PS3 bloccate in Europa? Non proprio, ecco i dettagli

L'ingiunzione ottenuta da LG contro la distribuzione di Playstation 3 non vale per tutta l'Europa, ma solo per l'Olanda. Sony ha comunque una gatta da pelare: far passare le PS3 da un altro scalo europeo.

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a cura di Manolo De Agostini

Playstation 3 esclusa dall'Europa? Non proprio. Nei giorni scorsi una notizia del quotidiano inglese The Guardian (Stop alla vendita di PS3 in Europa, ferme in dogana) dava conto di come LG, grazie a un'ingiunzione, avesse bloccato temporaneamente la distribuzione di PS3 nel Regno Unito e nel resto d'Europa.

Florian Mueller, esperto di brevetti e procedure giuridiche, ha però sconfessato parte delle dichiarazioni del Guardian, tanto che lo stesso giornale ha pubblicato il suo intervento ad aggiornamento della vicenda. Il blocco alle importazioni non sarebbe infatti relativo a tutta l'Europa, bensì limitato solo all'Olanda, dove giacciono migliaia di console ed LG ha probabilmente depositato le proprietà intellettuali incriminate.

"LG ha fatto una mossa audace, che sicuramente aumenta la pressione su Sony. È importante capire che l'applicazione dei brevetti in Europa è ancora un affare paese per paese - sebbene esista un ufficio brevetti europeo. Sony può aggirare la decisione olandese, passando attraverso altri stati. È un incubo logistico, ma è una possibilità. Probabilmente Sony sta già esplorando percorsi alternativi", ha dichiarato Mueller. Ricordiamo che gran parte delle merci provenienti dall'Asia passano dagli aeroporti di Rotterdam e Amsterdam.

Per paralizzare le vendite di Playstation in Europa, LG dovrebbe ottenere un'ingiunzione in più stati membri dell'UE. Il problema di Sony è quindi l'Olanda non tutto il Vecchio Continente. Secondo Mueller, altre aziende high-tech staranno osservando questa battaglia con interesse - e forse un po' di preoccupazione. Tra queste ci sarebbero Apple e Nokia, che in Europa hanno cause in corso. Una delle due aziende, infatti, potrebbe ricalcare le orme di LG e chiedere azioni "doganali".

L'esperto ha spiegato che per arrivare a un blocco delle merci non serve una prova certa, ma basta solamente "il sospetto di una violazione di una proprietà intellettuale". Fortunatamente dopo le dovute verifiche, se le accuse non vengono confermate da un giudice, l'azienda che ha "sollevato il sospetto" può essere ritenuta responsabile per il danno inflitto, ai sensi della legislazione dello stato membro in cui è stata presentata la domanda.

Pertanto, in conclusione, Sony può stare tranquilla per il momento, anche se forse sarà costretta a far passare le console da un altro stato, magari per tutta la durata del procedimento (e questo comporterebbe dei costi). LG potrebbe decidere inseguirla per mezza Europa, cercando di ottenere ingiunzioni in tutti gli stati, ma uno scenario di questo tipo non sembra plausibile allo stato attuale.