100 milioni di euro per fare programmazione alle elementari

Almeno 60 ore dedicate alla programmazione, ai concetti logici fondamentali e al problem solving. Per formare una generazione che avrà bisogno di conoscere gli strumenti digitali, ma anche e soprattutto di un diverso approccio alla vita.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'Italia ha bisogno di ammodernarsi sotto diversi punti di vista, e tra questi la formazione scolastica è sicuramente uno dei più importanti. In particolare, gli italiani si sono più volte dimostrati carenti nelle competenze digitali, ed ecco che il ministro Stefania Giannini ha annunciato uno stanziamento di "100 milioni di euro per il rafforzamento delle competenze digitali degli studenti".

insegnanti italiani
Stefania Giannini

Il finanziamento è mirato in particolar modo alla programmazione, affinché ogni studente impari a programmare almeno a livello basilare. Il ministro vuole che ogni studente faccia "60 ore l'anno di coding" già alle primarie, cioè le elementari.

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Così facendo dovremmo riuscire a formare una generazione più preparata a vivere nel mondo moderno. Lo studio della programmazione, tra l'altro, non va visto solo come strumento per diventare sviluppatori. Serve anche, soprattutto per formare un tipo di pensiero logico e per creare un approccio mentale al problem solving; qualità che saranno sempre più importanti.

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Ecco perché 65 di quei cento milioni saranno indirizzati al primo ciclo (elementari e medie), con i restanti 35 milioni destinati alle superiori.

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L'iniziativa si inserisce nel progetto noto come Piano Nazionale Scuola Digitale, che conta su un investimento di circa un miliardo di euro, di cui 500 milioni sono stati già spesi. Non è molto considerato il gran numero di azioni che sarebbe necessario per mettere la scuola italiana al passo con i tempi, ma ha una sua potenziale utilità.