Secondo John Lawler, vicepresidente di Ford, stiamo assistendo a un cambiamento fondamentale nel modo in cui i consumatori percepiscono e valutano le automobili. Il motore, una volta cuore pulsante e simbolo identitario di ogni veicolo, sta perdendo progressivamente il suo ruolo di protagonista nelle decisioni d'acquisto.
L'interesse dei clienti verso i motori tradizionali si sta affievolendo in modo significativo, segnando la fine di un'era in cui cilindrata, cavalli e coppia rappresentavano i parametri fondamentali per giudicare un'automobile. Oggi il panorama è completamente diverso: design innovativo, sistemi di infotainment avanzati e tecnologie di sicurezza hanno scalzato le prestazioni del propulsore dalla lista delle priorità principali.
Questa trasformazione delle preferenze non riguarda solo una questione di gusti, ma riflette una realtà più ampia. La maggioranza degli acquirenti non sono appassionati di automobili nel senso tradizionale del termine, e nel 2025 le loro priorità si concentrano su aspetti pratici e tecnologici piuttosto che sulle caratteristiche meccaniche del motore.
Il confronto con il passato evidenzia l'entità del cambiamento in corso. Negli anni Novanta, periodo a cui fa riferimento Lawler, esisteva una varietà molto maggiore di automobili interessanti e caratterizzate da motori distintivi. Quell'epoca d'oro sembra ormai irrimediabilmente tramontata, specialmente considerando le prospettive europee dove dal 2035 tutte le nuove automobili dovranno essere prive di motori a combustione interna.
Le sempre più severe normative sulle emissioni stanno costringendo i costruttori a ridimensionare drasticamente i propulsori. Salvo rare eccezioni come la Toyota GR Yaris o la GR Corolla con i loro motori tre cilindri, i piccoli propulsori faticano a suscitare entusiasmo negli appassionati. Il risultato è un panorama automobilistico sempre più omologato e meno emozionante dal punto di vista meccanico.
Ford, però, mantiene ancora il suo otto cilindri nella Mustang, ma il propulsore da 5.0 litri rende difficile la commercializzazione della muscle car in Europa, dove le tasse sui motori di grande cilindrata e ad alte emissioni stanno raggiungendo livelli proibitivi.
La questione si complica ulteriormente considerando l'evoluzione del mercato automobilistico. I SUV hanno conquistato il predominio a discapito delle automobili tradizionali, e i loro acquirenti tendono a privilegiare caratteristiche diverse dalle prestazioni del motore. Gli appassionati di automobili sono sempre stati una minoranza, ma questa nicchia si sta restringendo progressivamente con il passare degli anni.
La realtà è che esistono sempre meno automobili capaci di suscitare vera passione, e con l'elettrificazione incombente, il peggio potrebbe ancora dover arrivare per gli amanti dei motori a combustione interna. La varietà e l'emozione che caratterizzavano il panorama automobilistico del passato sembrano destinate a rimanere solo un ricordo.
Tuttavia, non tutto è perduto. Alcune soluzioni ibride sportive come la nuova Honda Prelude potrebbero mantenere vivo più a lungo il motore a combustione. I carburanti sintetici potrebbero guadagnare terreno nei prossimi anni, e forse la tecnologia dei motori a combustione alimentati a idrogeno di Toyota ha un futuro. Questi sviluppi rappresentano spiragli di speranza in un panorama che sembra orientato verso l'inevitabile tramonto dell'era dei motori tradizionali.
Sebbene i giorni in cui gli appassionati potevano scegliere tra una vasta gamma di opzioni emozionanti siano definitivamente alle spalle, rimane la possibilità che i costruttori trovino modi innovativi per mantenere accesa la fiamma della passione automobilistica. La sfida sarà conciliare le nuove esigenze ambientali e normative con il desiderio di preservare almeno una parte dell'anima meccanica che ha reso l'automobile un oggetto di culto per generazioni di appassionati.