The Elder Scrolls 4 Oblivion Remastered, ecco il confronto con l'originale: che differenza!

La remaster "a sorpresa" di The Elder Scrolls 4: Oblivion analizzata in un video comparativo con l'originale da ElAnalistaDeBits

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

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The Elder Scrolls 4: Oblivion Remastered (acqusitabile su Instant-Gaming) ha fatto il suo debutto a sorpresa sul mercato ieri pomeriggio, riaccendendo l'interesse degli appassionati verso uno dei titoli più apprezzati della storia dei giochi di ruolo nei primi anni 2000.

A quasi due decenni dalla sua uscita originale, il capolavoro di Bethesda torna a brillare grazie all'intenso lavoro di Virtuos, che ha completamente ridisegnato l'esperienza di gioco sfruttando le potenzialità dell'Unreal Engine 5. Il canale ElAnalistaDeBits ha prontamente realizzato un'analisi comparativa (che potete vedere qua) tra il titolo originale del 2006 e questa nuova versione, evidenziando i numerosi miglioramenti tecnici e strutturali che vanno ben oltre una semplice operazione di restauro grafico.

L'implementazione dell'Unreal Engine 5 rappresenta il cuore pulsante di questa rimasterizzazione, portando con sé un impatto visivo che trasforma radicalmente l'esperienza di gioco. La tecnologia proprietaria Lumen ha rivoluzionato il sistema di illuminazione, conferendo a Cyrodiil un aspetto sorprendentemente realistico, con giochi di luce e ombre che donano profondità e atmosfera a ogni angolo del mondo di gioco.

Le texture ad alta risoluzione rappresentano un altro elemento chiave del restyling grafico. Ogni superficie, dai muri delle città imperiali alle cortecce degli alberi nelle foreste più remote, è stata completamente ridisegnata con un livello di dettaglio impensabile per l'epoca. I modelli poligonali degli edifici, dei personaggi e degli oggetti hanno subito una revisione completa, con un sostanziale aumento nella complessità geometrica che si traduce in forme più naturali e definite.

L'intero ambiente di gioco è stato arricchito di elementi che ne aumentano la credibilità: vegetazione più densa e varia, effetti atmosferici migliorati e panorami mozzafiato che sfruttano appieno le potenzialità dell'hardware attuale. Il risultato è una terra di Cyrodiil che, pur mantenendo l'identità originale, appare straordinariamente viva e contemporanea agli occhi dei giocatori moderni.

Virtuos non si è limitata a un semplice aggiornamento grafico, ma ha rivisto profondamente anche l'esperienza di gioco. Le animazioni dei personaggi sono state completamente rifatte da zero, superando una delle criticità più evidenti del titolo originale. I movimenti durante i combattimenti risultano ora più fluidi e convincenti, mentre l'esplorazione beneficia di transizioni naturali tra le diverse azioni del protagonista.

Il sistema di progressione ha subito modifiche notevoli, avvicinandosi maggiormente a quello visto in Skyrim, con un'interfaccia più intuitiva e meccaniche di sviluppo del personaggio più accessibili. Una novità particolarmente apprezzata è l'introduzione della possibilità di scattare, funzionalità assente nell'originale che migliora sensibilmente la mobilità del giocatore durante l'esplorazione e i combattimenti.

Un altro aspetto su cui gli sviluppatori hanno investito risorse considerevoli è il comparto audio. Il doppiaggio è stato arricchito con nuove linee di dialogo, mentre gli effetti sonori ambientali sono stati migliorati per aumentare l'immersione. La visuale in terza persona, spesso criticata nell'originale, è stata completamente rivista per offrire un'esperienza più piacevole e funzionale, finalmente all'altezza degli standard contemporanei.

The Elder Scrolls 4: Oblivion Remastered è già disponibile su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S, consentendo ai giocatori di tutte le principali piattaforme di nuova generazione di immergersi nuovamente nella mitica regione di Cyrodiil. Il titolo è inoltre incluso nell'offerta di PC e Xbox Game Pass, rendendo l'accesso ancora più semplice per gli abbonati al servizio Microsoft.

La qualità del lavoro svolto da Virtuos fa sorgere spontanea una domanda: possiamo davvero parlare di una semplice rimasterizzazione? La profondità degli interventi, che toccano praticamente ogni aspetto del gioco originale, suggerisce un'operazione che si avvicina più a un remake parziale che a un restauro conservativo. Il confine tra questi concetti diventa sempre più sfumato quando il risultato finale riesce a preservare l'anima dell'originale pur trasformandone radicalmente l'aspetto tecnico.

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Ma seri?! Sono due engine diversi, è ovvio che c'è differenza
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