Recensione Mafia III

Mafia III è il nuovo capitolo della celebre saga che vi mette nei panni di uno scagnozzo della mafia.

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a cura di Matteo Lusso

Mafia III

 

Mafia III stravolge le peculiarità dei capitoli precedenti della saga, mettendoci nei panni del veterano del Vietnam Lincoln Clay. Il protagonista dovrà fare i conti non solo col razzismo degli anni '60 diffuso nel sud dell'America, ma anche con l'obiettivo di distruggere la mafia italiana che controlla New Bordeaux, in un lungo percoso volto alla vendetta.

Mafia III

CONTRO: ... ma purtroppo permangono altrettanti difetti più o meno gravi; intelligenza artificiale scarsa e con comportamenti poco credibili; diversi glitch grafici, soprattutto quando piove; framerate problematico, specie quando si guida; deformazione dei veicoli minima; poche missioni principali rispetto alle attività collaterali; ottenere il controllo dei nove quartieri è un compito piuttosto ripetitivo.

VERDETTO: Mafia III è un gioco interessante e in grado di divertire a lungo. Hangar 13 è riuscita a proporre una trama non particolarmente originale, ma che riesce comunque a spingere il giocatore ad avanzare nell'avventura, grazie anche alle cutscene in stile documentario in cui gli amici e alleati di Lincoln Clay svelano maggiori dettagli sulla sua personalità e storia. Anche le meccaniche di gioco risultano solide e immediate da comprendere. Purtroppo, l'intera avventura soffre di una marcata ripetitività di fondo legata alla conquista di New Bordeaux e tecnicamente è presente qualche errore di troppo, soprattutto per quanto riguarda il framerate.

Mafia III è l'ultima e anche prima fatica dello studio Hangar 13, a cui 2K ha affidato lo sviluppo di una delle saghe a tema criminale più note e apprezzate. Dopo l'epopea di Vito Scaletta a Empire Bay, ora è il turno di Lincoln Clay, un giovane afro-americano appena tornato dal Vietnam a New Bordeaux, fittizia località del sud degli Stati Uniti e controparte di New Orleans. L'anno è il 1968, un periodo di forti tensioni razziali e proteste per garantire gli stessi diritti dei bianchi anche ai neri.

Lincoln, dopo il colpo della vita, viene tradito e la sua unica famiglia massacrata dalla mafia italiana capeggiata da Sal Marcano. Ha così inizio una lunga e sanguinosa vendetta in una città fatta di paludi e grattacieli, ricchezza e degrado, bianco e nero.

Mafia III

Durante l'avventura siamo aiutati da diversi personaggi (tra cui anche lo stesso Vito Scaletta) che oltre a fornirci indizi sui diversi traffici illeciti di New Bordeaux, si occupano di gestire e controllare i territori del nostro impero criminale sottratti alla famiglia Marcano. Ogni volta dobbiamo quindi decidere a quale dei nostri tre sottoposti affidare il distretto liberato e ciò si traduce in un aumento della lealtà e dei potenziamenti disponibili. Sta a noi cercare di mantenere unita la nostra organizzazione criminale, infatti se il nostro generale non riceve nuovi territori abbandonerà la nostra organizzazione, con ovvie ripercussioni.

Uccidere è l'azione che si compie più spesso durante tutta l'avventura e per fortuna sia le sparatorie che il sistema di coperture e la furtività funzionano molto bene. Ogni volta che sconfiniamo in un'area controllata - un edificio, un vicolo e così via - se i nemici ci notano, allora ci attaccano. Tuttavia, si può conquistare un racket senza uccidere alcuna persona sfruttando le coperture e lo spostamento degli scagnozzi, oppure fischiando per attirare l'attenzione di un criminale per poi ucciderlo senza fare rumore. Il difetto è la scarsa intelligenza degli avversari.

Mafia III  

Mi è sembrato di vedere un cadavere!

Anche se possiamo spostare i cadaveri nessuno li nota se non è molto vicino e anche in quel caso non corre a dare l'allarme o chiamare i propri compagni, ma inizia a cercare Lincoln da solo. Paradossalmente, rimanendo fermi dietro un riparo, pieno di cadaveri e richiamando l'attenzione solo fischiando è possibile fare una strage senza che i nemici capiscano dove ci troviamo.

Se invece decidiamo di avanzare armi in pugno la situazione migliora leggermente. I nemici usano i ripari, molotov, granate e nei limiti del possibile cercano di aggirarci. Inoltre se ci allontaniamo di soppiatto loro continuano a sparare verso l'ultima posizione in cui ci hanno visto, comportandosi quindi in maniera abbastanza realistica. In ogni caso il giocatore è molto avvantaggiato grazie alla visione d'intelligence che, quando si sta fermi in un punto, permette di evidenziare la posizione dei nemici già visti anche se si trovano dietro ripari e muri. Inoltre avanzando nell'avventura si sbloccano le armi silenziate e a quel punto tutto diventa decisamente troppo semplice.

Le sessioni di guida riguardano perlopiù gli spostamenti da una parte all'altra della città, infatti raramente guidare è parte integrante della missione, se non per raggiungere l'obiettivo. Tuttavia il modello di guida, che consente di scegliere fra normale e simulativo, è ben impostato, con un comportamento dei veicoli imprevedibile e complesso come quello che ci si aspetta da un'auto degli anni '60 e precedenti. Al livello più simulativo dimenticatevi ABS o controllo della trazione, se frenate si bloccano le ruote e l'auto va dritta, mentre se imboccate una curva troppo velocemente l'auto inizia a scodare e spesso va anche in testacoda.

Mafia III

Per fortuna la maggior parte del tempo, il motore di gioco funziona senza intoppi!

Tuttavia questo aspetto è tutt'altro che negativo: guidare le automobili più sportive necessita una certa attenzione, ma dopo essersi abituati, effettuare una curva stretta derapando e sfiorando muri, veicoli e persone senza colpire nulla dà una certa soddisfazione. Peccato solamente per la simulazione dei danni, che mostra solo qualche ammaccatura o la perdita del cofano e delle portiere solo dopo urti molto forti. A questo proposito, una guida spericolata può portare alla morte di Lincoln Clay in caso di incidente, ma se si tratta di sfuggire alla polizia è necessario questo e altro.