Abbonati italiani in fibra? Noi 1%, in Europa a doppia cifra

Lo studio IDATE (aggiornato a settembre 2015) realizzato su commissione dell'Ftth Council Europe conferma che l'Italia è agli ultimi posti per gli abbonati in fibra.

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a cura di Dario D'Elia

Gli abbonati italiani in fibra sono talmente pochi che in Europa siamo al quart'ultimo posto, almeno secondo lo studio IDATE (aggiornato a settembre 2015) realizzato su commissione dell'Ftth Council Europe – l'associazione di categoria. La penetrazione del fiber-to-the-home a livello di famiglie è dell'1%. Facciamo meglio solo di Croazia, Germania e Polonia. Strano il dato tedesco, ma è anche vero che per entrare nella rilevazione bisognava avere almeno l'1% delle famiglie raggiunte dal fiber-to-the-building.

Ftth Council Europe

Europa

E nella terra della Merkel la fibra corre spesso nei sistemi via cavo della TV – in pratica si parla di Fiber-to-the-Nood (al nodo). Poi detta tutta secondo l'ultimo rapporto AKAMAI (2Q 2015) le prestazioni medie tedesche sono di 10,6 Mbps (picco medio 46,8 Mbps), mentre quelle italiane sono di 6,4 Mbps (picco medio a 30,2 Mbps).

In Europa per l'FTTH svetta la Norvegia, seguita da Lettonia, Bulgaria, Portogallo, Slovenia e Danimarca. Complessivamente se si considerano le due architetture fibra (FTTH e FTTB) Lituania e Lettonia fanno meglio di tutti. Se si considera il numero di contratti attivi il numero più alto è quello della Spagna con 2,6 milioni, seguito da Francia (2,4 mln) e Romania (2,3 mln).

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Globale

A livello mondiale c'è la solita Corea del Sud con un tasso di penetrazione del 75%, seguita a distanza dagli Emirati Arabi Uniti, Singapore (72%) e Qatar (71%). Gli Stati Uniti si fermano al 13%.

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Akamai Sett 2015

"La ricerca conferma il movimento degli operatori verso la tecnologia Fiber to the Home", ha dichiarato Edgar Aker, presidente dell'Ftth Council Europe. "I casi di Francia e Spagna, con la loro crescita a doppia cifra in soli nove mesi, dimostrano inoltre che la concorrenza è alla base dello sviluppo del settore e che la domanda c'è: laddove i consumatori e le imprese hanno la possibilità di avere l'ultra broadband, i contratti aumentano".

"L'FTTH è solo una delle molteplici soluzioni che si possono adottare. È ovviamente la più avanzata e quella auspicabile se si intende realizzare infrastrutture ex novo, e che soprattutto possano essere utili anche alle prossime generazioni. Ma torno a dire che specialmente in un Paese come l'Italia è necessario pensare a scelte che diano la precedenza alla flessibilità richiesta dalle specifiche situazioni" ha dichiarato Angelo Cardani, presidente di Agcom, a CorCom.