Xbox è l'unica che può salvare Activision Blizzard

Xbox ha acquisito Activision Blizzard, ma i problemi ora sono ben altri. Cerchiamo di fare il punto della situazione.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Mi rendo conto che siamo ancora tutti senza parole dopo la folle e inaspettata acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft (e Xbox), ma ora è tempo di cominciare a ipotizzare che cosa succederà e soprattutto perché questa poteva essere una delle poche strade realizzabili per Activision Blizzard, un publisher enorme, ma contornato da una serie di questioni interne davvero problematiche.

Quindi, mettiamo da parte un secondo l'euforia generale di vedere tutti i giochi Activision Blizzard su Xbox Game Pass (succederà a partire dal 2023) e concentriamoci un attimo sulla situazione della stessa azienda gestita da Bobby Kotick, che di certo non sta vivendo un buon momento interno (anche se poco dopo l'annuncio le azioni hanno subito un rialzo del 30%, e ci mancherebbe).

Innanzitutto cosa succederà nel 2023? Se l'Antitrust non interverrà sulla questione e l'acquisizione si completerà senza nessun problema, Bobby Kotick rimarrà CEO di Activision-Blizzard, ma con la sostanziale differenza che dovrà dipendere interamente da Phil Spencer, che diverrà CEO Microsoft Gaming. Microsoft ha quindi optato per una soluzione strana: non far fuori Bobby Kotick (almeno apparentemente) ma mettendolo in una condizione di "sottoposto". Io penso che il tutto sia una pura dichiarazione attendista, vero che ci sono degli interessi importanti dietro, ma non penso che Phil Spencer o Satya Nadella vogliano tenere una persona come Bobby Kotick a capo di Activision-Blizzard. Ciò che penso, quindi, è che lui stesso potrebbe venire sostituito poco dopo che l'acquisizione si compirà (questa è chiaramente un'opinione).

A partire dal 2023, sempre se il tutto verrà confermato, Microsoft e Xbox dovranno lavorare duramente per ricostruire tutto l'asset dirigenziale e fare una rivalutazione di molti sviluppatori. Come ben sapete, nonostante Activision Blizzard nutra grandi proprietà intellettuali, buona parte degli studi stanno vivendo una condizione di poco equilibrio e soprattutto un'alta dose di tossicità interna. Gli stessi progetti come: Overwatch 2, Diablo IV e i Call of Duty sembrano in forte crisi e hanno necessariamente bisogno di un risvolto.

Vero che anche Xbox ha vissuto momenti poco felici, ma da qualche anno lo sviluppo dei videogiochi sembra che stia procedendo per il verso giusto e a parte Everwild, che sembra in alto mare, il resto pare proceda bene. Persino Halo Infinite, che sembrava ormai in balia di un flop certo, è riuscito non solo a risalire la china, ma addirittura a imporsi come uno dei migliori titoli del 2021 e uno degli FPS più apprezzati degli ultimi anni, il tutto grazie all'incredibile lavoro di Staten. Questo è un segno che Phil Spencer e co. stanno imparando a gestire bene i team e stando anche a quello che raccontano sviluppatori e personale interno, si lavora e si vive anche piuttosto bene negli Xbox Game Studios.

Per questo penso che quello che è accaduto ad Activision Blizzard sia solo un bene, perché Xbox (Microsoft) è l'unica che può davvero far rinascere Activision Blizzard e riportarla sulla retta via dopo diversi anni di errori videoludici, ma soprattutto di tremende vicissitudini che hanno sconvolto l'industria e danneggiato centinaia di donne e uomini, sviluppatori e dipendenti, ma soprattutto persone.

Prima ancora del successo legato ai videogiochi, prima di Xbox Game Pass, prima ancora delle stupide questioni legate alla console war (che ormai è bella che cancellata viste le strategie diametralmente opposte), ciò che conta ora è che Microsoft ha preso una bella gatta da pelare e non sarà facile, per nulla, perché quando si parla di umanità, tutto diventa molto più complicato rispetto a sviluppare una grande esperienza d'intrattenimento.

Ora è semplice parlare dei giochi che entreranno nell'abbonamento di Xbox, è facile raccontare della possibilità che World of Warcraft torni in auge o Starcraft torni dopo diversi anni. Ma questo non serve ora, perché sono dettagli che vivremo solo con il tempo e che rappresentano solo una superficie, tra l'altro alquanto scontata. Abbiamo passato mesi a combattere con articoli e notizie le orrende storie che gli ex dipendenti hanno voluto raccontare e ora è importante non dimenticare quelle storie, ricordando ciò che è davvero importante, nonché quello che ci auguriamo cambi da da oggi in avanti in Activision Blizzard: il rispetto.