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River City Girls 2 | Recensione - In giro a dar mazzate

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a cura di Fabio Canonico

Ritornare a River City significa solo una cosa: ritornare a menare le mani, come se non ci fosse un domani. Sono ormai decenni (Renegade, il primo gioco che vi è ambientato, è datato 1986) che la cittadina fittizia è teatro di affollate risse, con i più o meno bizzarri personaggi ideati dal game designer Yoshihisa Kishimoto impegnati a prendere a ceffoni bulli di ogni tipo. Leggenda vuole che ci fosse dell'autobiografico nella scelta da parte di Kishimoto di mettere in scena queste giovanili scazzottate, evidentemente il nostro doveva aver assistito, se non partecipato, a molte di esse; quello che maggiormente è rilevante, però, è come già allora ci fosse un'idea di picchiaduro a scorrimento alternativa rispetto a quella classica, che al tradizionale avanzamento da sinistra verso destra, lasciando nel mentre stesi per strada nutriti gruppi di nemici, preferiva una progressione meno lineare e un approccio più libero.

Riproporre quella stessa formula secondo canoni più moderni, imbastire un sistema di combattimento variegato e fisicamente soddisfacente e immergere il tutto in una soluzione composta da personaggi decisamente strambi e dialoghi sopra le righe è quello che WayForward ha fatto nel 2019 con River City Girls, che della serie Kunio-kun è uno spin-off. Con un apprezzabile successo, tant'è che eccone il seguito diretto, River City Girls 2, che se l'impatto iniziale potrebbe suggerire essere “solo” un sequel più grande, più ricco, più tutto, si dimostra invece all'atto pratico una produzione che, in generale, funziona meglio, perché è più profonda, pur incappando nelle stesse (forse) ineliminabili problematiche del predecessore.

Come picchiare uno yakuza

Ambientato direttamente dopo gli eventi del primo capitolo, River City Girls 2 ha come protagoniste le stesse amabili squinternate del primo capitolo, ovvero Kyoko e Misako, adolescenti non sempre sveglissime ma dalla mano pesantissima. Al loro fianco, stavolta, i rispettivi fidanzati, il cui salvataggio costituiva la trama del primo episodio; qui, Kunio e Riki sono personaggi giocabili a tutti gli effetti, e ai quattro volti noti se ne affiancano due nuovi, ma non inediti. Si tratta di Provie, da River City Ransom: Underground, altro gioco della serie, e di Marian, colei che in Double Dragon ricopriva sempre il ruolo di donzella in pericolo, ma che gli anni di allenamento hanno reso una combattente dagli addominali e dai pugni d'acciaio.

Sei personaggi giocabili per un picchiaduro a scorrimento sono un numero assai apprezzabile, ancora di più in River City Girls 2, perché ognuno di essi è dotato di un set di mosse davvero vario e interessante, pieno zeppo di modi più o meno originali per infliggere dolore ai malcapitati yakuza che di River City hanno preso il controllo. Attacchi leggeri, pesanti, prese, mosse speciali e rompiguardia sono quanto hanno a disposizione tutti i personaggi, poi ognuno di loro li declina a proprio modo, facendo maggior affidamento su certi piuttosto che su altri, ma sempre rispondendo in maniera pressoché perfetta agli input e alla voglia di sperimentare del giocatore.

L'impianto di combattimento, infatti, è superiore a quello, già pregevole, di River City Girls, attestandosi su buonissimi livelli di immediatezza, risposta e complessità. Si può tranquillamente avere ragione dei nemici con le combo più basilari, come la semplice concatenazione di attacchi leggeri; ma è quando si creano le proprie, infilando attacchi pesanti, prese e special che si scoprono la ricchezza e la flessibilità di tutto il sistema. Rispetto al primo capitolo qui il juggling, ovvero la possibilità di attaccare un nemico e tenerlo sempre all'interno della combo, persino a mezz'aria, senza che mai questo abbia la possibilità di riprendersi, è maggiormente sfruttabile, per risultati che hanno del coreografico, ma soprattutto del doloroso, per gli yakuza presi a sberle.

Quello che ogni personaggi può fare lo detta, ancora, una leggera progressione ruolistica, per la quale all'aumento di livello aumentano anche le caratteristiche dei combattenti. Ma è ancor più importante, ai fini dell'elargizione di dolore, ottenere le nuove mosse acquistandole negli appositi dojo, perché è lì che è possibile trovare il mattoncino mancante sul quale costruire la propria combo definitiva.

Una città da attraversare

Andare in giro a menare gente è quindi estremamente piacevole (soprattutto in modalità cooperativa, presente sia in modalità offline che online), perché tanta soddisfazione si ricava dal trovare sempre nuovi modi per prendere a pugni, calci, testate e chi più ne ha più ne metta stuoli di variegati cattivoni, boss compresi, che quello che lesinano in profondità (non tutte le trovate che connotano tali scontri sono azzeccate) compensano in caratterizzazione, essendo tutti adorabili idioti. È però, ancora una volta, proprio quell'andare in giro che non convince pienamente, perché nemmeno River City Girls 2 riesce a realizzare quello che il predecessore non era riuscito a fare, ovvero dare un reale senso alla sua struttura aperta.

È apprezzabile il fatto che WayForward voglia insistere su questa formula distante dalla linearità tipica del picchiaduro a scorrimento, con mappe costituite da varie aree interconnesse; però è proprio tale struttura a decretare i problemi di ritmo dei quali il gioco soffre. Basterebbero già i caricamenti tra un'area e un'altra a scocciare, perché anche due secondi dan fastidio se ripetuti innumerevoli volte; poi c'è un backtracking non sensatissimo, per il quale spesso mentre si svolgono le missioni principali occorre andare in diversi posti per proseguire; ancora, la mancanza di una mappa sempre a schermo, e allora ecco che questa va richiamata, per un'ulteriore interruzione dell'azione.

Nessuno di questi elementi rompe totalmente il flow del gioco, nemmeno la loro summa, quindi ci si riesce comunque a godere le sfiziose mazzate; comunque, però, lo disturbano continuamente, senza poi che la struttura aperta sia realmente giustificata, perché non possono bastare in tal ottica delle scialbe secondarie nelle quali si va in giro a cercar cose.

A supportare un gameplay del tutto soddisfacente nel suo cuore, il sistema di combattimento, ma inserito in una struttura più fine a se stessa che compiuta, c'è un comparto tecnico invece pienamente convincente. La già pregevole pixel art del primo capitolo qui trova ancora più spazio per esprimersi, non nei personaggi, i cui sprite sono invariati, quanto nelle ambientazioni, nettamente più dettagliate e colorate. La direzione artistica scanzonata e irriverente che la regola ben si sposa con i toni sopra le righe di una produzione che proprio non vuole prendersi sul serio. C' un problema però: al momento il gioco gira a 60 frame al secondo solo su PC, e con vari cali, mentre su console a 30 (con cali): una patch dovrebbe arrivare presto a sistemare la situazione su tutte le piattaforme. Buona la colonna sonora, che comprende sia discreti temi, che accompagnano l'azione, sia delle nuove canzoni: ancora una volta la coppia composta da Megan McDuffee e Cristina Vee fa veramente faville.

Voto Recensione di River City Girls 2 - Steam


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Sei protagonisti tra i quali scegliere, ognuno con un set di mosse spettacolare.

  • Il sistema di combattimento è profondo e variegato e ben asseconda le sperimentazioni del giocatore.

  • Il comparto tecnico è pregevole, con un'estetica deliziosa e una colonna sonora davvero ispirata.

Contro

  • La struttura aperta del mondo di gioco non convince ancora, perché non giustificata da efficaci trovate ludiche.

  • Il ritmo di gioco è continuamente infastidito da piccole interruzioni.

  • Su console il frame rate non è soddisfacente.

Commento

Rispetto al suo predecessore River City Girls 2 è un miglior picchiaduro a scorrimento, grazie a un sistema dinamico, variegato e interessante, che regge anche alla distanza della dozzina di ore necessarie per arrivare ai titoli di coda. Non riesce però ancora a giustificare pienamente la sua struttura aperta, così concettualmente lontana dalla tradizione del genere. Si tratta comunque di una produzione che gli appassionati di mazzate non dovrebbero proprio farsi scappare, anche per le qualità di un curato e ispirato comparto tecnico.

Informazioni sul prodotto

Immagine di River City Girls 2 - Steam

River City Girls 2 - Steam