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Phantom Breaker: Omnia, il picchiaduro anime arriva finalmente in Occidente | Recensione

Phantom Breaker: Omnia lotta e desiderio si incontrano nello stiloso picchiaduro anime, per la prima volta in Occidente.

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Avatar di Massimo Costante

a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Pubblicato il 14/03/2022 alle 15:00 - Aggiornato il 09/08/2022 alle 11:20

Gli appassionati di picchiaduro possono finalmente gioire dell’arrivo anche in Occidente di Phantom Breaker: Omnia, il titolo in grado di unire la bellezza degli anime giapponesi a una lotta senza esclusione di colpi che in tanti anni ha deliziato il pubblico del Sol Levante. Siete pronti a far avverare i vostri desideri più nascosti a suon di legnate?

Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:
  • GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
  • MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
  • RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
  • CPU: AMD CPU Ryzen 5 5600G
  • SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
  • Tastiera: ASUS ROG STRIX Scope TKL Deluxe Cherry MX Red
  • Mouse: Razer DeathAdder V2 Mini
  • Cuffie: Logitech G930
  • Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR

Phantom Breaker: Omnia, l’ostentazione del 2D

Passano gli anni, avanzano le tecnologie del mondo videoludico, ma sembra ci sia una regola non scritta e - a quanto pare - immutabile che riguarda il sodalizio degli anime giapponesi con i giochi di combattimento: quando si tratta di mettere insieme anime e picchiaduro, la soluzione 2D è l’unica che riesce a riproporre tutta la bellezza e la caratterizzazione dei suoi personaggi. Alcuni cambi di direzione e le evoluzioni viste negli anni in Street Fighter e Kingdom Fighters, oppure le “soluzioni ibride” viste in titoli come Dragon Ball FighterZ e Demon Slayer sono riuscite a conquistare il pubblico degli appassionati.

phantom-breaker-omnia-219077.jpg

Ma se ancora oggi, franchise come Guilty Gear e Phantom Breaker, ancorati fortemente alle due dimensioni, godono ancora di tanta popolarità tra gli appassionati, è proprio grazie alla loro bellezza unica e tipicità che trasmettono nell’esperienza ludica al giocatore.

La serie di Phantom Breaker arriva in Occidente carica di tutte queste premesse, con un titolo tutto nuovo per l’occasione, Phantom Breaker: Omnia disponibile per PC (Steam) per questa recensione, ma il gioco è previsto anche per PlayStation 4, PS5, Xbox One e Xbox Series X|S e Nintendo Switch.

Infatti, il titolo è stato sviluppato da Rocket Panda Games, un team di sviluppo sorto solo nel 2020, ma il franchise di Phantom Breaker è stato progettato e ideato in origine da MAGES nel 2011 per PS3. Considerando anche le successive versioni "Another Code" e "Extra", questo "Phantom Breaker: Omnia" è la quarta versione di questo picchiaduro, che sotto questa inedita veste segnerà il debutto della serie negli Stati Uniti e in Europa, includendo però nel suo Story Mode tutti i dettagli della trama dei giochi precedenti. Una trama che pone al centro degli scontri i desideri dei lottatori di Phantom Breaker.

phantom-breaker-omnia-219074.jpg

Le botte son desideri… 

Avviato il gioco, l’opening offre un autentico spettacolo di animazione, luci e, soprattutto, musica di assoluta eccellenza. Dopo la visione di questa clip, che mette in mostra i 20 personaggi di Phantom Breaker: Omnia in una sequenza degna dei migliori anime in circolazione, non sentivamo nemmeno il bisogno di sapere il come, quando e il perché che animano gli scontri previsti nella trama del gioco. Ma sarebbe stato un peccato non approfondire…

Ci troviamo a Tokyo, nel cuore pulsante del Giappone, dove un uomo oscuro e misterioso, conosciuto solamente come “Phantom”, ha iniziato a plagiare le menti degli adolescenti, armandoli di armi mistiche estremamente potenti conosciute come “Fu-mension Artifacts” per istigarli alla lotta, dando luogo a un grande conflitto. Lo scopo di Phantom inizialmente non è noto, ma in cambio della lotta, egli ha promesso di esaudire i desideri di tutti coloro che sopravvivranno.

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Insomma, anche se inizialmente la trama vi sembrerà esile, vi assicuriamo che ogni personaggio col suo rispettivo capitolo riesce a dare con la sua parentesi grande profondità narrativa al titolo, al netto di qualche dialogo forse un po’ troppo forzato. Proseguendo nello Story Mode, scoprirete che Phantom sfrutta questi scontri per stravolgere lo spazio-tempo, provocando il crollo di tutti gli universi paralleli. Ciò provocherebbe la rottura del sigillo, liberando i poteri distruttivi di Phantom.

L’Omnia Style

Il roster di Phantom Breaker: Omnia presenta 20 personaggi, di cui 2 personaggi ospiti: Kurisu Makise di Steins;Gate e Rimi Sakihata di Chaos;Head, e due personaggi inediti creati appositamente per questa nuova edizione.

Entrando nel vivo della battaglia, Phantom Breaker: Omnia presenta gli stessi controlli di Phantom Breaker: Battlegrounds, uno spin-off della serie, che presentava mosse già combinate da semplici e univoche pressioni, con exploit speciali che mettevano da parte il vecchio gameplay legato alla gestione della barra energetica, rendendo il tutto più immediato. Tuttavia, in Battlegrounds, le meccaniche di gioco originali venivano così snaturate. In questo nuovo episodio, per abbracciare una fetta di pubblico sempre più ampia, gli sviluppatori del team di Rocket Panda Games hanno introdotto ben tre stili di lotta disponibili: Quick, Hard e Omnia. 

Mentre Quick si rifà alle meccaniche appena descritte, ovvero tanta velocità ma con una barra della salute inferiore, lo stile Hard a quello originale con la salute al 100%, mentre il nuovo Omnia Style vuole essere un compromesso tra i due stili precedenti, unendo velocità, tecnica, mosse speciali eseguibili con la pressione di un singolo pulsante dedicato oltre a colpi avanzati disponibili con la pressione di due pulsanti contemporaneamente.

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Il ritmo di gioco è veramente impegnativo. In base allo stile di lotta, questo richiede ottimi riflessi e una buona padronanza delle tecniche, nonostante il gioco faccia il possibile per accattivarsi le simpatie dei giocatori meno esperti.

Dal punto di vista visivo, i lottatori sono tutti fortemente caratterizzati, animati in modo soddisfacente, anche se siamo lontani dalla qualità dei tratti visti in altri titoli del genere e, comunque, molto lontani dalla qualità vista nella opening iniziale. I toni ombrosi voluti dal minaccioso Phantom vengono smorzati da colori spesso sgargianti e luci che accompagnano i colpi più esplosivi. Un contrasto davvero notevole.

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Dopo aver concluso molte delle storie dei personaggi e diverse sessioni della arcade mode (qui chiamata “Singolo”), avremmo voluto sfidare altri giocatori nell’online dedicato. Tuttavia, prima del lancio del gioco non ci sono state beta press organizzate per testare la bontà del lavoro fatto dagli sviluppatori, e mentre scriviamo queste righe a pochi giorni dalla pubblicazione del titolo in tutti gli store, non siamo riusciti ad avere un match in rete con chi probabilmente stava provando il titolo. Quindi, almeno per il comparto online, il giudizio è rimandato…

Giapponese per tutti 

Con l’arrivo in Occidente di Phantom Breaker, l’intenzione del team di sviluppo di rendere quanto più fruibile possibile questo nuovo titolo è sotto gli occhi di tutti, grazie anche agli accorgimenti presi dal punto di vista della lingua di gioco. Infatti, Phantom Breaker: Omnia prevede un doppiaggio in giapponese e in inglese (per la prima volta nella storia del franchise) e tutti i testi di gioco presentano le lingue inglese, giapponese, francese, italiano, tedesco, spagnolo, cinese semplificato e cinese tradizionale. Insomma, non avete scuse per comprendere fino in fondo i protagonisti e i loro desideri che li conducono alla lotta…

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Ad arricchire le frenetiche sessioni di combattimento, ma già a partire dalla opening, l’eccellenza che riguarda le musiche originali di gioco (con soundtrack disponibile a corredo del gioco di Steam), tutte remixate per l’occasione, con la possibilità di selezionare comunque anche le versioni originali.

Phantom Breaker: Omnia è un picchiaduro “vecchio stampo”, che però vuole abbracciare un’utenza piuttosto ampia grazie all’introduzione di ben tre stili di combattimento, in tempo e per l’occasione del suo arrivo nei nostri lidi. Il titolo riesce a brillare di luce propria, grazie a un comparto tecnico lontano da altri grandi titoli che sfruttano ancora oggi il 2D, ma comunque davvero piacevole. Un titolo tutto nuovo per chi vuole approcciarsi a nuove storie mentre mena le mani, mentre resta anche un’ottima alternativa ai “soliti noti”.

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