Clonazione di cellule staminali umane, svolta storica

Un team di ricerca internazionale ha ottenuto cellule staminali embrionali clonando quelle del paziente adulto. Si supera così, almeno in parte, lo scoglio della distruzione dell'embrione, ma il dibattito è tutt'altro che superato.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Le cellule staminali si possono clonare a partire da quelle adulte senza usare embrioni veri e propri. L'annuncio è stato dato da un gruppo di ricerca internazionale, che ha così segnato una memorabile pietra miliare nella ricerca scientifica. Questa scoperta infatti porterebbe finalmente una soluzione per il dibattito etico sull'uso di cellule embrionali, e allo stesso tempo darebbe enormi speranze ai malati di tutto il mondo.

Le cellule staminali sono determinanti in ambito medico per la loro capacità di evolversi in ogni tipo di cellula adulta. Possono trasformarsi in organi completi o parti di tessuto, e aiutare così chi ha bisogno di un trapianto o soffre di malattie croniche come il diabete.

La clonazione scatena emozioni forti

Fino ad oggi però le uniche staminali adatte erano quelle prelevate dagli embrioni, e questo ha suscitato reazioni di ogni genere in tutto il mondo, e scontri anche accesi tra chi ci vede un atto immorale e chi invece un doveroso passo avanti per la scienza.

Ebbene, forse non ci sarà più bisogno di litigare. Shoukhrat Mitalipov (Oregon Health and Science University) e alcuni colleghi hanno trovato il modo di ottenere cellule staminali clonando quelle del paziente adulto. Si parla di clonazione terapeutica, o SCNT (somatic-cell nuclear transfer), una tecnica nata nel 1996 con la famosa pecora Dolly. Quello di Mitalipov è il primo successo con le cellule umane.

I ricercatori sono partiti da ovuli non fecondati, sui quali è stato usato il virus Sendai per attivare la fusione con cellule adulte. Con una stimolazione elettrica si è poi attivato lo sviluppo dell'embrione, mentre l'aggiunta di caffeina previene l'attivazione prematura dell'uovo.

Andiamo verso un nuovo tipo di essere umano... 

C'è quindi ancora un embrione che viene distrutto, ma si tratta di un costrutto artificiale che nasce da un ovulo non fecondato. La legislazione USA a riguardo è quindi soddisfatta, ma che si tratti di un cavillo o di una differenza sostanziale dipende dal punto di vista di chi osserva e commenta.  

Quanto alle critiche, ne sono già emerse almeno tre. La prima è legata ai costi: a ogni donatrice sono stati riconosciuti fra i 3000 e i 4000 dollari, e secondo alcuni questo metterebbe i più poveri di fronte a scelte eticamente discutibili.

Altri temono che gli studi in questo settore possano portare alla clonazione umana. Masahito Tachibana, collaboratore di Mitalipov, ha detto a riguardo che la tecnica non può servire a tale scopo.

...o verso un incubo genetico?

"Onestamente, la cosa più sorprendente è che qualcuno faccia ancora SCNT umano nell'epoca delle cellule iPS (induced pluripotent stem cells)", ha poi commentato Miodrag Stojkovic (Serbia), riferendosi al metodo – nato nel 2006 – che prevede la creazione di cellule adulte programmabili senza passare dallo stato embrionale.

Si ritiene tuttavia che con il metodo SCNT si possano produrre staminali migliori, più indicate per scopi terapeutici e di ricerca. Non resta che attendere la pubblicazione dei risultati finali.