Papers, Please - The Short Film: dal gioco al cortometraggio

Papers, Please è un grande gioco: poter godere di una trasposizione cinematografica, per quanto sotto forma di cortometraggio, è sicuramente gradito.

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a cura di Nicola Armondi

Il mondo dei videogame indie è ampio e variegato, lo sappiamo bene. Nell’infinita produzione di titoli di medio o basso livello, vi sono sempre dei capolavori che, anche senza vendere milioni di copie, diventano un successo tra pubblico e critica. Papers, Please è certamente uno di questi. Non lo conoscete? Ve ne parliamo noi.

Papers, Please (disponibile dal 2013) è la prima “grande” opera di Lucas Pope, tornato recentemente sotto i riflettori grazie a The return of the Obra Dinn. Lo sviluppatore definisce il proprio gioco un “dystopian document thriller”. I giocatori interpretano un ispettore di confine, nello stato comunista di Arstotzka, all’inizio della pace con la vicina Kolechia, suggellata dopo sei anni di conflitti.

La tranquillità, però, non è ancora garantita e, come una sorta di Berlino degli anni ottanta, la città di Grestin è divisa tra est e ovest. Folle di viaggiatori si accalcano per passare da una parte all’altra: nel mezzo, ben nascosti, ci sono contrabbandieri, spie e terroristi. Noi siamo l’unica difesa.

Ogni giorno, in un alienante processo lavorativo, dobbiamo controllare i documenti dei viaggiatori e rifiutare l’ingresso a chiunque non sia in regola. I fattori da tenere in considerazione sono innumerevoli e l’errore è dietro l’angolo. Non lo facciamo per la Patria, ma per la nostra famiglia, per dare loro sicurezza, economica e non.

Ci faremo intenerire dalle storie delle povere persone che ci si parano davanti? Omuncoli disperati in fuga dalla povertà e dalla morte? Silhouette emaciate e indistinte dietro un vetro che non può realmente proteggerci? E se dovessimo compiere un errore?

Questi sono gli elementi principali di Papers, Please ed è tutto ciò che ritroviamo nel cortometraggio realizzato quest’anno. “Papers, Please - The Short Film” è un grandissimo esempio di trasposizione cinematografica di un videogame. I creatori, nel processo, non hanno dimenticato nulla: dall’ossessiva verifica degli innumerevoli sigle e dati riportati sui documenti, al costante dubbio negli occhi del protagonista.

Diteci: avete giocato a Papers, Please? Cosa ne pensate del cortometraggio?

Papers, Please non richiede certo un PC a grandi prestazioni, ma perché limitarsi?