Politica e videogiochi, due realtà opposte

Da New York nuovo assalto contro il mondo dei videogiochi.

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a cura di Tom's Hardware

Che il mondo della politica sia noto per la sua innata abilità a collezionare imbarazzanti figure nel mondo dei videogiochi è un concetto oramai ben noto a tutti. Oggi, grazie al governatore di New York David Patterson, possiamo nuovamente sentenziare che i loschi figuri che siedono sulle poltrone che contano - oltre a non capire un beneamato nulla del mercato in esame - hanno una visione del tutto distorta del mondo che li circonda. Quale novità…

Tornando alla notizia di oggi, il genio in questione si è impegnato per la formazione di un consiglio di consulenza per effettuare degli studi tra i videogiochi e la violenza reale nella Grande Mela. Fin qui, nulla di così assurdo, se non che la normativa firmata da Patterson si vanta di imporre un controllo parentale sulle console dal 2010 e l'applicazione dei bollini ESRB (il PEGI americano) sulle confezioni dei giochi. Notizia flash: le console includono già il controllo parentale e il 101% dei videogame è già regolamentato dalle norme di classificazione ESRB.

Dal canto suo, la Entertainment Software Association crede che la legge ignori "un precedente legale, il buon senso e i desideri di molti newyorkesi". La ESA, inoltre, ricorda ai diretti interessati che i mandati richiesti sono già volontariamente applicati e si domanda - giustamente - per quale motivo lo stesso trattamento non sia allargato ai mercati dei libri e dei film. Tra l'altro, viene fatto notare che questa intrusione governativa si tradurrà in soldi da sborsare per chi paga le tasse.