Abbonati Sky e Mediaset nel mirino del canone TV

La Corte dei Conti propone tre strategie per recuperare il canone Rai. Su tutte la possibilità di obbligare Sky e Mediaset a fornire i dati fiscali dei propri abbonati.

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a cura di Dario D'Elia

La Corte dei Conti ha proposto nuove strategie per stanare chi non paga il canone Rai: su tutte obbligare Sky e Mediaset a fornire i nomi dei rispettivi abbonati. La mossa sarebbe a dir poco drastica e anti-popolare, ma i numeri parlano chiaro. In Italia la quantità di evasori è spropositata (41%, conto una media UE dell'8%) e le perdite della TV di Stato nel 2009 hanno raggiunto i 79,9 milioni, stando a quanto riporta oggi La Repubblica.

Il cacciatore di evasori

Tanto più che una delle ultime mosse geniali dei frondisti anti-canone è quella di richiedere il "suggellamento" del televisore in base al Regio Decreto del 1938. In pratica si richiede la sigillatura del proprio apparecchio, che ovviamente non avviene mai per evidenti questioni di priorità delle Fiamme Gialle.

Ecco quindi l'idea della Corte dei Conti di cancellare il Regio Decreto, obbligare i broadcaster a pagamento di fornire i dati fiscali dei clienti e consentire l'automatica (oggi è ancora un po' macchinosa, NdR) acquisizione dei dati degli acquirenti di televisori.

Aggiornamento. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia le entrate generate dall'imposta sui canoni (radio e TV) nel primo bimestre del 2011 sono crollate a 938 milioni di euro – il 37,4% in meno rispetto allo scorso anno. La RAI sostiene che "i dati riportati dal Bollettino del Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia sono errati. La raccolta del canone nei due mesi gennaio-febbraio 2011 ha avuto un incremento di oltre 15 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dello stesso anno".