200 milioni di persone vivono in Facebook

Facebook festeggia un nuovo traguardo, 200 milioni di utenti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il fondatore e CEO di Facebook ha annunciato con orgoglio che il più famoso social network del pianeta ha appena raggiunto i 200 milioni di utenti, dopo soli cinque anni dalla sua nascita.

Poteva offrire champagne con un'applicazione a tutti, oppure fare un passo avanti e spedire 200 milioni di magliette, ma Zuckerberg ha preferito festeggiare il nuovo traguardo con un nuovo post sul suo blog.

Potete leggere di come stiano lavorando costantemente per migliorare, di come puntino a conquistare il mondo intero (hey, è ancora lunga), di come Facebook sia uno strumento tanto per i privati quanto per le aziende, e tante altre questioni importanti e amenità.

L'impressionante traguardo, in ogni caso, ci permette di dire che le reti sociali, delle quali Facebook è il principe, il re e il consorte, hanno cambiato radicalmente il concetto stesso di rete, il modo di comunicare, di fare pubblicità, tutto. Per alcuni (molti) è diventato quasi un sinonimo della rete stessa. E scusateci se è poco.

Si arriverà ad una stasi, prima o poi. Per allontanare lo spauracchio del rito di passaggio, Zuckerberg ha pensato bene di creare una pagina, ops, profilo, per permettere a tutti di raccontare come Facebook li hai aiutati a vivere meglio.

Per vedere gli amici su Facebook non devi nemmeno mettere le scarpe. Un successo assicurato.

Statistiche alla mano, più della metà degli utenti di Facebook accedono al sito almeno una volta al giorno, e il gruppo che cresce più rapidamente è quello degli utenti sopra i 35 anni, e circa il 70 percento del totale risiede fuori dagli Stati Uniti. Mediamente, ogni utente ha circa 120 amici.

Intanto resta aperta la questione del modello di business, e di come Facebook farà per mantenersi e produrre utili. Per l'amministrazione è ancora valida la vecchia valutazione di 15 miliardi di dollari, alla quale molti non credono, perché basata esclusivamente sulle potenzialità del servizio.

Forse è proprio a causa dell'incertezza economica che non si vuole chiudere nessuna porta. Le major cinematografiche, per esempio, potrebbero essere interessate a fare promozione su Facebook, e allora meglio bloccare chi cerca di postare un collegamento a The Pirate Bay, come accade da qualche tempo.