare il rospo sui leaker di Pokémon

Nintendo indaga sulle responsabilità del "teraleak" 2024, la massiccia diffusione di materiale Pokémon inedito avvenuta quest'anno.

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a cura di Giulia Serena

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L'incessante caccia di Nintendo ai leak di materiale riservato entra in una nuova fase... drammatica. Il colosso giapponese ha avviato azioni legali per identificare il responsabile del massiccio "teraleak" che ha esposto al mondo intero decenni di lavoro interno su Pokémon. Sei mesi dopo la diffusione di migliaia di documenti riservati - tra cui bozzetti preliminari, documenti di design e materiale di sviluppo inedito - Nintendo ha deciso di passare al contrattacco, richiedendo a un tribunale californiano l'emissione di un mandato di comparizione DMCA che obblighi Discord a rivelare l'identità dell'utente noto come "GameFreakOUT".

Secondo quanto riportato da Polygon, la richiesta è estremamente dettagliata: Nintendo vuole nome, indirizzo, numero di telefono, email, indirizzo IP e qualsiasi altra informazione in possesso di Discord che possa condurre all'identificazione del presunto hacker. L'utente in questione è accusato di aver violato i sistemi di Game Freak - lo studio di sviluppo dei giochi Pokémon - e di aver successivamente pubblicato un vero e proprio tesoro di materiale inedito che spazia dagli sprite in fase di lavorazione all'arte concettuale dell'anime originale del 1997, passando per documenti interni sul "lore" del franchise e persino verbali di riunioni della Pokémon Company.

L'implacabile protezione della proprietà intellettuale

La mossa legale rappresenta solo il primo passo di un procedimento che potrebbe concludersi in modo particolarmente sgradevole per il responsabile della fuga di notizie. Se il mandato verrà emesso e Discord si conformerà alla richiesta - entrambi gli scenari sembrano probabili - Nintendo potrà scatenare tutto il peso della sua macchina legale contro il leaker attualmente anonimo. La protezione della proprietà intellettuale è da sempre una priorità assoluta per l'azienda, nota per la sua feroce litigiosità nei confronti di chiunque violi i suoi diritti.

A questo proposito, è impossibile non ricordare il caso di Gary Bowser, condannato a tre anni di carcere federale (ne ha scontato uno) e a una multa di 4,5 milioni di dollari per aver venduto modchip e software di jailbreak per varie console Nintendo. Una punizione già severa, ma non sufficiente per l'azienda, che ha intentato contro di lui una causa civile separata ottenendo un risarcimento aggiuntivo di 10 milioni di dollari - una somma che Bowser non potrà letteralmente mai ripagare, ma che Nintendo continua a pretendere.

Se Nintendo deciderà di procedere legalmente contro il responsabile del "teraleak", le conseguenze potrebbero non essere altrettanto drastiche: dopotutto, in questo caso non c'è stata vendita di materiale protetto da copyright. Tuttavia, un precedente leak di materiale Pokémon portò a una causa legale intentata dalla Pokémon Company che si concluse con i due responsabili costretti a pagare 150.000 dollari ciascuno. Considerata la portata decisamente maggiore del "teraleak" attuale, sarebbe sorprendente se Nintendo non adottasse misure altrettanto o più severe.

Il materiale diffuso rappresenta un vero e proprio archivio storico dello sviluppo della serie Pokémon: design originali mai visti prima, documentazione interna che rivela il processo creativo dietro uno dei franchise più redditizi della storia dei videogiochi, e persino dettagli sulle strategie aziendali discusse durante riunioni riservate. Per i fan e gli appassionati, questo tesoro di informazioni ha offerto uno sguardo senza precedenti dietro le quinte della creazione di un fenomeno culturale globale. Per Nintendo e Game Freak, tuttavia, rappresenta una grave violazione della sicurezza informatica e dei diritti di proprietà intellettuale.

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2 Commenti

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Ma discord negli USA richiede la verifica di tutti quei dettagli (nome,numero ecc ecc) non esistono account fake ?
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assurdo quanto sia arrogante questa nintendo
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