Il mondo dei videogiochi subisce un altro colpo devastante con la chiusura di The Initiative, lo studio Microsoft che per quasi sette anni ha lavorato senza mai riuscire a completare un singolo titolo. La decisione arriva nel contesto di una massiccia ristrutturazione aziendale che coinvolge il 4% della forza lavoro globale di Microsoft, con 9.000 dipendenti che perdono il posto di lavoro in diverse divisioni, dall'Azure ai servizi cloud fino alla divisione gaming. Nonostante i profitti record registrati dall'azienda, oltre 15.000 persone sono state licenziate nel corso del 2025, un dato che sottolinea la brutalità delle dinamiche corporate moderne.
La cancellazione di Perfect Dark rappresenta forse la perdita più simbolica di questa ondata di tagli. Il progetto doveva riportare in vita una delle proprietà intellettuali più amate di Rare, quella serie stealth che aveva conquistato i giocatori nei primi anni 2000. Il titolo era stato presentato con grande enfasi durante l'Xbox Games Showcase del 2024, alimentando le aspettative di milioni di fan che attendevano il ritorno di Joanna Dark. Ora, tutto quello slancio si trasforma in delusione e incertezza per il futuro di questa storica franchise.
Microsoft aveva investito pesantemente nella creazione di The Initiative nel 2018, assemblando un dream team di veterani dell'industria sotto la guida di Darrell Gallagher, figura di spicco del panorama videoludico grazie al suo lavoro su Tomb Raider. La strategia prevedeva anche una partnership con Crystal Dynamics, lo studio che aveva collaborato con Gallagher in progetti precedenti. Questa alleanza creativa, che sulla carta sembrava promettere grandi risultati, si conclude ora senza aver prodotto alcun frutto concreto.
Perfect Dark non è l'unica vittima di questa ristrutturazione. Anche Everwild, l'altro grande progetto di Rare, ha subito la stessa sorte, insieme a diversi titoli non ancora annunciati pubblicamente. Tra questi figura Blackbird, il nuovo MMORPG di ZeniMax Online che doveva raccogliere l'eredità di The Elder Scrolls Online. La portata dei tagli diventa ancora più evidente considerando che Matt Booty, capo degli Xbox Game Studios, ha dovuto comunicare internamente la chiusura di oltre 40 progetti in fase di sviluppo attivo.
L'email interna di Booty ai dipendenti rivela la difficoltà di queste decisioni: "Non abbiamo preso queste scelte alla leggera, poiché ogni progetto e team rappresenta anni di sforzi, immaginazione e impegno". Tuttavia, le parole di circostanza non possono nascondere la realtà di un'industria in trasformazione, dove anche i colossi tecnologici sacrificano creatività e risorse umane sull'altare della razionalizzazione dei costi.
I tagli non si limitano alla chiusura di The Initiative. Diverse divisioni di Xbox hanno subito riduzioni del personale, da Activision e Blizzard fino a Turn 10, lo studio dietro Forza Motorsport. Quest'ultimo titolo aveva ricevuto recensioni tiepide dalla community dei simulatori di corsa, e ora il team paga le conseguenze di quel mancato successo commerciale. Anche Undead Labs, nonostante continui a lavorare su State of Decay 3, ha dovuto dire addio a diversi dipendenti.
Microsoft ha assicurato che fornirà supporto ai dipendenti colpiti, inclusi pacchetti di liquidazione e assistenza per la transizione professionale. L'azienda ha anche promesso di dare priorità agli sviluppatori di The Initiative che vorranno candidarsi per altre posizioni all'interno dell'ecosistema Xbox. Tuttavia, queste misure non possono compensare la perdita di progetti sui quali intere carriere professionali si erano concentrate.
Paradossalmente, i giochi già presentati durante l'Xbox Showcase di giugno sembrano essere al sicuro, inclusi titoli attesi come Clockwork Revolution e State of Decay 3. Anche i piani per le console di nuova generazione non dovrebbero subire modifiche significative, secondo fonti interne. Ciò suggerisce che Microsoft stia operando una selezione molto specifica, eliminando i progetti considerati meno promettenti dal punto di vista commerciale.
La chiusura di The Initiative segna un capitolo amaro nella storia recente di Microsoft Gaming. Uno studio creato con grandi ambizioni, popolato da talenti riconosciuti a livello internazionale, si dissolve senza aver mai avuto l'opportunità di dimostrare il proprio valore sul mercato. È l'ennesima conferma che nell'industria videoludica contemporanea, nemmeno le risorse praticamente illimitate di un gigante tecnologico garantiscono la sopravvivenza di un progetto creativo.