Resident Evil 8, dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti?

A seguito dei vari rumor su Resident Evil 8, analizziamo i pro e contro degli eventuali cambiamenti che Capcom potrebbe apportare al nuovo capitolo.

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a cura di Ismaele Mosca

Dopo l'uscita di Resident Evil 3 Remake (qui la recensione) sono spuntati nuovamente in rete diversi rumor riguardanti l'ottavo capitolo della serie, il quale dovrebbe intitolarsi Resident Evil 8: Village, stilizzato in VIllage per rimarcare il numero otto romano in maniera simile a quanto fatto con il settimo episodio. Stando alle dichiarazioni di un utente piuttosto affidabile quale AestheticGamer, noto anche come Dusk Golem, il nuovo titolo del franchise Capcom doveva appartenere in precedenza alla serie spin-off Revelations (il terzo, per la precisione). Parrebbe tuttavia che i lavori siano risultati più positivi e di spessore rispetto a quanto preventivato, spingendo così la compagnia giapponese ad allungare il periodo di sviluppo e riadattando Revelations 3 in Resident Evil 8, rendendolo più in linea con la narrativa della serie canonica.

Stando a tutti gli altri rumor che abbiamo anche riportato sul nostro sito, l'ottavo capitolo del brand sarebbe ambientato in un villaggio montano innevato (il Village del sottotitolo) dell’Est Europa e vedrebbe il ritorno di Ethan Winters nel ruolo di protagonista, segnato dagli eventi passati e quindi diverso da come lo abbiamo conosciuto in Resident Evil 7. Come se non bastasse si vocifera pure di un presunto ritorno di Chris Redfield, ma legato a qualche colpo di scena non proprio positivo. Infine dovrebbero essere previsti svariati stravolgimenti al gameplay, tra streghe, licantropi, un inventario in stile Resident Evil 4 e persino la presenza di un piccolo castello che potrebbe ricordare proprio quest'ultimo. Lo stesso Dusk Golem confermerebbe che Resident Evil 8 sarà molto diverso da tutti gli altri episodi del brand e che infatti deluderà i fan più accaniti della saga.

Con questo articolo non vogliamo ovviamente fare il riassunto di ciò che già sappiamo e che abbiamo riportato tempestivamente attraverso le notizie giornaliere, bensì ragionare su tutte queste voci di corridoio per analizzarne i vari spunti scaturiti dalle stesse. Dopo aver parlato di come possa essere un eventuale Resident Evil dei sogni (qui l'articolo) capace di mettere d'accordo tutti, andiamo ora a vedere se sia davvero lecito aspettarsi grandi cambiamenti e anche stravolgimenti in Resident Evil 8, mettendo in luce tutti i pro e contro del caso. Soprattutto, chi vi scrive si pone un semplice obiettivo: capire se tutto ciò possa giovare alla longeva serie targata Capcom.

Il Resident Evil 8 che nessuno vuole, ma che potrebbe rivelarsi una sorpresa

Diciamocelo, ogni serie ad un certo punto ha bisogno di cambiare. Il classicismo può funzionare anche all'infinito (Dragon Quest un po' lo dimostra), mantenendo pure fede alla qualità che contraddistingue un determinato brand. Talvolta, però, un autore ‒ o comunque un team di sviluppo ‒ sente la necessità di intraprendere una nuova direzione. Vuoi per non arrivare a realizzare poi sempre le stesse cose (perdendo difatti gli stimoli o non garantendo più la medesima qualità ), vuoi per sperimentare qualcosa di diverso, insomma il cambiamento non sempre è sinonimo di cattiva azione. Non per forza è un modo per seguire i trend del momento o commercializzarsi.

Chiaro che spesso molti franchise di gran prestigio si siano adattati a dei precisi standard, rendendo le esperienze più user friendly e vicine ai gusti di un pubblico di massa, a discapito dell'autorialità e/o di quei tratti specifici che hanno reso caratteristiche determinata serie. Gli esempi potrebbero essere molteplici e la saga Resident Evil non è stata da meno, soprattutto con i capitoli 5 e 6. Un periodo di transizione con Shinji Mikami ormai fuori dai giochi e un team allo sbaraglio che aveva l'arduo compito di lavorare su un franchise che con Resident Evil 4 non solo aveva rivoluzionato il panorama videoludico, ma era esploso in tutto il suo splendore.

Ecco quindi arrivare un quinto episodio maggiormente in linea con le produzioni del suo periodo: campagna molto più breve e incentrata sulla pura azione e multiplayer cooperativo che tanto andava in voga nella scorsa generazione, mentre col sesto Capcom ha dato poi vita a uno di quei minestroni senza né arte né parte. Dopo questi passi falsi (perlomeno qualitativi, in quanto commercialmente il 5 è il più venduto, dimostrando e confermando il suo avvicinarsi alle masse) la compagnia giapponese ha cercato di sperimentare qualcosa di nuovo per ridare a Resident Evil la verve che aveva perso. Nasce dunque il settimo capitolo, in prima persona, quasi blasfemia per i puristi della saga, eppure capace di garantire tutto ciò che il brand Capcom non aveva più, sebbene da una nuova prospettiva.

Arriviamo dunque ai rumor di Resident Evil 8. Tralasciando la veridicità e l'affidabilità di quanto riportato in apertura, potrebbe davvero essere un male per la saga affacciarsi ad un incipit totalmente diverso? In Resident Evil siamo abituati a vedere mutazioni biologiche dovute ai rispettivi virus. Per quanto sia quindi un'opera di fantasia cerca di ricreare un contesto verosimile, sebbene esasperato da un'epidemia zombie. Tutti gli aspetti dell'horror paranormale non sono invece di casa e potrebbero quindi stonare o comunque lasciar straniti tutti coloro che si aspettano tutt'altro dalla saga. In effetti spettri, streghe, licantropi ed elementi sovrannaturali non fanno certamente parte dell'iconografia di Resident Evil e se mal gestiti potrebbero distruggere tutto il filone narrativo ricreato. Un gran rischio, non c'è che dire.

Nonostante tutto già la versione preliminare di Resident Evil 4 (conosciuta come Resident Evil 3.5) presentava diversi aspetti dell'horror metafisico, però Mikami e soci decisero poi di intraprendere la direzione più classica e in linea con la serie. Probabile che da parte di Capcom ci sia la volontà di cambiare ancora una volta le carte in tavola. D'altronde se continuano a perseguire la via dei remake (di cui adesso si vocifera persino il rifacimento del 4) potranno potenziare lì l'aspetto classico del brand e sperimentare nei nuovi capitoli canonici. Il che non è per forza una cattiva idea, ma se è in atto un cambiamento così forte bisogna anche saperlo contestualizzare.

Ben venga tutto, anche riprendere il concept del prototipo 3.5, ma Resident Evil 8 deve comunque essere Resident Evil e con queste premesse rischierebbe di snaturare sé stesso. Noi siamo anche favorevoli all'introduzione di elementi da survival horror più psicologico e paranormale, purché riesca poi ad avere in realtà una spiegazione scientifica come può essere lo STEM in The Evil Within oppure il controllo di Liquid Snake sulla mente di Ocelot attraverso il suo braccio nella saga Metal Gear Solid. Chi ha giocato Sons of Liberty ricorderà quanto fosse inspiegabile e anche a tratti un po' stupida come trovata; almeno nelle apparenze. Con Guns of the Patriots, Kojima riesce in realtà a dare una spiegazione realistica o comunque fattibile alla faccenda, annichilendo tutti i pregiudizi nati dopo Metal Gear Solid 2.

Resident Evil 8 può affrontare tematiche più slegate dalla sua essenza, ma è necessario farlo con la consapevolezza che non è un Silent Hill. Dubitiamo che Capcom voglia buttare nella spazzatura tutto il percorso narrativo delineato sino ad oggi e rompere per sempre la continuity della saga, perciò è molto probabile che dal prossimo capitolo ci sia maggior sperimentazione, ma senza perdere per strada ciò che Resident Evil è da sempre. Per cui aspettiamoci grandi cambiamenti e anche stravolgimenti (in parte già avvenuti con il 7), ma il focus rimarrà immutato in modo che il tutto si allacci non solo alla narrativa generale di tutta la serie, ma anche al suo spirito. Non avrebbe senso scombussolare totalmente il loro brand di punta, quindi la via più probabile è un ibrido tra classico e nuovo.

Il settimo capitolo è un po' la dimostrazione che Capcom voglia provare percorsi alternativi e Resident Evil 8 non sarà da meno, ma è giusto dar fiducia al team di sviluppo perché sicuramente riusciranno a dare una spiegazione anche a streghe e licantropi, qualora dovessero inserirli. Sarebbe meglio non partire con i pregiudizi, poiché un po' tutti siamo stati scettici anche in merito alla prima persona di Resident Evil 7, dimostrandosi poi azzeccata nel contesto e non snaturando affatto ciò che Resident Evil è.

L'importante è insomma riuscire a contestualizzare tutto nell'iconografia della serie. Se ciò non dovesse accadere saremo i primi a puntare il dito contro Capcom e Resident Evil 8, ma fino ad allora è bene avere il beneficio del dubbio, considerando che un cambiamento estremo possa far più bene che male. Resident Evil 4 ne fu una prova; magari si riuscisse a replicare ciò che fu quel capitolo ai tempi. Non ci resta che aspettare per vedere se prima di tutto queste voci di corridoio si rivelino fondate (Dusk Golem spesso ci ha azzeccato con Resident Evil, ma non con i rumor di Silent Hill) e se davvero la serie cambierà ancora una volta con Resident Evil 8. Comunque vada, siamo favorevoli al cambiamento; ma con criterio.