Open Country | Recensione, l'ora delle scampagnate
Ci siamo immersi nella natura incontaminata di Open Country: ecco le nostre impressioni del peculiare simulatore di caccia di FUN Labs.
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a cura di Giacomo Todeschini
Editor
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Pro
- Una full immersion nella natura
- Atmosfere riuscite
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Contro
- Numerosi bug
- Dove sono le impostazioni tecniche?
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Certe volte è anche bello fermarsi e riflettere, pure nei videogiochi. Lasciare per un attimo da parte frenetiche sparatorie e adrenaliniche corse per prendere un bel respiro e assaporare il momento. Questo è molto probabilmente il pensiero che è balenato in mente a Funlabs durante la creazione di Open Country, peculiare titolo a metà tra un survival e un simulatore di caccia in arrivo oggi su PC, PS4 e Xbox One. Un’opera che vive di momenti rilassati e che fa del clima disteso il proprio vessillo. Un titolo non perfetto, ma che durante le nostre ore di gioco ci ha regalato diversi momenti di tutto rispetto.
Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:
- GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
- Mouse: Fnatic Flick 2
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Open Country: un vero survival?
Open Country, come dicevamo poco fa, è prima di tutto un survival. Un survival dai ritmi compassati, più lenti e meno punitivi dei principali esponenti del genere, ma di sicuro non tanto da risultare un’esperienza all’acqua di rose. L’opera di Funlabs possiede infatti tutti i classici crismi dei survival, a partire dalle immancabili barre da tenere sempre sott’occhio - qua sete, fame, stanchezza e temperatura corporea – passando per l’altrettanto imprescindibile crafting fino ad arrivare alla miriade di oggetti e risorse da raccogliere in natura.
Open Country va anche a toccare meccaniche più articolate, come la presenza di malattie e infortuni, la necessità di vestirsi più o meno pesanti in base alla temperatura esterna e così via. Non manca poi neanche la possibilità di crearsi rifugi, in cui riposarsi e passare la notte, e piccoli falò su cui cucinare. Insomma, l’intelaiatura da survival c’è tutta ed è anche decisamente funzionale: semplicemente Funlabs ha deciso di non spingere troppo il piede sull’acceleratore in tal senso.
Una scelta sicuramente ponderata e ancor più azzeccata, visto che tanto ben si sposa con l’anima rilassata del gioco, vero e proprio punto di forza di Open Country. Rendere il tutto troppo punitivo avrebbe infatti magari reso più appetibile il titolo a una frangia di giocatori, i più avvezzi al genere survival, ma d’altro canto avrebbe fatto perdere quel pacifico clima che si respira nell’opera di Funlabs e 505 Games.
La bellezza della tranquillità
La vera bellezza di Open Country sta infatti nel prendere e immergersi nella natura incontaminata da soli o in compagnia del proprio cane. Addentrarsi tra le frasche, seguire delle tracce, rifornire la propria borraccia in un ruscello: questi sono i momenti per cui esiste Open Country, nonché le fasi più riuscite dell’intero titolo. A rendere il tutto ancor più interessante sono poi le differenti location disponibili, con Funlabs che ha inserito all’interno del gioco una mappa più pianeggiante ed estiva, una maggiormente montuosa e infine una invernale. Il tutto con il saggio accompagnamento di tracce country o del silenzio più assoluto, per assaporare i rumori e suoni della natura.
Non manca poi anche una modalità storia, che ruota attorno al rifacimento di un bar di montagna e all’assistere un sempre impegnato ranger nelle sue attività. Nulla più che un piacevole e leggero canovaccio narrativo, che altro non fa che da sfondo alle passeggiate in montagna e alla ricerca di qualche maestoso animale da cacciare.
Tutto perfetto? Non proprio
Quello che vi abbiamo descritto finora parrebbe quindi essere un titolo paradisiaco, ottimo per rilassarsi e passare qualche ora in totale libertà. Open Country però non è purtroppo perfetto e non è neanche vicino all’esserlo. La nostra avventura è infatti stata piagata da numerosi bug, che ci hanno spesso e volentieri obbligati a ricaricare la partita o a trovare altri escamotage. L’aspetto tecnico è inoltre decisamente datato e a rendere il tutto peggiore è la totale assenza della maggior parte delle impostazioni grafiche. Con l’ultima build a nostra disposizione, risalente a un paio di giorni fa, non abbiamo poi neanche potuto giocare alla risoluzione nativa della nostra configurazione e ci siamo dovuti “accontentare” del 2048×1152.
Open Country è quindi un’opera non del tutto rifinita e colma di piccoli problemi. Se saprete passarci sopra, vi troverete però tra le mani un titolo in grado di regalarvi diversi momenti riusciti e, soprattutto, un’esperienza rilassata ma non banale. Insomma, se amate stare all’aria aperta, anche se solo virtualmente, aggiungete pure mezzo punto abbondante al voto che vedete qui sotto.
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