Videogiochi violenti accusati per una sparatoria in Texas, otto morti

Accade ancora una volta: in Texas un uomo spara a trenta persone e ne uccide otto. Le motivazioni sono sconosciute, ma il sindaco accusa i videogame.

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a cura di Nicola Armondi

Dopo i tristi eventi di Dayton (Ohio) e El Paso (Texas), accade ancora una volta: a Odessa (Texas), un uomo di trentasei anni, Seath A. Ator, ha ucciso otto persone, di età compresa tra i 15 e i 57 anni, ferendone altre ventuno. Ator è stato inseguito dalla polizia e, dopo uno scontro a fuoco, è perito sotto i colpi degli agenti. Secondo quanto affermato dal capo della polizia di Odessa, Michael Gerke, i motivi che hanno spinto l'uomo a uccidere non sono confermati, ma parte del motivo potrebbe essere legata al fatto che l'uomo aveva perso il lavoro poche ore prima. Il sindaco di Odessa, però, è di un'altra opinione.

Quando il presentatore di MSNBC ha spiegato al sindaco che nella sparatoria di El Paso e in quella di Odessa era stato usato lo stesso tipo di arma (un fucile d'assalto), e ha chiesto se a suo parere c'era un qualche legame, il sindaco ha replicato con le seguenti parole: "Penso che il problema sia nel cuore delle persone, a essere onesto. Abbiamo in circolazione alcuni dei videogiochi più violenti mai visti." Queste parole fanno eco a quelle di Trump, che ha dato la colpa alla glorificazione della violenza, presente anche nei videogiochi.

È poi stato chiesto al sindaco cosa ne pensasse della nuova legge, entrata in vigore domenica, che permette di trasportare armi in luoghi pubblici come scuole o chiese. Il sindaco ha replicato affermando che permetterà di proteggere ancora di più le scuole. Infine, ha concluso che la cosa più importante ora come ora sono le preghiere.

I videogame diventano ancora una volta il capro espiatorio: diteci, voi cosa ne pensate? Credete che si debba rispondere a questo tipo di parole?