Splatoon 3 | Abbiamo provato le modalità di gioco principali.

Abbiamo potuto provare per 90 minuti Splatoon 3, comprendendo quanto questo sequel abbia completamente senso di esistere.

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a cura di Andrea Maiellano

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In attesa dello Splatfest World Premiere, che permetterà, il prossimo 27 agosto, di provare le novità introdotte da Splatoon 3 a tutti i possessori di una Nintendo Switch e di un abbonamento al servizio Nintendo Switch Online, abbiamo avuto modo di provare per un'oretta e mezza, le principali novità introdotte da questo terzo capitolo di una delle proprietà intellettuali più recenti di Nintendo.

Un sequel che lasciò perplessi quando fu annunciato, in quanto non si capiva cosa Nintendo avrebbe potuto aggiungere a un secondo capitolo che, al netto di alcune scelte evidentemente anacronistiche, godeva, e gode tutt'ora, di ottima salute. Ogni dubbio, però, si è diradato nell'esatto momento in cui ci è stato spiegato come Splatoon 3 sia un progetto pensato per migliorare, e affinare, sotto ogni aspetto il precedente capitolo e ci è bastato provarlo per un paio di minuti per capire quanto lavoro di fino Nintendo abbia fatto negli ultimi anni.

La nostra prova di Splatoon 3 è cominciata a Splatville, il nuovo hub esplorabile dove, come da tradizione, si potrà accedere alle varie modalità di gioco offerte dal titolo. Rispetto al precedente capitolo, Splatville è decisamente più viva e pregna di elementi a schermo, riuscendo a sorprendere per l'evoluzione, sotto l'aspetto prettamente tecnico, rispetto a Splatoon 2.

In realtà, osservando più attentamente si può comprendere come, per riuscire a rendere maggiormente viva Splatville, gli sviluppatori siano ricorsi a una riduzione del framerate, esclusivamente nell'hub di gioco, e a uno scaling di quest'ultimo sulla distanza. Sfruttando questo semplice "trucchetto" l'hub di Splatoon riesce a mostrarsi molto più corposo in termini di dettagli a schermo.

Non si tratta di niente che infici l'esperienza finale, al netto di un leggero disorientamento quando si passa dai granitici 60fps presenti in tutte le modalità di gioco ai 30fps di Splatville, ma anzi di uno stratagemma che ha permesso di rendere più vivo l'hub di Splatoon 3, oltre che riempirlo di cose da fare. A ogni angolo c'è qualcuno intento a venderci nuovi vestiti, un sacco di elementi si rivelano interattivi e, come da prassi, dirigendosi all'interno di uno dei palazzi, o posizionandosi sopra un tombino, si potrà accedere a una delle differenti modalità di gioco proposte.

Nel nostro caso ci siamo diretti ad Alterna, il luogo che fa da teatro alla campagna per giocatore singolo di Splatoon 3, per provare tre livelli della storia. In merito alla trama non ci è stato rivelato molto a parte che questo capitolo chiuderà l'arco narrativo apertosi con il primo titolo della serie, ed espansosi con la Octo Expansion di Splatoon 2, narrando ai giocatori la, fino a ora appena abbozzata, mitologia che gravita attorno alla battaglia fra Inkling e Octarians.

Alterna si presenta come la classica World Map, liberamente esplorabile al netto di liberare le varie aree che la compongono da una peculiare "melma pelosa" che ne impedisce l'accesso. Per liberarsi della violacea gelatina, si potrà utilizzare il tenero Salmonello (letteralmente un cucciolo di Salmone) il quale, sfruttando l'energia infusagli dalle uova che raccoglieremo nei vari livelli di gioco, colpirà i punti deboli della melma pelosa distruggendola in pochi istanti.

Prima di dedicarci alla pulizia di Alterna, ci siamo avventurati all'interno di tre livelli della campagna di Splatoon 3, trovandoci di fronte a una mescola convincente di platforming, shooting in terza persona, puzzle ambientali ed esplorazione. Le tre missioni che abbiamo provato si sono mostrate tutte differenti nella struttura. Nella prima ci siamo ritrovati a esplorare un'area alla ricerca di tre chiavi che ci permettessero di uscire dal livello. Per farlo abbiamo dovuto risolvere alcuni puzzle ambientali, utilizzando il nostro sparavernice, e sfruttare alcune delle abilità innate del nostro Inkling.

La seconda missione di Splatoon 3 era più lineare, basata sul sopravvivere fino alla fine del percorso annientando tutti i nemici presenti nell'area. Abbiamo apprezzato la possibilità a inizio missione di scegliere fra tre differenti tipi di arma, ognuno associato a un quantitativo diverso di uova che avremmo guadagnato al termine del livello. La terza, infine, si è rivelata essere un tutorial per il "calamarco", una delle nuove armi presenti in Splatoon 3, pensata per far apprendere al giocatore i fondamenti di questa nuova "bocca da vernice" all'interno di un livello che permettesse di sfruttarne tutto il suo potenziale.

Come primo assaggio, il trittico di missioni della campagna di Splatoon 3 che abbiamo potuto provare, ci ha convinto sia per varietà che per level design, lasciandoci ovviamente la curiosità di scoprire se Nintendo ha evoluto a dovere questo aspetto andando a offrire una campagna longeva che possa avvicinare anche quei giocatori poco inclini alle esperienze principalmente multigiocatore.

Indubbiamente esplorare Alterna al termine delle tre missioni è stato molto intrigante, la mappa è ricolma di segreti, di enigmi ambientali, di pertugi complessi da raggiungere e di collezionabili di varia natura e, nei pochi minuti a nostra disposizione, ci è sembrata offrire un'approccio molto libero al giocatore, permettenogli di decidere quali porzioni dell'area liberare dalla melma pelosa, senza guidarlo eccessivamente.

Al termine della nostra breve prova della campagna presente in Splatoon 3, siamo passati alla "Mischia Mollusca", cimentandoci in tre scontri 4 contro 4 nel più puro spirito della serie. Senza perderci troppo a girovagare all'interno di Splatville, siamo passati attraverso il comodo menù "in game" per dirigerci al Branco, l'hub pensato per accedere alle varie modalità multigiocatore. Con estremo piacere abbiamo potuto constatare come Splatoon 3 sia evoluto in termini di matchmaking, permettendo finalmente un rapido accesso alle partite create dagli amici e rendendo l'intera procedura di creazione delle squadre, e selezione della modalità, facile e veloce.

Al netto delle nuove armi mostrateci durante la prova (calamarco e tergilama), le regole delle Mischie Mollusche rimangono le stesse di sempre: due squadre da quattro giocatori hanno a disposizione tre minuti per imbrattare più territorio possibile, mentre si colpiranno fra loro a suon di getti di vernice per rallentare il rispettivo operato. In Splatoon 3 sono presenti nuove tecniche: l'impinnata, che consente di risalire i muri a nuoto molto rapidamente, e l'avvitotano, che permette di balzare fuori dall'inchiostro voltandosi di 180°. La peculiarità di queste due nuove manovre evasive, al netto di rendere più rapida l'azione d gioco, è la capacità di rendere temporaneamente invulnerabile il personaggio controllato dal giocatore, durante il paio di secondi in cui luccicherà dopo aver eseguito una di queste due tecniche.

Finito il trittico di Mischie Mollusche, e avuto conferma che al lancio saranno presenti ben 12 mappe nelle quali combattere a suon di secchiate d'inchiostro, è stato il turno di provare le novità presenti in Salmon Run, la modalita cooperativa presente in Splatoon 3. Come nel precedente capitolo, in Salmon Run, un gruppo di quattro giocatori dovrà eliminare le varie ondate di salmoni, premunendosi di raccogliere il numero richiesto di uova e depositarle nel contenitore posto in un punto casuale della mappa entro lo scadere del tempo.

Salmon Run, anche in questa nuova versione, si rivela una sfida impegnativa che richiede una gran cooperazione da parte dei giocatori e una costante comunicazione per riuscire a sopravvivere. In questa nuova veste i giocatori incontreranno feroci creature chiamate Gran Salmonoidi, inclusi i nuovi Coperchiotto e Cannoniere, e a volte apparirà persino Colossalmonoide, un Salmonarca gigante in grado di eliminare un'intera squadra con un paio di attacchi. Inoltre, a intervalli di mesi, si svolgerà la Big Run, un evento in cui i Salmonoidi invadono la città abitata da Inkling e Octoling.

Sul fronte della Salmon Run non abbiamo notato enormi differenze rispetto al passato, quanto più una serie di affinamenti e di migliorie pensati per renderla più varia nelle situazioni proposte. Terminata l'ecatombe di salmoni armati di padella, il nostro primo assaggio di Splatoon 3 è giunto al termine lasciandoci con una maggiore chiarezza sulla natura di questo progetto che, come accennavamo anche in apertura, si pone come il punto di arrivo di un progetto nato su una console poco fortunata in termini di vendite, consolidatosi all'esordio di Nintendo Switch e ora affinatosi in ogni suo aspetto per poter soddisfare le richieste della sua corposa community.

Indubbiamente Nintendo è riuscita a proporre un sequel che fa esattamente quello che ci si aspetta: offrire un formula già rodata, e globalmente apprezzata, migliorandone numerosi aspetti e proponendo alcune evoluzioni che non ne intacchino gli elementi vincenti ma che, anzi, la rendano interessante anche per chi non sa cosa sia un Inkling.