Splinter Cell VR non si farà più

Ubisoft ha deciso di cancellare Splinter Cell VR, insieme ad altri due giochi: ecco i dettagli e le parole dell'editore.

Avatar di Alessandro Adinolfi

a cura di Alessandro Adinolfi

Tutto d'un tratto, ci siamo accorti che Ubisoft sta subendo dei gravi problemi a livello di gestione. Dopo il rinvio del gioco di Avatar, infatti, il publisher e sviluppatore franco canadese ha fermato la produzione di due giochi, ovvero Splinter Cell VR e Ghost Recon Frontline. Una decisione sofferta, ma necessaria, visto che attualmente Yves Guillemot e i suoi dirigenti si stanno concentrando nell'ottimizzazione dei costi in vista del prossimo anno fiscale.

A svelare la strategia di Ubisoft dietro queste cancellazioni ci ha pensato Frederick Duguet, Chief Financial Officer, durante una recente call tra finanziatori e investitori. "Cercheremo di concentrarci di più sulle produzioni più grandi. A riprova di questa decisione, abbiamo deciso di fermare lo sviluppo di Splinter Cell VR, Ghost Recon Frontline e altri due nuovi progetti ancora non annunciati", le parole di Duguet. Si tratta di uno stop decisamente brusco, soprattutto considerando che Frontline avrebbe dovuto essere lo spin-off Battle Royale della serie Ghost Recon, su cui Ubisoft aveva puntato in maniera quasi sicura. Discorso diverso, invece, per l'avventura di Sam Fisher in versione VR.

Pur essendo un progetto decisamente ambizioso, Splinter Cell VR avrebbe forse riguardato un'utenza fin troppo bassa. Nel 2020, il sondaggio hardware di Steam evidenziava come solamente una bassissima percentuali di giocatori (neanche il 2%) disponesse di un headset per la realtà virtuale. Una nicchia forse fin troppo piccola, che ha convinto Ubisoft a passare oltre. Il remake del primo gioco della serie, al contrario, ha già solleticato le fantasie dei fan ed è probabilmente ritenuto una scommessa sicura.

Al di là di queste cancellazioni, a preoccupare di più i fan è il rinvio del nuovo gioco di Avatar. Ora Ubisoft sfrutterà il tempo a disposizione e il personale più libero post cancellazioni per cercare di "restaurare" la sua gestione interna. E speriamo, ovviamente, che tutto ciò porti a ottimi risultati per il pubblico.